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I tedeschi contro Monti: scatta la polemica

Dopo l’intervista rilasciata dal premier Monti a Der Spiegel si sono scatenate le reazioni della Csu, la costola bavarese del partito della Cancelliera Merkel, che accusa il premier di essere “anti-democratico” – Per il ministro Westerwell Monti vuole bypassare i parlamenti ma la “legittimazione democratica in Europa va rafforzata, non indebolita”.

I tedeschi contro Monti: scatta la polemica

Altro che rafforzare l’azione dei Governi europei. Ai tedeschi l’affermazione del premier italiano Mario Monti, rilasciata ieri al settimanale Der Spiegel, è sembrata eccessiva e addirittura anti-democratica. Monti ha dichiarato che, dal momento che “i problemi dell’eruozona vanno risolti velocemente”, i governi devono avere uno “spazio autonomo di manovra” rispetto ai parlamenti. Altrimenti, secondo il premier italiano, si prospetta una “disintegrazione” dell’Europa. 

Parole amare che non vanno giù al ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle. “Abbiamo bisogno di un rafforzamento, non di un indebolimento, di una legittimazione democratica in Europa” ha dichiarato il Ministro in scontro aperto con il premier italiano. “Le verifiche parlamentari sulla politica europea sono sopra qualunque dibattito”, ha continuato.

Ancora più pungente il capo del gruppo parlamentare del blocco conservatore di Angela Merkel, Volker Kauder, che ha detto: “In qualità di irriducibile parlamentare, posso soltanto dire che i diritti di un parlamento o il parlamentarismo non possono essere eliminati con un rafforzamento delle istituzioni esecutive in Europa“.

Il segretario dell’Unione cristiano-sociale (Csu) bavarese, Alexander Dobrindt, parla di “attentato alla democrazia”, aggiungendo che “la brama di soldi dei contribuenti tedeschi spinge il signor Monti a un florilegio anti-democratico”. “Noi tedeschi”, ha aggiunto, “non saremo disposti ad abrogare la nostra democrazia per finanziare i debiti italiani”.

Il ministro Westerwelle ha definito “pericoloso” per l’unità europea il tono a volte velenoso del dibattito sulla crisi del debito. “I tentativi di alimentare la propria importanza in patria non possono essere la forza trainante di iniziative in alcun Paese in Europa, nemmeno in Germania. La situazione in Europa è troppo grave, c’è troppo in gioco”, ha aggiunto.

La Corte Costituzionale Federale ha ripetutamente ribadito il diritto del parlamento a far ascoltare la sua voce nella risposta della Germania alla crisi del debito. Il tribunale dovrà esprimersi il 12 settembre sulle eccezioni legali alla creazione del Meccanismo europeo di stabilità (Esm), mentre i mercati finanziari attendono nervosamente una decisione.

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