I profeti del malaugurio che all’inizio dell’anno prevedevano una ‘Grexit’ – un’uscita della Grecia dall’euro, magari seguita da una ‘Spaxit’ o da una ‘Ixit’ – sono stati serviti. La Grecia è spossata ma non vinta ed è ancora nell’euro. I timori e i tremori legati alla possibile uscita della Grecia permarranno ancora, ma i pessimisti faranno lo stesso sbaglio di prima: non tanto nel sottovalutare la portata della crisi nei conti pubblici ellenici, ma nel sottovalutare la volontà politica della governance europea, una volontà che vede la preservazione dell’euro come un bene assoluto.
Intanto, può aiutare una breve riflessione sulla hit parade degli investimenti nel 2012. Qual è stato l’investimento più redditizio? La soprendente risposta è: i bond greci. Chi li avesse acquistati all’inizio dell’anno, ai prezzi stracciati dal pessimismo allora incombente, si troverebbe oggi con un guadagno dell’80%. Da confrontare con un 3.7% per i bond tedeschi e un 6.1% dei Bonos spagnoli, dicono gli indici della Bank of America-Merrill Lynch. E la borsa di Atene ha registrato il suo primo guadagno dal 2009, con un progresso di circa il 30% nel 2012.