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Il governo Monti incassa la fiducia anche alla Camera

Voti: 556 sì e 61 no – Consulti permanenti con Merkel e Sarkozy – Il Premier: “L’Italia darà un contributo permanente alla soluzione dei problemi dell’euro” – “Servono decisioni non facili e non gradevoli nel breve periodo” – “Di poteri forti in Italia non ne conosco” – “Chiediamo a tutti una fiducia non cieca, ma vigilante” – Bene la Borsa.

Il governo Monti incassa la fiducia anche alla Camera

“La settimana prossima sarò impegnato in due visite: una a Bruxelles con le istituzioni comuniarie e una con Angela Merkel e Nicolas Sarkozy per una riunione a tre, in modo da avere d’ora in poi un contributo permanente dell’Italia alla soluzione dei problemi dell’euro“. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Mario Monti, parlando di fornte alla Camera prima del voto di fiducia, che si è concluso con una larga approvazione (556 sì e 61 no).

Ecco gli altri punti fondamentali del suo intervento:

NON VOGLIAMO UNA FIDUCIA CIECA. “Chiadiamo a tutti una fiducia non cieca ma vigilante – ha proseguito Monti -. Tuttavia nel darci o ritirarci la fiducia riteniamo che dovrete tenere in considerazione quali saranno le conseguenze sulla fiducia che i cittadini ripongono in voi”. Il Presidente ha quindi sottolineato di non gradire che ci si riferisca al nuovo esecutivo con espressioni come “staccare la spina: non ci consideriamo un apparecchio elettrico, anche perché non sapremmo se essere un rasoio o piuttosto un polmone artificiale”.

IN ARRIVO DECISIONI NON PIACEVOLI. “Troppo facilmente la società civile punta il dito contro la classe politica e di questo sono indignato. Penso che la missione che ci accorderete sia quella di intensificare il lavoro di risanamento, di puntare di più alla crescita, ma credo anche che ci sentiremo contenti se vi avremo aiutati ad accrescere la credibilità delle istituzioni presso i nostri concittadini. Vogliamo favorire una parziale deposizione delle armi fra le forze contrapposte per poter prendere decisioni non facili e non piacevoli nel breve periodo”.

POTERI FORTI? MAGARI L’ITALIA NE AVESSE DI PIU’. “Permettetemi di reagire in modo molto chiaro e netto, soprattutto a nome dei miei colleghi, sulla questione del conflitto d’interesse, dei poteri forti e di altre espressioni di pura fantasia che considero offensive. Sono anche io convinto che molta parte della cirisi finanziaria, economica e sociale che attraversa il mondo, l’Eeuropa e l’Italia sia dovuta a gravissimi vizi di funzionamento delle istituzioni finanziarie e dei mercati, ma credo che dovremmo sforzarci di abituarci a trovare meno facilmente le responsabilità altrui e a guardare u po’ di più in noi stessi”.

“Io di poteri forti in italia non ne conosco – ha aggiunto ancora il Premier – magari ce ne fossero di più, se per poteri forti intendiamo quelli veri. Io ho avuto il privilegio di vederli quasi tutti e spero che quanti hanno manifestato dubbi sulla mia indipendenza di giudizio e di azione, magari siano giovani e non ricordino quanto successo dieci anni fa, quando proibii la fusione tra due grandi società americane nonostante le pressioni su di me del Presidente americano. L’economist scrisse che per il mondo della finanza americana Mario Monti è il Saddam Hussein del business”.

NESSUNA CONTRADDIZIONE CON IL FEDERALISMO. “Non vedo nessuna contraddizione tra quanto è già stato deciso in materia di federalismo, soprattutto per quanto riguarda il federalismo fiscale, che ovviamente il governo continuerà a seguire, e l’aver dato una specifica attenzione alla coesione territoriale, una questione che interessa tutti”.

CHIAMATEMI PROFESSORE… “Continuate pure a chiamarmi Professore. Il mio titolo di Presidente del Consiglio durerà poco e, come diceva Spadolini, i presidenti passano e i professori restano. Dureremo poco, non un minuto di più del tempo durante il quale il Parlamento ci concederà la fiducia”. Tuttavia, precisa ancora Monti, “noi intendiamo proiettare la nostra collaborazione da qui alle elezioni. Non avrei potuto neanche prendere in considerazione di accettare un compito di questo genere con la prederterminazione di una durata più breve”.

BERLUSCONI: NON STACCHERO’ LA SPINA. “Io non ho mai detto che staccherò la spina a Monti. E’ un’invenzione giornalistica. Ho letto cose che non ho mai pronunciato”. Dopo l’ironia di Monti davanti all’assemblea di Monecitorio, l’ex premier silvio Berlusconi si difende smentendo di aver anche solo ipotizzato un colpo basso al Professore. “Ho ascoltato attentamente il suo intervento – ha aggiunto il Cavaliere, che però stamane non era presente in Aula -. Mi sembra che in questo Governo ci siano persone di alto profilo. E’ partito bene”.

Berlusconi non rinuncia però a ribadire come la situazione attuale sia “fuori dai canoni della democrazia, che prevede che i governi siano eletti dalla gente. E’ un’invenzione italiana per dare una risposta ad una situazione difficile”. E il Pdl, cosa sta facendo? “Si sta preparando alla campagna elettorale. Utilizzeremo tutti i mezzi di comunicazione ed intensificheremo la nostra presenza sulla rete”. remo la nostra presenza sulla rete”.

ALFANO: TREGUA, NON LARGHE INTESE. “Occorreva e occorre una tregua operativa e operosa dopo anni di conflitti – ha detto di fronte alla Camera il segretario del Pdl, Angelino Alfano – Questo è un governo tecnico politicamente legittimato da un voto del Parlamento, ma non è un governo delle larghe intese o del compromesso storico”, in ogni caso “voteremo compatti la fiducia al governo Monti perchè formato da ministri degnisssimi della funzione a cui va il nostro augurio di buon lavoro”. Quanto alle singole proposte, “non ci sarà nessuna opposizione a reisaminare nel dettaglio l’imposta sugli immobili” ma resta “una forte opposizione di principio” a un’imposta patrimoniale.

BOSSI: MONTI? LA GENTE LO CACCERA’. “E’ una copertura. E’ stato messo li’ per fare il cattivo, ma lo cacceranno quando la gente si incazzera. Durera’ fino a quando Casini e Fini faranno il partito dietro di lui”. Questo il commento di Umberto Bossi, leader della Lega, che ha votato no alla fiducia.

BERSANI: MONTI NON SIA TIMIDO SU PATRIMONI. “Non metteremo condizioni e non accetteremo che ve ne siano – ha detto in Aula il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, rivolegendosi al capo del Governo -. Certo, anche oggi lei ha dimostrato di non avere timidezze… E così come non ha avuto timidezze nel nominare le pensioni, spero che non ne avrebbe nemmeno per nominare i grandi patrimoni immobiliari”.

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