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Il manoscritto “Le centoventi giornate di Sodoma” del Marchese de Sade, acquisito dallo Stato francese

Le centoventi giornate di Sodoma o Scuola del libertinaggio raccontano degli incredibili abusi sessuali inflitti alle vittime rinchiuse in un castello da ricchi libertini. Il marchese de Sade, che dà libero sfogo a tutte le provocazioni, ha copiato questa storia con una calligrafia piccolissima, appena leggibile

Il manoscritto “Le centoventi giornate di Sodoma” del Marchese de Sade, acquisito dallo Stato francese

Il manoscritto delle 120 giornate di Sodoma del marchese de Sade e una serie di manoscritti autografi di André Breton, tra cui i due Manifesti del surrealismo , entrano nelle collezioni nazionali affidate alla Biblioteca Nazionale di Francia. Importanti acquisizioni seguono il rifiuto di un certificato di esportazione nel 2017 per questi documenti, che conferisce loro lo status di “Tesori nazionali“, e la richiesta di patrocinio lanciata dal Ministero della Cultura francese per renderne possibile l’acquisizione. Ed è così che la sponsorizzazione per l’acquisizione da 4,55 milioni di euro ha avuto successo, ha affermato il ministero della cultura in una nota di ieri venerdì (9 luglio).

Protocollo che consente la conservazione sul territorio francese per 30 mesi di beni di grande importanza patrimoniale, il rifiuto di un certificato di esportazione, pronunciato nel 2017 dopo parere favorevole della Commissione consultiva dei tesori nazionali, per questi manoscritti ha poi consentito allo Stato di raccogliere i mezzi necessari per la loro acquisizione da parte della Biblioteca Nazionale di Francia.

Acquistato dal collezionista Charles de Noailles nel 1929, fu rubato da un editore che lo vendette nel 1982 ad un altro collezionista, Gérard Nordmann. Nel 2014 è diventato di proprietà dell’imprenditore Gérard Lhéritier, all’origine della società Aristophil, oggetto di un’indagine per frode. Il governo francese coglie l’occasione della liquidazione di Aristophil per classificarla come “tesoro nazionale” nel 2017.

Il divieto di uscire dal territorio del manoscritto Sade è stato deciso dal Ministero della Cultura in primo luogo in considerazione della sua importanza dal punto di vista della storia letteraria: un vero monumento, un testo capitale della critica e della letteratura e diventato un classico, ha segnato profondamente molti autori, da André Breton ad Annie Le Brun, da Georges Bataille a Pasolini. 

È rinchiuso nella Bastiglia di Parigi, nel 1785, che Sade ricopia nella forma propria questo lungo romanzo incompiuto, sotto forma di un «sorprendente rotolo di oltre dodici metri di lunghezza composto da trentatré fogli incollati all’estremità finiscono su una larghezza di 11,3 cm”, ricorda il Ministero francese in una nota.

È notevole anche per l’eccezionalità delle condizioni della sua produzione, alla Bastiglia alla vigilia della Rivoluzione, e per le sue caratteristiche materiche, un sorprendente rotolo di oltre 12 metri di lunghezza composto da 33 fogli incollati per terminare su una larghezza di 11,3 cm. Questo documento in ogni singolo punto si unirà al dipartimento Arsenal della BnF.

Questo manoscritto sarà presentato a una conferenza nel 2022, che riunisce specialisti e intellettuali, con l’obiettivo di interrogare la figura di Sade, la ricezione della sua opera nel corso dei secoli e la sua lettura oggi.

I manoscritti di Breton – Poisson solubile, il Manifeste du surréalisme e il Secondo manifesto du surréalisme – costituiscono una raccolta notevole, che riunisce l’essenziale del lavoro teorico dell’autore. Testi di influenza globale, che spiegano gli approcci inediti di coloro che hanno formato il movimento letterario più importante del Novecento, si uniscono al dipartimento dei manoscritti della BnF, nel sito di Richelieu, facendo della collezione della biblioteca lo sfondo più ricco. quelli di Nadja e dei Campi Magnetici .

Saranno esposti dal 19 luglio nella mostra The Invention of Surrealism, Magnetic Fields in Nadja , al Bnf François-Mitterrand.

Queste due importanti acquisizioni sono state realizzate grazie alla mobilitazione della BnF e del Ministero della Cultura, con il grande sostegno dei maggiori mecenati della Biblioteca, grazie all’utilizzo del sistema fiscale a favore dell’acquisizione dei tesori nazionali previsto dal «articolo 238bis 0 bis del codice fiscale generale.

Particolarmente coinvolto è il Cercle de la BnF, che dal 2000 riunisce i bibliofili mecenati dell’istituzione. Ecco come Emmanuel Boussard ha risposto positivamente all’appello di Jean-Claude Meyer, il suo presidente, a sostenere pienamente l’acquisizione del ruolo di Sade. Ha voluto dimostrare il suo particolare attaccamento alla biblioteca dell’Arsenale, di cui suo nonno ha ricoperto la carica di curatore tra il 1943 e il 1964.

L’acquisizione dei manoscritti di Breton è stata effettuata con il patrocinio di Jean-Claude Meyer, Alain Minc, Fondation Khôra – Institut de France e Carlo Perrone. Quest’ultimo è anche lieto di vedere il manoscritto di Sade, appartenuto ai suoi nonni Charles e Marie-Laure de Noailles, entrare nelle collezioni pubbliche. La vendita di questo insieme è stata effettuata per il tramite del curatore fallimentare incaricato del fondo Aristophil, con la collaborazione della società d’aste Aguttes.

Questo eccezionale arricchimento delle collezioni nazionali è uno dei più importanti degli ultimi anni per la BnF. Il Ministero della Cultura e la Biblioteca Nazionale di Francia ringraziano i mecenati che hanno contribuito alla realizzazione di queste acquisizioni.

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