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Il petrolio infiamma la Borsa: Eni, Saipem e Tenaris volano

L’accordo nel summit di Opec+ fa salire i prezzi del petrolio e spinge al rialzo i titoli petroliferi in tutti i mercati azionari d’Europa, compresa Piazza Affari. Ottima anche la performance di Leonardo

Il petrolio infiamma la Borsa: Eni, Saipem e Tenaris volano

L’accordo sul petrolio e la speranza che un piano di aiuti bipartisan veda finalmente la luce negli Stati Uniti tengono alto l’umore dei mercati: i listini europei archiviano una seduta positiva, mentre Wall Street si muove in zona record nonostante i deludenti dati sul lavoro. Piazza Affari chiude in progresso dello 0,78% a 22.178 punti base, trascinata da Eni +3,45% (che ha annunciato l’ingresso nel settore eolico offshore in Gran Bretagna), Tenaris +4,09%, Saipem +3,14%. L’obbligazionario s’indebolisce leggeremente, in attesa che questa sera Fitch aggiorni il rating sul paese. Lo spread fra decennale italiano e tedesco sale a 113 punti base (+0,94%) e il tasso del Btp passa a 0,59%.

Nel resto d’Europa Francoforte +0,36%; Parigi +0,62%; Madrid +1,3%. Londra si conferma in denaro, +0,9%, con l’indice delle blue chip al massimo da nove mesi grazie ai titoli oil e dopo la decisione di procedere con il vaccino di Pfizer-Biontech. Le due aziende al momento sono in calo a New York a seguito dell’annuncio che la produzione 2020 del vaccino sarà dimezzata a causa di problemi nella catena di approvvigionamento. Inoltre i colloqui fra Ue e Regno Unito sulle relazioni post Brexit sono ancora a “uno stadio molto difficile”, secondo un portavoce di Boris Johnson, ma resta diffusa la convinzione dei mercati che un’intesa alla fine sarà raggiunta.

Oltreoceano Wall Street si muove in progresso anche se il rapporto sull’occupazione ha deluso le attese. In novembre sono stati creati 245.000 di posti di lavoro, mentre gli analisti si attendevano un aumento di 440.000. La disoccupazione è scesa dal 6,9% al 6,7%, come previsto. Questo elemento di debolezza rivela che la possibile ripresa economica Usa non poggia ancora su basi così solide e necessita di aiuti. Per paradosso è proprio questo a dare una spinta ai mercati, perché aumenta la fiducia nell’approvazione del piano di aiuti da 908 miliardi di dollari che ieri ha trovato slancio al Congresso. S&P 500 e Dow Jones si muovono oltre i loro massimi. Bene Caterpillar e Chevron.

Al sentimento positivo contribuisce inoltre l’accordo raggiunto nella notte dall’Opec+ sul petrolio: i livelli produttivi da gennaio aumenteranno “solo” di 500mila barili al giorno (nei mesi successivi gli aumenti non sono stati definiti) e non maggiormente come chiesto da alcuni paesi produttori. Sono stati mantenuti in sostanza gran parte dei tagli attuali e si passa da 7,7 milioni di barili in meno al giorno a 7,2 milioni. Entrambi i future dell’oro nero sono in rialzo: il Brent guadagna lo 0,9% e tratta a 49,15 dollari al barile; il Wti sale dell’ 1,1%, 46,14 dollari al barile. Sul mercato valutario il dollaro resta debole, messo nell’angolo dalla propensione al rischio. L’euro scambia in linea con la chiusura di ieri oltre quota 1,21. Oro in calo dello 0,53% a 1831,67 dollari l’oncia.

La seduta di Piazza Affari vede in alta classifica Leonardo +3,32%, che si conferma in splendida forma dopo aver annunciato ieri la consegna del primo elicottero bimotore HH-139B, sui 17 previsti, all’Aeronautica Militare Italiana. Mentre Thales Alenia Space, jv del gruppo italiano con Thales, ha firmato un contratto con l’Esa per sviluppare un progetto satellitare. Mediobanca Securities nel suo report quotidiano parla di un sentiment positivo sul settore grazie a un nuovo ordine per Boeing  da parte di Ryanair , poiché “la notizia è segno di una graduale, per quanto lunga, normalizzazione del settore Aerospaziale e Difesa”. Mf inoltre scrive che la collaborazione di Leonardo con gli Usa non muterà con la nuova amministrazione Biden e che potrebbe essere vicina la cessione di una quota fino al 40% della controllata americana Drs.

Sugli scudi Telecom, +2,79%, nel giorno in cui Vivendi smentisce l’ipotesi che Arnaud de Puyfontaine sarebbe in difficoltà per gli investimenti fatti in Telecom e Mediaset (+3,68%). Brillano Cnh +2,42% e Fiat +2,42%, mentre le vendite penalizzano Ferrari, -2,02%. Il settore bancario è misto: sono deboli Banco Bpm -0,94%, Bper -0,74% (quest’ultima con l’azionista Unipol -0,76%), Mps -1,78%, in attesa che il loro futuro prenda forma. Creval resta frizzante +0,81% e sopra il prezzo dell’opa di Credit Agricole. Bene Unicredit +1,35%, ancora in recupero dopo lo scivolone di inizio settimana; Mediobanca +1,08%; Intesa +0,22%.

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