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Il martedì nero di Telecom Italia, della Fiat e delle banche manda al tappeto la Borsa (-1,62%)

Il crollo di Telecom (-4,6%), di Fiat (-3,1%) e di buona parte delle banche affonda Piazza Affari, la peggior Borsa d’Europa in un giorno in cui i listini del Vecchio continente cercano di rialzarsi – Tutti gli occhi sulla mossa di Telefonica e sui conti delle big – In controtendenza il lusso – Exploit di Beghelli con un rialzo di poco inferiore al 10%

Il martedì nero di Telecom Italia, della Fiat e delle banche manda al tappeto la Borsa (-1,62%)

PIAZZA AFFARI MAGLIA NERA D’EUROPA IN ATTESA DEL PIL
CROLLA TELECOM, VACILLA FIAT. DEBOLI LE BANCHE

Pioggia di cattive notizie sull’Italia, maglia nera tra i listini in una giornata discreta per gli altri mercati.

Piazza Affari arretra dell’1,62% a quota 20052. Il rendimento dei Btp sale al 2,654% da 2,570%. Spread a quota 157,7 pb.

Ben diverso l’andamento degli altri mercati: Parigi avanza dello 0,37%, Francoforte su dello 0,39,. Londra +0,07%. Arretra Madrid – 1,37, vittima della sindrome della periferia.

Alla vigilia dell’attesa (e temuta) diffusione del dato sul pil italiano del secondo trimestre, s’abbattono sul listino italiano le vendite su Telecom, Fiat e alcuni titoli bancari.

A completare il quadro arriva il giudizio di Goldman Sachs. La banca Usa, dopo aver messo in guardia gli investitori sul prossimo andamento dei bond periferici (“non ci sono le condizioni per assumersii ulteriori rischi”) rileva che “siamo sempre più preoccupati per l’Italia dove nei mesi scorsi i dati sull’attività economica hanno continuato a sorprendere al ribasso e le riforme nonn sono ancora in atto”.

Sotto tiro in particolare Telecom Italia che chiude a -5% dopo diverse sospensioni al ribasso e una punta negativa a-7%: le vendite sono state innescate dalla decisione di Telefonica di presentare un’offerta per Gvt, società brasiliana di telefonia fissa che faceva gola anche al gruppo italiano delle tlc, ora spiazzata nelle sue mire espansionistiche.

Giornata di passione anche per Fiat -3,11% sotto tiro per i timori che le richieste di esercizio del diritto di recesso superino i 500 milioni di euro, il tetto sopra cui dovrebbe scattare la clausola sospensiva che azzera la fusione con Chrysler. Exor scende del 2,2%. CNH Industrialè invece in rialzo dello 0,5%.

Tensioni anche sul fronte bancario. Monte Paschi perde il -3,6% e Banco Popolare -3,4%. Ne fa le spese anche Unicredit -0,8% nonostante risultati trimestrali positivi. Intesa cede il 2,6%. L’elenco dei ribassi più marcati comprende anche Mediaset -3%. Nel lusso giù Yoox -2,3%. Ferragamo è invariata, recupera Tod’s +2,7%.

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