Condividi

Il cielo sopra Papa Francesco

Il cielo sopra Papa Francesco

È considerato uno dei pilastri del cinema tedesco contemporaneo, insieme a Rainer Werner Fassbinder, Werner Herzog, Alexander Kluge e Edgar Reitz. Parliamo di Wim Wenders e per lui parlano i suoi lavori (in alcuni casi “capolavori”) che hanno segnato profondamente la storia del cinema europeo. Per i lungometraggi citiamo – a nostro giudizio – i migliori: Nel corso del tempo del 1976, L’amico americano del 1977, Paris, Texas del 1984, Il cielo sopra Berlino 1987 mentre per i documentari ricordiamo Buena Vista Social Club del 1999 e Il sale della terra (magnifico!) dedicato al grande fotografo Sebastião Salgado del 2014.

Ne parliamo perché è stato presentato a Cannes nei giorni scorsi il documentario Papa Francesco. Un uomo di parola realizzato da Wim Wenders, commissionato da Vatican Media e prodotto da Samanta Gandolfi Branca, Alessandro Lo Monaco e Andrea Gambetta. L’uscita nelle sale è prevista prima negli Stati Uniti il prossimo 18 maggio. Tra le proposte di Cannes di quest’anno (fuori concorso) ha sollevato un notevole interesse perché ogni volta che il regista tedesco prende in mano la cinepresa merita una particolare attenzione. Non solo e non tanto per le riconosciute e indiscutibili qualità ma anche perché, in questo caso, affronta un tema, un soggetto, di particolare rilevanza: il ruolo, il peso morale, la figura globale dell’attuale Pontefice.
Il film è composto di materiale di archivio e interviste dirette. Sono riportate immagini di alcuni tra i suoi viaggi pastorali più significativi e quattro momenti di dialogo diretto dove vengono affrontati i temi più importanti tra quelli affrontati da Papa Francesco: anzitutto la famiglia, e poi la giustizia, l’ambiente, i grandi fenomeni delle migrazioni, le diseguaglianza tra i popoli e il materialismo (merita la citazione quando si riferisce ai due padroni dove uno di essi è il denaro). Il Papa ha scelto di estendere il raggio della sua predicazione attraverso il cinema, dopo aver consolidato anche il terreno di Internet.

Documentario Papa

Abbiamo visto solo il trailer del film e speriamo di non dire eresie se sosteniamo che Papa Bergoglio rappresenta la sintesi perfetta di comunicazione audiovisiva dell’era moderna. Anzitutto il suo volto, in grado di rappresentare tutte le infinite emozioni della natura umana. Il suo primo piano, anche senza sonoro, è in grado di esprimere più di cento parole. Come i migliori attori sulla scena, possiede una capacità naturale di esprimere i sentimenti in modo perfetto. Le sequenze delle folle che accorrono ad incontrarlo non sono dissimili da quelle dei grandi colossal cinematografici.
Attendiamo di vederlo presto nelle sale italiane.

Commenta