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Governo, al Senato l’ora della verità. Telefonata Conte-Draghi

Riunione fiume del M5S, interrotta per un colloquio Conte-Draghi, in corso fino a tarda sera. Al Senato il voto sulla fiducia al decreto aiuti decide la sorte del governo e di 23 miliardi di aiuti

Governo, al Senato l’ora della verità. Telefonata Conte-Draghi

Governo appeso alle decisioni del M5s sulla fiducia al decreto Aiuti. È al Senato, dove si vota giovedì a metà giornata, l’ora della verità. Mercoledì, alla vigilia del voto, il Consiglio nazionale M5S – cinque ore di mattina, sospensione e nuova riunione – fino a tarda sera non aveva ancora portato a una decisione. Anche se, secondo alcune fonti del Movimento, prevarrebbe l’idea dell’Aventino ovvero di non votare in aula – uscendo dall’assemblea – il decreto Aiuti mandando in fumo 23 miliardi di aiuti e la sopravvivenza del governo Draghi fino a fine legislatura. Tutto ciò mentre il Movimento continua a perdere pezzi: Francesco Berti lascia il gruppo parlamentare di M5S alla Camera e aderisce a IPF con Luigi Di Maio. Lunedì Berti aveva votato a favore del decreto Aiuti, mentre il resto del suo gruppo non aveva partecipato alla votazione.

Conte sotto pressione, riunione fiume dei parlamentari M5S

Intorno alle otto di sera è ripresa la riunione del Consiglio M5S. Era stata sospesa nel pomeriggio prima della telefonata fra il leader del Movimento Giuseppe Conte e il premier Mario Draghi. Una situazione di estrema tensione arrivata al punto di non ritorno dopo lo strappo dei M5S che alla Camera dopo aver votato la fiducia sul decreto aiuti si sono poi astenuti sul voto finale al provvedimento. Un comportamento che il regolamento del Senato non consente di replicare: si vota una sola volta sulla fiducia e vale per l’approvazione o l’affossamento definitivo del provvedimento. Ecco perché il voto del Senato rappresenta l’ora della verità.

Il premier Draghi ha ben chiarito, in conferenza stampa martedì, che non si governa con gli ultimatum e che il governo continua finche riesce a lavorare. Precisando che senza Cinque stelle non ci sarà un governo Draghi bis.  La Lega preme per le elezioni: “Non ci auguriamo la crisi, ma così non si può andare avanti”. Il leader del Pd Letta avverte: “Se il governo cade, si vota e vincerà chi ora è capace di dare risposte al Paese”. Tajani di FI si schiera con Draghi: “Per Fi non esiste altro premier”. Il governo, intanto, incontra le imprese su taglio del cuneo e salario minimo e lavora al decreto Aiuti-bis: obiettivo Iva zero sul carrello della spesa.

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