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Il rallentamento delle economie dell’Italia, dell’eurozona e del Giappone impaurisce le Borse

La caduta del Pil in Germania, Francia e Giapppone spaventa i mercati: Borse tutte in rosso – Piazza Affari perde l’1%: male soprattutto Mediaset, Bper ed Enel – Ancora negativa Finmeccanica – In controtendenza Mediobanca, Ferragamo, Buzzi, Bpm e Campari – Euro più debole – Lo spread Btp-Bund stabile a quota 275

Il rallentamento delle economie dell’Italia, dell’eurozona e del Giappone impaurisce le Borse

Giornata debole per le Borse dopo i deludenti dai sul Pil. Fa peggio delle attese la crescita in Francia e Germania e nell’Eurozona la contrazione del pil (-0,9%) del quarto trimestre è il peggior dato dal primo trimestre 2009 (-2,8%). In Italia il pil è sceso dello 0,9% nel quarto trimestre 2012 rispetto al trimestre precedente, il sesto calo trimestrale consecutivo, una situazione che si verifica per la prima volta dal 1992-93. ”I rischi per le prospettive economiche dell’area dell’euro continuano a essere orientati al ribasso”, ha scritto la Bce nel bollettino di febbraio, spiegando che i rischi sono connessi alla possibilità di una domanda interna e di esportazioni più deboli delle attese, a una lenta attuazione delle riforme strutturali nell’area dell’euro, e ai problemi geopolitici e agli squilibri presenti nei principali paesi industrializzati.

L’euro si indebolisce a 1,3341 (-0,83%). Lo spread Btp viaggia stabile attorno quota 272 punti base. Piazza Affari cede l’1%, Parigi il 0,61%, Francoforte l’1,3% e Londra lo 0,41%. Giù Madrid dove tiene banco il caso Bankia: il salvataggio da parte del Fondo spagnolo di ristrutturazione bancaria (Frob) comporterà un crollo del valore nominale delle azioni della banca iberica a 0,01 euro secondo il quotidiano Expansion. Il Frob senza indicare cifre precise ha segnalato alla Commissione nazionale mercato valori (Cnmv) che il suo ingresso nel capitale di Bankia (attraverso la matrice Banco Finanziero y de Ahorro), causerà un’importante riduzione del valore nominale delle azioni, ancora da definire, per assorbire le perdite.

La Commissione Ue ha fatto una nuova proposta per la Tobin tax con uno spettro più ampio di applicazione dell’imposta sulle transazioni finanziarie, destinato a colpire anche Londra. La differenza principale rispetto alla proposta Ue del settembre 2011 è il principio del luogo di emissione: gli strumenti finanziari emessi negli 11 Paesi partecipanti saranno tassati, anche se saranno negoziati al di fuori dei confini. La proposta comprende un principio di residenza: se la transazione viene realizzata da parti residenti negli 11 Paesi, l’imposta sarà dovuta indipendentemente da dove l’operazione ha luogo. Un modo per contrastare la delocalizzazione di attività finanziarie o l’evasione fiscale. I paesi partecipanti sono Francia, Germania, Belgio, Portogallo, Slovenia, Austria, Grecia, Italia, Spagna, Slovacchia ed Estonia.

Negli Usa il dato sulle richieste di sussidi di disoccupazione è risultato migliore delle attese ma anche Wall Street risente dei timori sull’economia europee: il Dow Jones e il Nasdaq si muovono deboli sotto la parità. Sotto i riflettori Heinz che è stata venduta a un consorzio formato da Berkshire Hathaway di Warren Buffett e dal fondo 3G per 28 miliardi di dollari (debito compreso). Deludono i conti di Cisco.

Il petrolio Wti sale dello0,41% a 97,39 dollari mentre l’oro cede lo 0,21% a 1.641 dollari l’oncia. Ma il metallo giallo è destinato a rimanere nei desideri degli investitori. La domanda delle banche centrali del metallo giallo nel 2012 è stata al top da quasi mezzo secolo e il trend dovrebbe continuare anche nel 2013 secondo quanto rileva il bollettino del World gold Council.

A Piazza Affari sono in luce tra le banche Mediobanca (+2,62%) e Bpm (+0,9%). In rosso il resto dei principali istituti penalizzati anche da un report di Mediobanca che mette in guardia sul fatto anche alcune grandi banche europee saranno costrette a lanciare nuovi aumenti di capitale. Unicredit (-0,82%), Intesa (-1,63%) e Mps (-1,09%).

Si sono intensificate le voci su un possibile interessamento di Bnp Paribas per Mps. Oggi il gruppo francese ha diffuso i dati 2012 con un utile in aumento dell’8,3% a 6,553 miliardi di euro grazie alla diversificazione delle sue attività”. Nel frattempo sono in arrivo per l’ex direttore generale di banca Monte dei Paschi Antonio Vigni e l’ex presidente Giuseppe Mussari nuovi avvisi di garanzia per concorso in ostacolo alle funzione di vigilanza di Bankitalia. Si tratta di un nuovo reato contestato in concorso con Gianluca Baldassarri, in relazione all’occultamento del contratto dell’operazione Alexandria. Mussari ha ricevuto l’invito a comparire per domani davanti ai pm.

In luce anche Salvatore Ferragamo (+2,58%) e Buzzi Unicem (+1,45%).

Soffre Mediaset (-3,18%) dopo che, secondo le rilevazioni di Nielsen, i ricavi pubblicitari 2012 in Italia sono calati del 14,3% anno su anno, scendendo per la prima volta dal 2003 sotto la soglia di 8 miliardi euro. In rosso Enel (-2,08%), A2A (-2,12%) e Fiat (-1,88%). Debole Telecom (-0,69%) penalizzata da un report di Berenberg, che ha abbassato il target price da 1 a 0,82 euro e dalle tensioni sulla vendita di Ti Media che, secondo Repubblica, potrebbero portare a un cambio al vertice sotto la spinta dei grandi azionisti Mediobanca, Intesa e Generali. S&P ha messo sotto osservazione in vista di un possibile taglio (creditwatch negativo) il rating.

Tra i titoli più piccoli, Biesse (+2,06%) ha dato il via libera al piano 2013-2015 che prevede ricavi consolidati in crescita con un tasso di crescita medio annuo del 3,8%, recupero della marginalità e free cashflow triennale di 48 milioni.

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