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Il decalogo del Burraco: ecco le prime cinque regole per vincere

LE LEZIONI DELLA CAMPIONESSA/Prima parte – Cinque mosse decisive: 1) siate rapidi; 2) siate parsimoniosi; 3) siate ottimi osservatori; 4) imparate a memoria le carte estreme; 5) siate generosi con gli avversari

Il decalogo del Burraco: ecco le prime cinque regole per vincere

Il Burraco è molto praticato, ma poco “teorizzato”. Ci sono un paio di libri che si occupano di strategia, ma per il resto il piatto piange. Mentre un bridgista può attingere a un sapere enciclopedico, il burrachista deve accontentarsi quasi esclusivamente del confronto diretto coi suoi soci. Il Burraco é sottovalutato come gioco “logico”, perché la variabili sono tantissime e il caso può smentire qualsiasi teoria, però, vale la pena di ripeterlo, una buona tecnica serve a migliorare, in percentuale, le prestazioni. In questa sede non si pretende di offrire una guida scientifica alla vittoria, non saremmo in grado di scriverla, ma di mettere a disposizione di chi legge una buona esperienza sul campo. Parliamo della partita a quattro giocatori, dove la strategia è diversa rispetto alla partita testa a testa o a tre giocatori.

Ecco cinque, delle dieci regolette di base, che io e la mia compagna di gioco ci siamo date nella convinzione che ci offrano maggiori probabilità di conseguire un buon punteggio.

Uno: siate rapidi. Il primo obiettivo della coppia è prendere il pozzetto, tenetelo sempre a mente; solo dopo questo passo dovete porvi il problema di fare il burraco e quindi di chiudere. Prendere il pozzo per primi costringe l’altra coppia a inseguirvi e a curare meno il suo gioco e vi mette nella condizione di chiudere definitivamente la mano, naturalmente dopo aver fatto il burraco. La rapidità si traduce in punteggio onori: chi non prende il pozzo infatti paga cento punti e chi chiude la mano incassa altri cento punti. Questa fretta, a volte, può costare cara, mettetelo in conto. Può succedere infatti che, per prendere il pozzo, si facciano grandi sacrifici, si rinunci a carte fondamentali e non si riesca poi a fare burraco, lasciando agli avversari il tempo di recuperare il terreno perduto e di vincere la mano. È un rischio, ma il gioco vale la candela, perché stare un passo avanti offre migliori probabilità di successo. Chi si perde dietro ai propri sogni, chi raccoglie una carta per fare il burraco invece di andare a pozzo, nella maggior parte dei casi, resta imbrigliato nella sua stessa rete e paga pegno.

Due: siate parsimoniosi. Nel Burraco bisogna sempre cercare la massima resa con la minima spesa. Abbiamo già avuto occasione di paragonare le matte ai risparmi della famiglia. Questi non vanno sprecati, vanno messi a frutto, perché servono a costruire il futuro. In una mano generosa, nella quale disponete di molte matte, potete anche scialare, ma nelle mani povere dovete stare attenti a non buttare via nulla. Questo criterio vi aiuterà a scegliere la strada giusta quando volete aprire e a trovare la risposta alla fatidica domanda: tris o scala? Scegliete sempre il gioco che non vi fa spendere nulla. Se avete 3 otto in mano, cioè tre carte medie per eccellenza (quelle fondamentali per chiudere una scala) potete aspettare un giro, prima di mettere a terra un tale “scempio”. Se anche il vostro partner non apre, però  prendete la strada dei tris senza pensarci due volte. Prima lo fate, meglio è, perché il vostro compagno potrà fare le sue scelte alla luce delle vostre. Questo discorso vale, naturalmente, se avete in mano una sola matta o nessuna. Se ne avete due o tre invece potete anche decidere di rinunciare a una tris pulito, a condizione che restiate sempre altrettanto vicini alla chiusura.

Tre: siate ottimi osservatori. Il buon giocatore di Burraco prima di tutto “guarda” il tavolo. Che gioco aprire? Che scarto fare? Spesso troverete la risposta giusta sul tavolo stesso. Guardate i giochi aperti dai vostri avversari e valutate il vostro scarto, ad esempio, in base a questa osservazione. Quale risultato potete raggiungere con quello scarto? Innanzi tutto di liberarvi di una carta che non vi serve, ma non solo. Magari potete “passare” una buona carta al vostro compagno e potrete capire cosa gli serve ricordandovi cosa ha raccolto, ma anche cosa non può scartare agli avversari. Se avete in mano una carta che, potenzialmente, il vostro compagno potrebbe legare alle sue liberandosi da qualche impedimento, scartate quella. Osservate il comportamento dei vostri avversari anche per valutare i problemi che hanno, cioè quali carte stanno cercando di accoppiare per non darle a voi e per capire quanto tempo avete: se in prima mano aprono giochi “sporchi”, cioè con delle matte non aspettate, cercate la strada più breve per liberarvi di quanto avete in mano, potreste non avere l’occasione di giocare molte volte. Viceversa se vedete che l’avversario è in difficoltà potete anche concedervi qualche riflessione in più o accollarvi qualche rischio, persino rinviando di una mano una brutta chiusura. È un comportamento che noi non adottiamo quasi mai, che eccezionalmente peró puó rivelarsi utile. Tenete gli occhi aperti insomma, saranno la vostra miglior bussola.

Quattro: imparate a memoria le carte estreme.Tutti i giocatori sanno che le scale offrono maggiori probabilità di burraco delle sequenze. Per ogni seme infatti ci sono ben 26 carte in sequenza(13 e 13)  mentre ci sono solo otto carte di uno stesso tipo (otto 3, otto 4 eccetera). Per fare burraco però bastano sette carte, anche per una scala non ce ne  vogliono 13. (benché ora una federazione abbia introdotto il burraco reale, di 13 carte, che vale 300 punti, ma è un caso eccezionale e non va inseguito) quindi se avete una scala aperta composta da asso, re e donna non dovete mai raccogliere un 7 di quel seme, perché è inutile visto che il burraco si ferma all’8 e i gesti inutili vi fanno perdere giri fondamentali. Nella scala del nostro esempio, scala alta che parte dallasso, la vostra carta estrema, quella cui dovete arrivare per fare burraco, è dunque l’8,, perciò fatevi uni schemino mentale cosi: asso-8, re-7, donna-6, fante-5, 10-4, 9-3, 8-2, 7.1. Imparare a memoria le “estreme” vuol dire scegliere con molta piú sicurezza cosa raccogliere e cosa non raccogliere, cosa tenere in mano e cosa scartare. Questo piccolo sforzo vi sarà molto utile soprattutto quando avete preso il pozzo e non riuscite a fare burraco. In questo caso dovete diventare previdenti. I vostri avversari non vi scartano nulla di buono, soprattutto cercano di bloccare i vostri giochi piú lunghi, dove avete già 4 o 5 carte? È il momento di mettere un po’ di fieno in cascina e di sapere, senza doverci pensare, qual è la carta “lontana” che vi serve per chiudere un eventuale burraco. In questo modo non rischierete di scartarla e la raccoglierete se qualcuno la scarterà.

Cinque: siate generosi coi vostri avversari. Questa è la norma più originale del nostro piccolo codice di gioco privato. Ci capita spesso di incontrare persone che, pur di non scartare una carta buona alla coppia avversaria, sono disposte a tutto, anche a non prendere il pozzetto. Non è la nostra filosofia. Ogni regalo agli avversari può essere un regalo che fate a voi stessi, un investimento che frutterà moltissimi interessi. Noi non cerchiamo quasi mai di accoppiare una carta che serve agli avversari con una matta, “per non correre il rischio – come sentiamo dire spesso – di non scartarla”. Quella carta infatti può diventare un’ottima arma nelle vostre mani, soprattutto quando i vostri avversari sono in vantaggio. Il giocatore dopo di voi è in chiusura, ha solo due o cinque carte in mano e può andare in diretta? Voi non vedete l’ora che il monte degli scarti si rimpolpi un po’ per metterci sopra anche quella carta pericolosa, allungo fondamentale del gioco avversario o addirittura burraco, persino burraco pulito. Il giocatore dopo di voi con quel cumulo di scarti davanti si troverà infatti a un bivio:  o raccoglie e non chiude, oppure non raccoglie e perde l’occasione di fare un bel po’ di punti, perché  il vostro compagno, che vi conosce, è pronto a pulire il tavolo da ogni tentazione successiva. Spesso il vostro avversario raccoglie, ingolosito da quel facile guadagno, senza pensare al fatto che si mette in mano anche un bel po’  di “titoli tossici”, cioè gli scarti raccolti che non gli servono. In quel momento cade nella vostra trappola: voi guadagnate almeno un giro, siete liberi da scarti imbarazzanti e potete prendere il pozzo per primi, magari fare il burraco e chiudere la mano. Probabilmente avete regalato cento punti, forse anche 200, ma ne avete realizzati almeno il doppio e comunque avete messo un freno alla corsa “nemica”, concedendogli spazio avete contenuto la supremazia di chi vi sta di fronte. Interessante, no?
(continua)

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