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Grecia, Borsa Atene -6,3%. Tsipras: “I creditori siano realisti”

Dopo la rottura della trattativa avvenuta ieri sera, il premier greco scrive che Atene “aspetta pazientemente che le istituzioni diventino più realiste” – Cresce l’insofferenza europea ma Juncker è ancora ottimista. In Grecia si avvicina il blocco della circolazione dei capitali e il congelamento dei conti bancari – Giovedì l’Eurogruppo, oggi parla Draghi

Grecia, Borsa Atene -6,3%. Tsipras: “I creditori siano realisti”

“Aspetteremo pazientemente fino a quando le istituzioni diventeranno più realiste”. Lo ha scritto il premier greco Alexis Tsipras in una lettera a un giornale greco, aggiungendo che “opportunismi politici” portano i creditori a tenere Atene sotto pressione fino all’ultimo. Il primo ministro ha detto poi che il suo governo accetterà solo “intese sostenibili”, mentre le richieste fin qui arrivate sono “irrazionali”.

Le parole di Tsipras arrivano a poche ore dall’ultimo colloquio fallimentare fra Atene e Bruxelles, ancora lontane dall’accordo che dovrebbe consentire alla Grecia di ricevere i 7,2 miliardi concordati a febbraio in cambio delle riforme chieste da Unione europea e Fondo monetario internazionale. 

Senza quei fondi, il Paese ellenico non sarà in grado di rimborsare le rate del prestito del Fmi in scadenza a giugno, dal valore complessivo di 1,6 miliardi, e la bancarotta sarà inevitabile. Prima ancora del default, però, la Grecia dovrebbe sopportare probabilmente il blocco della circolazione dei capitali e il congelamento dei conti bancari. Per evitare questo scenario, l’Europa chiede al governo Syriza tagli alla spesa per 2 miliardi di euro.

Un portavoce della Commissione Europea ha dichiarato che, nonostante siano stati compiuti alcuni progressi, fra le due parti rimangono distanze “significative”. Ancora più rigida la posizione tedesca: il vicecancelliere socialista Sigmar Gabriel ha detto che “la Germania non si farà ricattare; vogliamo aiutare la Grecia a rimanere nella zona euro, ma non è solo il tempo che comincia a mancare, tutta l’Europa sta perdendo la pazienza”.

Sul versante ellenico, il vice primo ministro Yannis Dragasakis ha fatto sapere che Atene è ancora pronta a negoziare e che le proposte inviate domenica dal governo greco coprivano completamente il deficit fiscale, come richiesto dai creditori, che però hanno bocciato il tentativo di compromesso, giudicando la bozza d’intesa totalmente insoddisfacente.

Dragasakis ha poi ricordato che Ue e Fmi chiedono alla Grecia di tagliare le pensioni, una richiesta che Atene non accetterà mai, come ribadito più volte dal governo Tsipras. Nel fine settimana lo ha ripetuto ancora una volta Yanis Varoufakis: “Non toccheremo le pensioni”, ha detto il ministro delle Finanze greco.

A questo punto le ultime speranze sono affidate all’Eurogruppo di giovedì. In vista della riunione dei ministri economici e finanziari dell’Eurozona, “il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker”, ha detto il portavoce dell’Esecutivo comunitario, “resta convinto che con iniziative riformiste più decise da parte greca e con la volontà politica di tutte le parti, una soluzione possa ancora essere trovata prima della fine del mese”.

Intanto, politici e investitori aspettano con ansia le parole di Mario Draghi: il presidente della Banca centrale europea, infatti, parlerà oggi alle 15 al Parlamento Europeo e i mercati, come sempre, confidano nel suo intervento per sbloccare la partita. 

Intanto, l’euro scende attorno a quota 1,12 e i listini azionari sono deboli, a partire da Tokyo (-0,09%), sostenuta però dal rialzo del dollaro. Fanno peggio l’Australia -0,4% e le Borse cinesi: Hong Kong e Shanghai -1,2%. A un’ora dall’apertura la Borsa di Milano perde l’1,45%, peggio di Francoforte (-1,2%) Parigi (-0,9%) e Londra (-0,5%). Atene crolla del 6,35%. 

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