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Il Governo Draghi è vicino ma con o senza la Lega?

Con l’incontro di sabato mattina con i Cinque Stelle (guidati da Beppe Grillo) e con la Lega (guidati da Matteo Salvini) il premier incaricato Mario Draghi chiude il primo giro delle sue consultazioni: il Governo è vicino ma bisognerà ancora chiarire se oltre alle forze della maggioranza uscente e a Forza Italia entrerà o no anche la Lega

Il Governo Draghi è vicino ma con o senza la Lega?

Avanza a grandi passi e con una pioggia di Sì la formazione del primo governo Draghi che oggi ha condotto la seconda giornata di consultazioni e che domani chiuderà il primo giro incontrando i due gruppi maggiori e cioè la Lega di Salvini e i Cinque Stelle che saranno guidati da Beppe Grillo.

Il raggiungimento di una solida maggioranza non è più in discussione, ma semmai c’è il problema opposto e cioè che quasi tutte le forze politiche vorrebbero entrare nel Governo suscitando incompatibilità. E infatti Leu ha detto chiaramente a Draghi che non gradisce la partecipazione della Lega che a sua volte storce il naso di fronte ai Cinque Stelle: a loro ha replicato il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ricordando che chi pone veti in realtà dice No anche all’appello al Governo di salvezza nazionale lanciato dal Capo dello Stato quando ha conferito a Mario Draghi l’incarico di formare il nuovo Esecutivo. Una questione destinata a tornare sul tavolo delle consultazioni anche domattina ma che certamente non frena il cammino di Draghi che saprà trovare la sintesi necessaria. Anche se dar vita a una maggioranza Ursula (Pd, Cinque Stelle, Iv, Leu + Forza Italia, +Europa e Azione di Calenda) non è la stessa cosa che costituire una maggioranza di salvezza nazionale (con tutti dentro, Lega inclusa, tranne FdI di Meloni che si è autoesclusa).

Oggi le consultazioni hanno visto incontrare il premier incaricato Italia Viva e Leu al mattino, Fratelli d’Italia, Pd e Forza Italia nel pomeriggio.

IV: Sì a Draghi senza condizioni, chi pone veti dice No a Mattarella

È stato Matteo Renzi a guidare la delegazione di Italia Viva nell’incontro con Draghi. Essendo stato, spesso solo contro tutti, il maggior sostenitore del governo Draghi, Renzi ha ovviamente confermato il pieno appoggio “senza condizioni” al premier incaricato e ha replicato a chi – come Leu e Lega – intende avanzare pregiudiziali respingendo fin dall’inizio la possibile partecipazione al Governo della Lega o quella dei Cinque Stelle. “Chi pone veti – ha sostenuto Renzi – di fatto di No all’appello di Mattarella per il governo di salvezza nazionale”. Renzi ha poi precisato che lui non sarà direttamente della partita e che cioè non entrerà personalmente nella squadra di governo.

LEU: No alla presenza della Lega nel Governo Draghi

Pur annunciando la disponibilità, ma non a tutti i costi, a sostenere il nascente governo Draghi, Leu ha detto al premier incaricato che però non gradisce la presenza della Lega. “È difficile tenere insieme forze diverse – ha dichiarato il capogruppo Fornaro – e noi non voteremmo mai un governo che adotta la flat tax”.

Fratelli d’Italia: Niente fiducia al Governo Draghi

Giorgia Meloni ha confermato il No al Governo Draghi più per ragioni di metodo (“Meglio le elezioni anticipate”) che di merito (“Mai con Pd e Cinque Stelle”), ma ha dichiarato che il suo gruppo potrebbe votare in Parlamento eventuali provvedimenti dell’Esecutivo giudicati utili al Paese.

PD: Sì a Draghi ma meglio con maggioranza Ursula

Anche il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, che ha guidato la delegazione nell’incontro con Mario Draghi, ha confermato l’appoggio del suo partito al nascente governo ma ha chiesto una forte caratterizzazione europea – un modo per dire che sarebbe meglio evitare l’ingresso nell’Esecutivo della Lega – e ha spezzato una lancia a favore di una maggioranza Ursula, che sarebbe perciò composta da Pd, Cinque Stelle, Leu, Italia Viva, Calenda, Bonino e Forza Italia. Nei prossimi giorni il Pd invierà a Draghi un documento progrannatico

Forza Italia: pronti a votare la fiducia a Draghi

L’effetto scenico di una presenza diretta del presidente Silvio Berlusconi nell’incontro di Forza Italia con Draghi non c’è stato ma gli azzurri, guidati da Antonio Tajani, hanno ribadito al premier incaricato la loro disponibilità a sostenere e ad entrare direttamente nel nascente governo, anche a costo di differenziarsi dalle altre forze del centrodestra, che appare in via di decomposizione dopo l’entrata sulla scena del ciclone Draghi per iniziativa del Presidente Mattarella.

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