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Il petrolio vola dopo il colloquio Trump-Putin e infiamma le Borse

Il colloquio tra Trump e Putin e l’annuncio del Presidente Usa su possibili tagli di produzione fanno impennare il prezzo del petrolio e le Borse, trainate dal boom dei titoli petroliferi, Saipem ed Eni in testa – Piazza Affari in rialzo dell’1,7% è tra le migliori Borse

Il petrolio vola dopo il colloquio Trump-Putin e infiamma le Borse

Il petrolio rimette in moto i mercati, oscurando per un giorno i drammi da pandemia di Covid-19. I listini europei chiudono in rialzo, una seduta mista e incerta fino a un’ora dal termine, mentre Wall Street al momento procede tonica, dopo un avvio negativo a causa del boom dei sussidi settimanali di disoccupazione. 

Piazza Affari guadagna l’1,75% e sale a 16.834 punti, trascinata da Saipem +8,87%; Eni +6,93%; Tenaris +4,6%. Sono più arretrate Francoforte +0,25%; Parigi +0,33%; Madrid +0,28%; Londra +0,48%; Zurigo +1,21%.

Il Brent si apprezza del 19%, riportandosi a 29,44 dollari al barile (dopo aver superato i 30 dollari) e anche il greggio americano compie un balzo del 21,6% e scambia a 24,70 dollari al barile (dopo essere arrivato a guadagnare il 30%). A mettere le ali all’oro nero nella mattina americana, è un Tweet di Donald Trump: “Mi aspetto e spero in un taglio di circa 10 milioni di barili” di petrolio, dice il presidente Usa, riferendo di un colloquio con il principe ereditario saudita MBS, il quale a sua volta “ha parlato con il presidente della Russia Vladimir Putin”. L’euforia potrebbe arenarsi con la smentita di Putin: il Cremlino nega che il presidente della Federazione russa abbia parlato con il principe saudita Mohammed bin Salman, come annunciato dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per tagliare la produzione di petrolio, scrive l’agenzia di Stato russa.

Il colpo d’ala ha in ogni caso risollevato l’umore incerto dei mercati, fino a quel momento orientati alle vendite a seguito dell’incalzare di notizie negative sull’economia a partire dal balzo a 6,6 milioni di domande di sussidi per la disoccupazione negli Usa, un record che ha polverizzato i 3,3 milioni della lettura precedente.

S’intensificano inoltre le previsioni al ribasso per l’economia globale: Fitch stima un calo dell‘1,9% nel 2020, con una flessione Usa del 3,3% e del 4,2% per la zona euro. L’Italia accuserà un duro colpo: -4,7% quest’anno, con prospettiva di ripresa a un ritmo del 2,3% nel 2021. Non sono percentuali sorprendenti vista l’attuale situazione e il nuovo grido d’allarme di Confindustria: -16,6% la produzione industriale di marzo, -5,4% nel primo trimestre dell’anno, con “prospettive in forte peggioramento”.

Sul fronte europeo si cerca ancora una risposta comune all’emergenza, che dovrà uscire dai leader nella riunione del 7 aprile, intanto la commissione Ue lancia Sure, una sorta di cassa integrazione per l’area che erogherà prestiti fino a 100 mld di euro in totale. La presidente Ursula von der Leyen vede poi nel prossimo bilancio l’opportunità di un nuovo “Piano Marshall” per alimentare la ripresa in Europa.

La solidarietà a livello continentale però fa acqua da tutte le parti e la tedesca Commerzbnak silura oggi i titoli di Stato italiani, consigliando ai clienti di abbandonare i Btp per concentrarsi sui titoli francesi nella previsione di un taglio inevitabile del rating italiano, visto che le misure in campo per fronteggiare la crisi porteranno il rapporto debito/pil al 150%.

Ciò nonostante la seduta sul secondario tricolore è positiva: lo spread fra decennale italiano e tedesco scende a 190 punti base (-5,13%) e il rendimento del Btp si abbassa a 1,47%.

Sul mercato valutario l’euro resta debole e scambia a 1,085 sul dollaro, benché il biglietto verde risulti frenato dall’impennata dei sussidi. 

Fra le materie prime l’oro è in forte progresso a 1628,70 dollari l’oncia +2,35%.

Il bilancio conclusivo del listino principale di Piazza Affari vede, nella colonna dei maggiori rialzi, accanto ai titoli petroliferi, Snam +5,78%, in ripresa dopo il tonfo di ieri. Continua il recupero di Atlantia, +5,92%, nell’attesa di un intervento di Cassa Depositi e Prestiti e del fondo F2i nella controllata Autostrade che ridimensionerebbe molti dei rischi per la holding.

Bene Poste +5,14%. Mediobanca guadagna il 3,44%, restando al centro di una girandola d’interessi sull’azionariato (come i recenti acquisti di Unipol).

Salgono Leonardo +3,79%; Nexi +4,01%; Pirelli +3,5%. Le banche sono miste: Banco Bpm sale del 2,72%, mentre sono in rosso Unicredit -1,18%; Bper -0,81%.

In fondo al listino Stm -2,38%;  Moncler -1,2%; Ferrari -0,95%; Fca -0,6%; Ferragamo -0,42%. 

Fuori dal paniere principale Giglio Group balza del 34,99% dopo l’accordo con Confindustria per fornire mascherine a 150mila aziende.

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