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I bond corrono, Btp superstar e spread sotto quota 100

L’inattesa frenata dell’inflazione Usa modifica i portafogli: segnano il passo i listini azionari e gli investitori tornano a comprare le obbligazioni – Tassi Btp ai minimi da marzo – Nuovi massimi per l’Eni – La Cina fa tremare il lusso

I bond corrono, Btp superstar e spread sotto quota 100

L’abito quasi sempre fa il monaco. Quel “tassate i ricchi” stampato sull’abito indossato da Alexandria Ocasio-Cortez, icona della sinistra non solo Usa, al gran galà della fashion week americana (roba per super ricchi) vale come un drappo rosso agitato davanti al Toro di Wall Street, esausto dopo la lunga corsa. I mercati sembrano rassegnati a subire la correzione d’autunno, confidando di limitare i danni prima del rally di Natale.

La pensano così anche i vertici di Apple: poche le novità ieri in mostra ad Apple Park. Ma i nuovi prodotti, comunque più potenti, non aumentano di prezzo. Anzi, tutti i gestori, da AT&T a Verizon, promettono forti sconti a chi consegna il vecchio iPhone e rinnova il piano tariffario. Il risultato in Borsa è un calo modesto, l’1%. Insomma, l’importante è limitare i danni in attesa che passi la tempesta (cinese).

FRENA ANCORA L’ECONOMIA CINESE: CONSUMI A RISCHIO

Rallentano ancora i listini del Drago. Debole l’indice Csi di Shanghai e Shenzhen, Hong Kong lascia sul terreno l’1%. Ma i prezzi non danno la misura delle preoccupazioni per la frenata dell’economia.

I dati pubblicati stanotte dall’Ufficio Nazionale di Statistica mostrano che le azioni di contenimento del contagio frenano l’espansione in modo pesante, soprattutto per quel che riguarda i consumi. Le vendite al dettaglio, in agosto, sono salite del 2,5% anno su anno, un forte ridimensionamento dal +8,5% di luglio: il consensus si aspettava +7%. Sotto le attese anche la produzione industriale: +5,3%, dal +6,4% di luglio.

Sale invece il Kospi coreano (+0,4%) nonostante tornino a volare i missili del Nord.

FRENA L’INFLAZIONE, S’APPIATTISCE LA CURVA DEI T-BOND

In lieve rialzo i future di Wall Street dopo una seduta al ribasso per i listini Usa: Dow Jones -0,87%, S&P -0,57, Nasdaq -0,45%.

Il presidente cinese Xi ha rifiutato l’invito di Biden per un incontro bilaterale. Prima, avrebbe detto il presidente cinese, Washington dovrà cambiare tono.

Ad agosto l’inflazione negli Stati Uniti è cresciuta dello 0,3% rispetto il mese precedente, meno del +0,4% atteso. L’aumento su base annua è stato del 5,3%: le pressioni inflazionistiche causate dalla ripartenza economica potrebbero aver raggiunto il loro picco, dando ragione al presidente della Fed: il tapering è meno vicino.

Il Treasury Note a dieci anni si assesta a 1,29% di rendimento. Ieri c’è stato un importante appiattimento della curva dei tassi di mercato: il differenziale tra il due anni ed il dieci anni è sceso di 4 punti base, a 107.

L’oro è in lieve calo dopo due giorni di apprezzamento che lo hanno riportato di nuovo sopra quota 1.800 dollari. Euro dollaro poco mosso, sui livelli di una settimana fa, a 1,180. Petrolio WTI a 70,9 dollari il barile, +0,6%.

CORRONO LE OBBLIGAZIONI, SPREAD SOTTO QUOTA 100

L’inaspettata frenata dell’inflazione Usa si è fatta sentire anche sull’altra sponda dell’Atlantico: segnano il passo i listini azionari, gli investitori tornano a comprare obbligazioni in seguito agli ultimi dati relativi all’andamento dei prezzi al consumo. Il nuovo clima arriva anche in Italia, la piazza più sensibile alle evoluzioni dei mercati obbligazionari. La frenata del rendimento dei T bond decennali Usa, in ritirata a 1,277%, ha avuto un immediato riflesso soprattutto sul Btp decennale, sceso a 0,65% da 0,71%, e, soprattutto, sullo spread: per la prima volta da aprile la forbice con il Bund tedesco è scesa sotto la barriera dei 100 punti (a quota 98).

BTP (AI MINIMI DA MARZO) IN ASTA

A favorire il rally dei periferici è stato il calo del Bund, in coincidenza con il lancio di un Bond della Ue a sette anni (collocati 9 miliardi, domanda per 88) e il buon esito delle aste italiane: il tasso del titolo a tre anni è sceso al minimo da febbraio, vicino al minimo storico di -0,33%, quello a 7 anni al minimo da marzo, avvicinandosi anche in questo caso al livello più basso della serie storica (lo 0,18% di febbraio).

FRENANO GLI ACQUISTI BCE. GS: I BUND PRESTO SOPRA LA PARITÀ

Ma il quadro, secondo Goldman Sachs, è destinato a cambiare con il progressivo venir meno dei sostegni della Bce. Lo spread Btp/Bund è destinato ad allargarsi a 120 punti base entro la fine del 2021. I differenziali, secondo l’economista George Cole, aumenteranno “dolcemente”, mentre i rendimenti dei Bund tedeschi a 10 anni, oggi a -0,34%, raggiungeranno lo 0% nel primo trimestre del 2022.

La Bce, tenendo fede a quanto affermato al termine del direttorio della scorsa settimana, ha già rallentato gli acquisti sul mercato, comprando titoli per 14,66 miliardi di euro, in flessione rispetto ai 16,74 miliardi della settimana precedente. Il totale degli asset acquistati dall’inizio del programma è salito a 1356,48 miliardi su una dotazione complessiva di 1850 miliardi.

MILANO +0,39%. FRANCO: “ITALIA, RIPRESA INTENSA”

In questa cornice di parziale fuga dal rischio Piazza Affari ha fatto eccezione: l’indice +0,39% ha superato di nuovo quota 26 mila (26.027).

Il ministro dell’Economia Daniele Franco, intervenuto alla presentazione del Rapporto Export 2021 di Sace, ha detto che “l’Italia sta vivendo una fase di ripresa intensa, sostenuta dall’andamento dell’economia internazionale, dalla riapertura delle attività economiche e anche dalle misure di politica economica”. Così la “crescita acquisita del Pil per quest’anno è del +4,7%, ed il terzo trimestre sta andando bene”.

Segue Francoforte, in rialzo dello 0,12%. Londra scivola sotto la parità (-0,20%). Il listino migliore è quello di Amsterdam (+0,73%), il più sensibile all’andamento della tecnologia. Parigi (-0,47%) è frenata dalle ombre cinesi sul lusso.

In grande evidenza Pandora (+5,25%): la maggiore impresa di gioielleria europea ha alzato gli obiettivi di crescita per l’esercizio.

PECHINO FA TREMARE IL LUSSO, FERRAGAMO -3,5%

Le nuove restrizioni imposte dalle autorità cinesi ai viaggi a poche settimane dalle festività di inizio ottobre hanno scatenato una nuova ondata di vendite sul settore lusso: Kering ha ceduto il 2,76%, Lvmh -1,55%, Hermès -0,74%. A Londra Burberry perde l’1,76%. Peggio Richemont a Zurigo (-3,54%).

Lusso in ritirata anche a Piazza Affari: Salvatore Ferragamo -3,4%, Moncler -0,5%.

EFFETTO APPLE E I CONTI SPINGONO STM

In una giornata difficile per i mercati azionari gli operatori si sono concentrati su Apple, che ieri sera, nel corso dello show intitolato California steaming, ha presentato le novità in vista del Natale. Ne ha tratto giovamento Stm (+3,62%), che ha nella Mela il primo cliente (il 24% del giro d’affari 2020). Il titolo della jv italofrancese è stato il sesto più scambiato nella seduta di ieri, alla vigilia dell’incontro con il ceo Jean-Marc Chéry. “Ci aspettiamo la conferma della domanda molto solida – scrive Equita – seppur con continui colli di bottiglia nella supply chain potenzialmente peggiorati ad agosto a causa della difficile situazione in Malesia. Comunque la guidance dei ricavi dovrebbe essere confermata nella forchetta 12,4-12,6 miliardi di dollari”, continua il broker, che ha confermato il rating hold e il target price a 38 euro.

NUOVI MASSIMI PER ENI, RIMBALZA AMPLIFON

È proseguita la corsa dei petroliferi. Eni (+1,3%) tocca nuovi massimi a 10,97 euro, tornando sui livelli di marzo 2020, prima che la pandemia di Covid-19 innescasse un forte calo dei corsi della major petrolifera fino ai minimi di 5,66 euro raggiunti a fine ottobre dello scorso anno. Piatta Tenaris, in calo Saipem dopo il balzo della vigilia.

Tra i settori più brillanti il pharma: sale Diasorin (+2,49%) preceduta da Amplifon (+3,39%), su cui Mediobanca Securities ha alzato il prezzo obiettivo da 39 a 40 euro, confermando rating neutral, in scia alla presentazione di strategia e obiettivi finanziari del gruppo.

Torna a correre l’auto: Ferrari +1,82%, Stellantis +1,4%.

GENERALI, IL CDA A MAGGIORANZA CON DONNET

Incerto l’andamento di Generali (-0,3%), mentre Mediobanca sale dello 0,7% nel giorno della riunione dei membri non esecutivi del Cda della compagnia assicurativa in vista delle procedure di rinnovo del board. Su 12 partecipanti, 8 consiglieri non esecutivi si sono espressi a favore della conferma di Philippe Donnet, 4 contro.

Nel resto del comparto, Unicredit perde lo 0,7%, Intesa Sanpaolo lo 0,25%. Prosegue invece il rally dell’asset management: Banca Generali + 0,75% a nuovi massimi storici (39,65 euro).

DE LONGHI VENDE IL 4%, SANLORENZO SUPERSTAR

Affonda De Longhi, che perde l’8,5%, a 35,56 euro. Il titolo si avvicina al prezzo di 35,38 euro a cui è stato collocato il 4% del capitale tramite accelerated bookbuilding. A cedere le azioni sono stati Giuseppe De Longhi e la De Longhi Industrial, che controlla ilo 56% della società.

Svetta Sanlorenzo, in salita del 6,2% dopo che Berenberg ha alzato il prezzo obiettivo a 35,5 euro da 29 euro precedente, sulla scia dei risultati semestrali annunciati lunedì. Sull’Aim corre Digital Magics (+6,88%): la società ha annunciato che l’aumento di capitale prenderà il via il 27 settembre.

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