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Governo, Ambrosetti: “A Cernobbio la classe dirigente invocherà la crescita”

INTERVISTA A VALERIO DE MOLLI, Ad di The European House-Ambrosetti che venerdì 6 settembre aprirà il consueto Forum di Cernobbio dove il gotha dell’economia e della finanza farà sentire la sua voce nei giorni della più pazza crisi politica italiana – “Rilanciare i consumi e cambiare la legge elettorale”.

Governo, Ambrosetti: “A Cernobbio la classe dirigente invocherà la crescita”

Il Forum di Cernobbio, promosso da The European House-Ambrosetti dal 6 all’8 settembre a Villa d’Este sul lago di Como, sarà come sempre l’appuntamento del gotha dell’economia e della finanza che, insieme ai vertici del Governo e a molti dei maggiori economisti mondiali, aprirà di fatto la nuova stagione dell’economia e della politica. Come spiega in questa intervista a FIRSTonline l’Ad di di The European House-Ambrosetti, Valerio De Molli, il Forum sarà più che mai l’occasione per tastare il polso all’establishment a ridosso di una delle più pazze crisi di governo che si siano mai viste in Italia. Che cosa vogliono e che cosa chiederanno al Governo imprenditori e banchieri e quali sono le più aggiornate previsioni dei maggiori economisti sul futuro dell’economia italiana e mondiale? Lo sapremo a Cernobbio.

Dottor De Molli, il Forum The European House – Ambrosetti giunge alla 45esima edizione. Dopo quasi mezzo secolo di vita, l’appuntamento di quest’anno riproporrà gli standard tradizionali o ci saranno novità rilevanti dal punto di vista organizzativo e degli ospiti?

“Come da tradizione, il Forum di Cernobbio si presenta con altissimi standard organizzativi e di contenuto ma con contenuti e protagonisti sempre più internazionali. Da quando io, con alcuni altri partner, abbiamo liquidato il fondatore oltre dieci anni fa, le dimensioni internazionali e lo sviluppo di contenuti proprietari è stato sempre crescente. Al punto che da 6 anni consecutivi The European House – Ambrosetti ottiene il prestigioso riconoscimento dalla Università della Pennsylvania, che ci posiziona nella categoria «Best Private Think Tanks» come primo think tank in Italia, tra i primi 10 in Europa e nei primi 100 indipendenti su 8.100 a livello globale. Gli ospiti, come accade ogni anno, sono selezionati accuratamente per garantire un’altissima qualità delle sessioni in coerenza con i temi più importanti che il mondo, l’Europa e l’Italia si trovano ad affrontare, per fornire ai partecipanti, i principali capi azienda delle migliori imprese italiane e internazionali, le risposte ai temi più caldi che dovranno affrontare nei prossimi mesi”.

Come spesso accade, il Forum The European House – Ambrosetti si svolge in un momento particolarmente caldo dell’attualità politica ed economica, tra crisi di Governo, dazi, Brexit, caso Argentina e tensioni sui mercati. Guardando dal punto di vista di chi sta per accogliere un grande evento, che aria tira in Italia e nel mondo?

“Non vi è dubbio che c’è molta incertezza e questa costituisce il peggior ostacolo alla crescita economica e allo sviluppo imprenditoriale. In Italia, la situazione politica non è distante da quella cui siamo stati abituati per molti anni; non è e non deve essere normale, sia chiaro, ma ormai penso che la classe imprenditoriale italiana si sia abituata a lavorare e a prendere decisioni anche senza stabilità politica. Il mantra di The European House – Ambrosetti è: senza investimenti non c’è lavoro, senza lavoro non c’è crescita, senza crescita non c’è futuro. È chiaro che in condizioni di incertezza le aziende tendono a ritardare e rinviare le decisioni di investimento, con conseguente stagnazione degli indicatori economici e occupazionali del che tutti noi conosciamo”.

Vista la crisi di Governo e il nuovo esecutivo che si avvicina, come vi state orientando sugli inviti degli esponenti politici?

“Come tutti gli anni, gli esponenti del governo sono invitati. Il Forum di Cernobbio si distingue per essere un momento di assoluta apertura e dibattito tra le differenti forze politiche. Lo sarà anche quest’anno ma, come da tradizione, non posso anticipare nulla. Saranno presenti 10 governi stranieri, molti commissari europei e i principali esponenti politici italiani”.

Senza entrare nel merito delle preferenze politiche: per l’Italia sarebbe stato meglio andare al voto subito o è meglio avere un nuovo governo per mettere in sicurezza la manovra ed evitare l’aumento dell’Iva?

“Quello che è importante per l’Italia è la credibilità che trasmette all’estero e sui mercati perché questa si trasferisce sull’economia reale. Abbiamo un governo politico e un Parlamento che è espressione di democrazia ed è giusto che sia un governo politico, se indirizzato a portare il Paese alle urne o meno, ad assumersi la responsabilità politica di approvare la manovra finanziaria straordinaria e scongiurare l’aumento dell’IVA. Servono non meno di 25 miliardi per scongiurare l’aumento dell’IVA”.

Quali dovrebbero essere le priorità del nuovo Governo? Se lei fosse in Parlamento, da cosa partirebbe?

“I consumi interni sono fermi da anni e ogni manovra che riesca a far emergere più reddito per le famiglie, unita a più fiducia, va nella direzione giusta. Se fossi in Parlamento partirei da due urgenze. Primo: la riforma della legge elettorale e la risoluzione del bicameralismo italiano.  Basterebbe copiare il modello francese con il doppio turno: chi vince governa e si prende ogni onore e onere conseguente. Se fai bene i cittadini ti premiano con il rinnovo della fiducia. Se no, i cittadini ti mandano a casa. Il nostro sistema invece è impostato per garantire l’ingovernabilità perfetta. Puoi formare un governo solo attraverso l’arte della negoziazione e del compromesso. Questo è un gioco al ribasso che fa emergere il “peggio” di tutte le politiche. Seconda cosa da fare: la semplificazione della macchina dello Stato, dalla riduzione del numero di leggi, spesso ridondanti e ostacolanti l’iniziativa privata e la realizzazione di opere necessarie al Paese, alla riforma dell’apparato giudiziario e della Pubblica Amministrazione, per renderla un aiuto ai cittadini e alle imprese e non un ostacolo, come spesso è oggi. Questo sarà sviluppato in una ricerca proprietaria che come Ambrosetti Club presenteremo domenica mattina, 8 settembre, nell’abituale Agenda per l’Italia”. 

Valerio De Molli Ceo The European House Ambrosetti

Poche settimane fa è venuto sfortunatamente a mancare un economista del calibro di Fabrizio Saccomanni, ospite abituale del Forum The European House – Ambrosetti. Che cosa vorrebbe dire in suo ricordo?

“È una perdita che ci rattrista molto. Prima di tutto è venuto improvvisamente a mancare un amico. È venuta a mancare una persona preparata, competente e di grande esperienza che ha servito lo Stato umilmente e con passione. Ricordo il suo intervento al Forum, avvenuto nel 2013 come Ministro dell’Economia e delle Finanze, durante il quale espose la necessità che per il rilancio del Paese fossero sì necessarie politiche di rilancio dell’economia, ma che queste dovessero basarsi su un saldo controllo delle finanze pubbliche. Ritengo questo suo messaggio ancora attuale, anche se per perseguire questo doppio obiettivo serve una grande volontà politica che spesso manca ai nostri politici, sempre orientati all’aumento della base di consensi, perché, necessariamente, può portare alla riduzione del consenso. Penso, tuttavia, che sia anche l’unica strada possibile per riportare il Paese alla crescita”.

Dal punto di vista strettamente dei contenuti, che edizione sarà la prossima di The European House – Ambrosetti? Precisamente, di cosa si parlerà nei vari panel in programma?

“Come da tradizione, il programma della “Tre giorni di Cernobbio” non viene reso pubblico in anticipo, quindi non posso rivelare i dettagli delle sessioni. Come le ho anticipato, si parlerà di Mondo, Europa e Italia, affrontando i temi caldi protagonisti di questi mesi. Si parlerà, inoltre, di sostenibilità, delle sfide economiche attuali e delle prospettive sul futuro, di tecnologia e ottimismo. All’interno di questi temi troveranno spazio le ricerche proprietarie che ogni anno presentiamo al mondo e la Peres Heritage Initiative che, con l’endorsement della famiglia Peres e del governo di Israele, da tre anni premia i tre migliori under-35 che si sono distinti per rendere il mondo un posto migliore. Tra le ricerche che presenteremo, le anticipo i temi di due di queste:

  • “Just E-volution 2030. Gli impatti socio-economici della transizione energetica” realizzata per Enel e Fondazione Enel, nella quale The European House – Ambrosetti ha messo a punto un innovativo modello econometrico, per stimare gli impatti della transizione energetica, abilitata dall’elettrificazione, sulla produzione industriale e l’occupazione nell’Unione Europea e in Italia, Spagna e Romania;
  • “Investire nel trasporto ferroviario regionale. Un’opportunità per le Regioni italiane e per il Paese” realizzata per Ferrovie dello Stato Italiane, nella quale viene quantificato il contributo in termini di sostenibilità economica, ambientale e sociale che può essere attivato a partire dagli investimenti nel trasporto ferroviario regionale”.

Anche a livello finanziario, uno dei paradigmi di questa epoca è l’ambiente: fonti rinnovabili, investimenti green, accordi internazionali per ridurre le emissioni. Quale è il vostro impegno su questo fronte? Avete mai pensato, ad esempio, di invitare Greta Tunberg a Cernobbio?

“Nel nostro piccolo, come The European House – Ambrosetti, anche grazie all’iniziativa dei nostri consulenti, abbiamo attivato diverse azioni interne per ridurre l’impatto ambientale. La sostenibilità, e ci tengo ad attribuire al termine il senso più ampio possibile di ciò che rappresenta (sostenibilità ambientale, sociale ed economica), è oggettivamente il futuro perché le risorse disponibili sono limitate; molti passi avanti sono stati fatti, molti ce ne sono ancora da fare, ma sono ottimista perché la strada intrapresa è quella giusta e sono convinto che in futuro l’uomo sarà sempre più attento ai temi di sostenibilità. Su Greta Tunberg abbiamo deciso di non invitarla. Preferiamo occuparci e discutere dei problemi concreti e lanciare proposte precise, piuttosto che partecipare al fenomeno mediatico e di marketing. Questa è l’area dove fare meno chiacchiere e più sostanza. Sarebbe stato per noi molto più facile partecipare al circo mediatico del “gretismo”, ma abbiamo preferito evitarlo. Anche perché probabilmente sarebbe stata impegnata in barca a vela con Casiraghi nell’oceano”.

Uno dei mali di questa epoca storica sono disinformazione e fake news. Il forum The European House – Ambrosetti è un appuntamento di indubbia autorevolezza, ma quale è il vostro impegno per diffondere la conoscenza al di fuori delle mura di Villa d’Este e farla arrivare a tutti, per combattere l’analfabetismo funzionale che dilaga, soprattutto in Italia?

“L’impegno e la missione del Forum di Cernobbio è, da 45 anni a oggi, quella di fornire alla classe dirigente italiana e internazionale tutti gli strumenti e le informazioni necessarie e utili per prendere le decisioni corrette ad affrontare il futuro nel migliore modo possibile. A Cernobbio lo facciamo creando discussioni di altissimo livello invitando relatori con solide basi di conoscenza e riconoscibili a livello internazionale. Purtroppo, la distinzione tra ciò che è fake news e ciò che non lo è può farla solo il lettore, leggendo le notizie approfonditamente e documentandosi in modo altrettanto approfondito. Penso, infine, che lo Stato abbia un ruolo nell’arginare questo fenomeno deleterio e pericoloso per la stabilità democratica ed economica di un Paese e questo ruolo passa attraverso un deciso investimento sull’istruzione, sulla quale si basa il futuro di ogni Paese: non è possibile che l’Italia sia al penultimo posto in Europa per percentuale di laureati (dietro di noi solo la Romania); è ovvio che un lettore più istruito sia in grado di discernere meglio ciò che è vero da ciò che, al contrario, è solo finzione studiata, spesso, apposta per indurre una reazione pilotata”.

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