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Il real estate Usa e le parole di Bernanke tonificano i listini europei ma Milano resta debole

Il buon andamento del mercato immobiliare americano e le parole del presidente della Fed tonificano i listini europei – Piazza Affari recupera ma non decolla – Buone performance di Stm, Mediaset, Luxottica, Exor ed Eni – Cade Snam per la vendita del 5% da parte di Eni e scivola Mps – L’incognita euro continua a pesare – Lo spread sale ancora.

Il real estate Usa e le parole di Bernanke tonificano i listini europei ma Milano resta debole

Milano, al pari di Madrid, è passata in terreno positivo dopo l’apertura di Wall Street. Piazza Affari chiude a +0,43%, a quota 13.594 punti, assieme i a Madrid, +0,46%. Londra +1,01%, Parigi +1,84%, Francoforte +1,62%. I listini Usa hanno preso fin dall’apertura la via del rialzo, l’S&P500 guadagna lo 0,54%, il Dow Jones lo 0,61%, il Nasdaq l’1,15%.

I mercati scommettono sugli Usa. Oggi pomeriggio riprende l’audizione di fronte alle Camere di Ben Bernanke. Ancor più importante, alle 20 (ora italiana) verrà rilasciato il Beige Book, cioè il rapporto più completo sui 12 distretti in cui è suddivisa l’economia Usa. A giugno l’apertura dei nuovi cantieri è cresciuta del 6,9%, a 760.000 unità, ai massimi livelli da ottobre 2008.

L’euro è leggero ribasso sul dollaro, a 1,226, da 1,229 della chiusura di ieri sera.

Cala anche la tensione sull’obbligazionario. Il rendimento del Btp a dieci anni è piatto al 6%, lo spread con la Germania segna 480 punti base (+2 bps dalla chiusura di ieri) anche perché il successo dell’asta di Schatz tedeschi (2 anni), con rendimenti sotto lo zero, ha spinto il Bund future sui massimi da inizio giugno a 145,3 punti.

A proposito dei dei due anni va rilevato che lo spread tra Italia e Spagna è salito a 135 punti base, il massimo degli ultimi due anni. A vantaggio dell’Italia, beninteso, mentre a fine 2011 era di 200 punti base a vantaggio di Madrid. I titoli rendono il 3,5% (Italia) e il 4,8% (Spagna).

A Piazza Affari le banche sono contrastate: Unicredit -0,93%, Intesa Sanpaolo +2%, Monte Paschi -2,78%, Banco Popolare -0,33%.

Un’altra sessione schizofrenica per Fondiaria e Unipol, sotto aumento di capitale. La prima perde il 47% a 2,59 euro, la seconda cede il 2,2% a 3,03 euro.

Peggiore blue chip è Snam, in ribasso del 4,76%, all’indomani del collocamento di 178 milioni di azioni, pari al 5,3% del capitale, da parte di Eni, in rialzo dell’1,7%. Le azioni sono state vendute a 3,43 euro con un incasso totale di 612 milioni di euro.

Stm guadagna il 6,53% dopo i dati positivi di Asml e di St-Ericsson è la stella della seduta. In calo le utility: Terna -1,07%, Enel -1,27%. Mediaset sale del 4,64% dopo le indiscrezioni su una revisione al piano industriale che prevede un aumento dei risparmi a 400 milioni di euro da 250 milioni di euro.

Delle 15 manifestazioni di interesse giunte per TI Media, un terzo riguarda l’intera società, un terzo punta alle sole infrastrutture e le altre mirano alle attività televisive del network La7. Lo dicono due fonti sindacali al termine di una conference call che si è tenuta tra i rappresentanti dei lavoratori e alcuni dirigenti della società e della controllante Telecom Italia .

Finmeccanica sale dell’1,66%: in un’intervista al Wall Street Journal, il presidente della holding Giuseppe Orsi dice di essere alla ricerca di alleanze con soggetti europei della difesa e dell’aerospaziale.

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