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Il presidente Fed, Bernanke, riconosce che l’economia rallenta ma delude i mercati: niente stimoli

Doccia fredda sui mercati dopo il discorso di Bernanke che riconosce il rallentamento dell’economia ma si limita a dire che “la Fed è pronta ad agire se necessario”, non annunciando misure – Quasi tutte negative le Borse: Milano perde lo 0,9% – Il Tesoro: “Gli investitori esteri tornano a comprare bond italiani” – Fonsai e Unipol sempre sull’ottovolante.

Il presidente Fed, Bernanke, riconosce che l’economia rallenta ma delude i mercati: niente stimoli

Frenano le Borse europee dopo la testimonianza del presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, che per ora non ha dato indicazioni sull’adozione di ulteriori misure di politica monetaria anti-crisi, limitandosi a dire che la Fed “è pronta ad agire se necessario”. Bernanke ha dichiarato che l’economia Usa sta rallentando e che la crescita nel secondo trimestre sarà sotto il 2%. I progressi sul mercato del lavoro sono lenti in modo frustrante, la fiducia delle famiglie “è relativamente bassa”, mentre i recenti dati economici sono “relativamente deludenti”. Riguardo all’Europa, secondo il numero uno della Fed, i leader Ue hanno le risorse per risolvere la crisi, ma se quest’ultima peggiorerà i rischi aumenteranno.

Milano ha girato in negativo. L’indice Ftse Mib chiude in frenata a -0,96%, 13.534 punti. Parigi -0,33%, Francoforte -0,25%, Londra -0,72%. Unica eccezione Madrid, che sale dello 0,2% grazie al successo dell’asta dei titoli di Stato.

Il cambio euro dollaro è 1,220 da 1,227 della chiusura.

A Wall Street si sgonfiano i rialzi di avvio seduta: Dow Jones -0,5%, S&P500 e Nasdaq -0,6%. Tengono Coca Cola e Goldman Sachs grazie ai buoni conti trimestrali. All’inversione di rotta dei mercati azionari europei potrebbe aver contribuito la nota di Palazzo Chigi nella quale il premier Mario Monti si dice preoccupato per il rischio di default della Sicilia. Nel comunicato, Monti chiede a Raffaele Lombardo una conferma della sua volontà di dimettersi dalla carica di governatore alla fine del mese.

Intanto la Banca d’Italia avverte che una ripresa solida dell’economia italiana non arriverà prima del 2014. La Banca d’Italia nel Bollettino Economico rivede al ribasso le sue stime di gennaio e indica, per la prima volta, un dato medio di Pil negativo anche nel 2013: -0,2%. Una flessione che seguirà la contrazione del 2% di quest’anno, indicata pochi giorni fa dal Governatore Ignazio Visco. Lo scenario si basa su una previsione di spread Btp-Bund a 450 punti nel biennio. La revisione al ribasso riflette “in larga parte un andamento meno favorevole della domanda interna”. Sulla flessione del Pil 2012 pesa “per circa un decimo di punto” il terremoto dell’Emilia. A gennaio Bankitalia stimava -1,5% il Pil 2012 e crescita zero nel 2013.

In occasione dell’ultima asta del Btp a 3 anni “c’è stata una consistente domanda degli investitori esteri”. Lo ha detto il direttore generale del Debito Pubblico del ministero dell’Economia, Maria Cannata, in un incontro con la stampa, correggendo in parte i numeri che danno in brusca ritirata gli investitori internazionali (almeno sul medio-lungo). Alla “notevole partecipazione dall’estero” ha assorbito il 54% dei 3,5 miliardi collocati dal Tesoro, mentre il restante 46% è finito nel portafoglio delle banche italiane.

A Piazza Affari, intanto le banche hanno vissuto una giornata pesante: Unicredit -2,34%, Intesa -3,08%, Ubi Banca -2,64%, Banca Popolare di Milano -3,92% Monte Paschi – 3,24%.

Generali invariata, al pari di Fiat.

Fondiaria Sai è stata ammessa alle contrattazioni e sale dell’89%%, a 4,90 euro. I diritto dell’aumento di capitale crolla a 9,61 euro (-64%). Unipol è in ribasso del 13,41%, a 3,05 euro.

Milano Assicurazioni è in rialzo del 4,86% e Premafin del 11,79%: stamattina la finanziaria ha comunicato le dimissioni di due membri del consiglio di amministrazione, a seguito del doppio abbandono, un’uscita che si inquadra nell’accordo di gennaio con Unipol, anche l’intero consiglio di amministrazione diventa dimissionario.

Eni è in calo dell’1,32%, Saipem è in rialzo dello 0,87%%, Tenaris +0,34%%. Gira al ribasso il greggio, il Wti tratta a 88,3 dollari al barile, in calo di 1 dollaro da 89,3 di questa mattina. Ansaldo Sts sale del 1,64% all’indomani della firma di due importanti contratti. Finmeccanica scende dello 0,96%.

Atlantia sale dello 0,97% nel giorno del ribaltone in casa Impregilo. In assemblea, grazie al sostegno del fondo Amber, ha prevalso di misura il gruppo Salini: viene così sostituito il precedente Cda. Alla presidenza sale Claudio Costamagna. Furente la reazione di Igli, che promette lotta senza quartiere in tutte le sedi contro i “disegni distruttivi”.

In rialzo i titoli del lusso: Ferragamo +0,32%, Tod’s +1,63%.

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