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I mercati aspettano per oggi la tabella di marcia di Draghi. Duello in Telecom su Vivendi in Cda

Cda caldo oggi in Telecom Italia per l’esame della richiesta di Vivendi di entrare nel board: Assogestioni all’attacco – I mercati aspettano l’intervento di Draghi che oggi dovrà precisare la tabella di marcia della Bce – Vw rifà i piani e Credit Suisse incorona Fca: Agnelli brothers alla ribalta non solo per Exor – Banco Popolare, novità entro l’anno

I mercati aspettano per oggi la tabella di marcia di Draghi. Duello in Telecom su Vivendi in Cda

“Abbiamo usato tutte le precauzioni possibili per evitare uno shock ai mercati”. Così ha detto ieri il vice presidente della Fed, Stanley Fisher, spiegando la strategia seguita per abituare le Borse al prossimo aumento dei tassi Usa. E i mercati, a giudicare dall’andamento piatto dei listini asiatici e di Wall Street, si sono allineati ai desideri della Banca centrale americana. 

La scossa potrebbe però arrivare stamane da Francoforte, dove Mario Draghi terrà in mattinata un attesissimo discorso al congresso delle banche europee. Sarà l’occasione per precisare la tabella di marcia della Bce.

Intanto l’Asia si avvia a chiudere con qualche cedimento una settimana positiva. Tokyo perde lo 0,2%, ma il bilancio delle ultime cinque sedute segna un rialzo dello 0,8%. Stesso copione ad Hong King e sui listini cinesi. Fa eccezione Sidney (+0,4%), che archivia la settimana migliore degli ultimi sei mesi (+4,2%).

Piatta anche Wall Street: S&P -0,1%, Dow Jones -0,02% e Nasdaq -0,03%. A zavorrare il mercato azionario degli Stati Uniti sono state soprattutto le società dell’industria della salute, in particolare il comparto delle compagnie che forniscono polizze sanitarie. Unitedhealt Group ha perso il 5,5%, segnalandosi come la peggior blue chip.

BUY BACK DA 12 MILIARDI PER NIKE 

Sul listino Intel ha guadagnato il 3,8% dopo aver annunciato l’aumento del dividendo da 0,96 a 1,04 dollari. Nike è salita del 3,5% nel dopo Borsa dopo l’annuncio di un buyback da 12 miliardi di dollari. Partenza a razzo dell’Ipo di Square, società leader nei sistemi di pagamento sullo smartphone: +24%. 

Si prevede un avvio contrastato per le Borse europee. Segno più per Londra (ma di soli 3 punti, a 6.333), lievi ribassi per Francoforte (-12 pb a 11.053) e Parigi (-12 pb a 4.903). 

L’EURO RECUPERA, GIU’ LE COMMODITIES

Il dato più sorprendente riguarda la ripresa dell’euro sul dollaro, oltre quota 1,07, e sulle valute asiatiche. La spiegazione, secondo gli analisti, sta nel fatto che i mercati non stanno guardando all’incremento del costo del denaro di dicembre ma alla traiettoria dell’aumento dei tassi di interesse: sul mercato delle obbligazioni, il titolo di Stato a due anni rende lo 0,87%: livelli di rendimento così alti non si vedevano da metà 2010.

La ripresa della valuta Usa ha coinciso con una nuova ritirata delle materie prime. Il rame e i minerali di ferro trattano ai minimi dl 2007. Lieve guadagno per il petrolio: Wti +0,1% a 40,57 dollari, Brent +0,3% poco sopra i 44 dollari.

Positive ieri le Borse europee. Ma nel pomeriggio, sulla scia di Wall Street, c’è stato un ampio ridimensionamento del rialzo, i settori che tiravano nella mattinata, o hanno ridotto i guadagni o hanno girato in negativo. Le società delle materie prime sono salite dello 0,5%, ma nel corso della giornata avevano guadagnato anche il 2,5%. 
La Borsa di Milano (+0,4%) ha chiuso in terreno positivo. Segno più anche per Parigi (+0,3%) e Londra (+0,9%). Brillante Francoforte (+1,17%) al traino dell’automotive.

MASSIMO STORICO PER CAMPARI: +60% DA GENNAIO

Merita segnalare in Piazza Affari il massimo storico di Campari (+2,5%, a 8,23 euro), raggiunto grazie ad una performance del titolo nettamente più robusta della media del settore Eurostoxx Food & Beverage (+0,4%). La multinazionale italiana si conferma il miglior titolo di settore da inizio anno con un rialzo del 60% (EuroStoxx +25%).

Il Lusso, intanto, recupera posizioni dopo i recenti ribassi: Ferragamo+3%, Tod’s +1,4%,Yoox Net a Porter +1,6%. Piatta Luxottica, in ribasso solo Moncler (-0,66%).

TELECOM ITALIA, OGGI GLI INDIPENDENTI IN TRINCEA

Nuova giornata calda sul fronte Telecom Italia (+0,78%). Nel pomeriggio si riunirà il Cda dell’ex incumbent delle tlc per deliberare sulla richiesta di Vivendi, forte del 20% del capitale, di allargare il consiglio da 13 a 17 membri per far spazio a 4 suoi rappresentanti. 

Ma ieri Assogestioni, a nome del comitato dei gestori e degli investitori esteri, ha inviato una lettera perentoria ai vertici della società in cui tra l’altro si legge che “la richiesta di Vivendi … di nominare quattro candidati (tre dei quali con incarichi esecutivi nell’ambito del loro gruppo) indicati come futuri amministratori, solleva alcune criticità con riferimento ai nuovi assetti di governance”. 

In particolare, si contesta che Vivendi finirà coll’“esercitare una influenza ancora maggiore rispetto a quella derivante dalla percentuale del capitale sociale di Telecom Italia in suo possesso, senza aver lanciato un’offerta pubblica d’acquisto”. Né sembra opportuno ai gestori “svincolare dal divieto di concorrenza i tre candidati che svolgono le funzioni di Ceo, Cfo e Direttore Operativo in Vivendi, la quale opera nello stesso settore di Telecom Italia”.

VOLKSWAGEN RIFA’ I PIANI. FCA IL TITOLO MIGLIORE PER CREDIT SUISSE 

Ieri è stata una giornata ruggente per l’automotive europeo. A tirare la corsa è stata Volkswagen (+4,4%a 105,9 euro). Il gruppo ha annunciato che abbandonerà la prassi dei piani quinquennali di investimento, avviata nel 2009, adottando una strategia più flessibile per poter affrontare i riflessi per il dieselgate. L’attuale management progetta di ridurre il piano a tre anni e di tagliare gli investimenti già previsti in oltre 85 miliardi per il quinquennio. 

Giornata positiva anche per FiatChrysler (+1,5%). Credit Suisse ha ritoccato al ribasso il target price portandolo a 18,20 euro dai 18,90 euro precedenti, ma il broker ha ribadito che Fca resta il titolo migliore del settore, nonostante un progresso da inizio anno del 32%.

EXOR E NON SOLO, AGNELLI BROTHERS ALLA RIBALTA

Giornata significativa per i due fratelli Elkann. John Philip, presidente di Exor, ha completato l’operazione Partner Re. I soci della compagnia di riassicurazione hanno dato ieri il via libera all’acquisizione del 100% delle azioni da parte di Exor, invariata a 40,6 euro (2 euro sotto il private placement della scorsa settimana) per 137,5 dollari ciascuna. Il Cda ha inoltre approvato il pagamento di un dividendo straordinario di 3 dollari vincolato alla conclusione del deal. 

Intanto Italia Independent, la società guidata da Lapo Elkann, ha chiuso con un guadagno dell’1,4% dopo una sospensione per eccesso di rialzo a 26,97 euro. A spingere il titolo dopo i risultati dei primi nove mesi annunciati mercoledì sera è stato il giudizio di Equita, che ha confermato il giudizio Buy con un target price di 37 euro, per un potenziale rialzo che sfiora il +50%.

CORRE A2A: SI SPERA NELLA CEDOLA STRAORDINARIA 

Nel segmento delle utility scivolone di Terna (-1,1%). L’Autorità per l’Energia ha pubblicato le nuove indicazioni per il calcolo delle tariffe nella distribuzione e nella trasmissione di elettricità. Il regolatore ha introdotto sistemi di remunerazione del capitale investito che potrebbero portare, a partire dal 2018, ad una discesa dei profitti delle società che operano nel comparto.

Brillante invece A2A (+2%), al l quinto rialzo in sei sedute: il titolo ha raggiunto nel corso degli scambi la quotazione più elevata dall’aprile 2010 a 1,3120 euro. Il mercato continua a premiare l’ipotesi di un dividendo straordinario. 

Enel perde lo 0,1% all’indomani della presentazione del nuovo piano industriale e del via libera all’integrazione con Enel Green Power+0,5%. Investec ha tagliato il target price della capogruppo a 4,5 euro, da 5 euro. Il titolo della società delle rinnovabili è stato abbassato a Neutral da Exane. 

Contrastati i petroliferi, Eni +0,1%, Saipem -0,5%.

BANCHE, NOVITA’ ENTRO L’ANNO SECONDO SAVIOTTI (BANCO POPOLARE)

Tra le banche si è messo in evidenza il Banco Popolare (+0,8%). Entro fine anno ci potrebbero essere delle novità in tema di aggregazioni, ha detto a margine della riunione Abi di mercoledì il ceo Pier Francesco Saviotti. Da una possibile fusione con Ubi, secondo Equita, possono derivare 566 milioni di sinergie. Ipotizzato un concambio 2 a 1.

Unicredit +0,1%, Banca Monte Paschi -0,4%, Intesa +1%. Bene il risparmio gestito: Mediolanum +1,2% e su Azimut +1,5%. Il ministero dell’Economia, rivela Reuters, ha avviato colloqui con fondi specializzati nella gestione di ‘distressed asset’ perché comprino le sofferenze dalle banche, dopo che la Commissione europea ha nei fatti bloccato il progetto di una bad bank con garanzia pubblica.

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