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Google effetto Panda sulla rete

Dopo il Regno Unito, nel fine settimana di ferragosto è sbarcato anche nel resto d’Europa l’ultimo aggiornamento di Google: Panda. E’ il nuovo algoritmo che privilegia i contenuti di qualità. Si possono osservare i primi risultati in Francia e Germania: hanno già perso contatti alcuni siti aggregatori di prezzi e offerte e i notiziari di scarsa qualità.

Google effetto Panda sulla rete

La geopolitica del web sta cambiando e dobbiamo ringraziare Panda, l’aggiornamento di Google che premia i contenuti di qualità. Già lanciato a febbraio negli Stati Uniti e ad aprile nel Regno Unito, Google Panda è stato aggiornato venerdì 12 in tutte le altre lingue, tranne il cinese, il giapponese e il coreano. Lo scopo principale è raffinare il motore di ricerca a svantaggio dei siti che aggregano o copiano i loro contenuti. Panda non è un vero e proprio cambiamento nell’algoritmo ma piuttosto una sorta di filtro che viene applicato al motore di ricerca e che va a danno principalmente degli aggregatori di prezzi, sconti e offerte di prodotti e del settore dell’informazione. Non è più il tempo dei copia-incolla, da adesso chi non è in grado di elaborare notizie originali verrà punito dal Panda.

In Europa solo un numero di ricerche compreso tra il 6% e il 9% sarà colpito dall’update – poco meno del 12% che si registra nelle search in lingua inglese. Una percentuale che sembra piccola ma che ha già fatto le sue prime vittime. Il sito Search Metrics ha pubblicato i primi risultati su vincitori e perdenti dell’aggiornamento di Google.

In Francia tra i siti che hanno perso più visibilità ci sono wikio.fr, un notiziario online che ha registrato un calo del 74,7% e code-reduction.fr, un comparatore di prezzi, che è sceso del 87,2%. Sono invece migliorati i siti di condivisione di video (Youtube +52% e Wat +18%), i social network (+25% Twitter e +10% Facebook) e Wikipedia (+8%). Tra i notiziari risalta la crescita del 30% di France5.fr. Inoltre sono aumentate del 17% le visite al sito dell’aministrazione pubblica francese service-public.fr.

Anche in Germania gli aggregatori di prezzi e offerte sono i siti che hanno registrato le perdite maggiori: ciao.de e kelkoo.de hanno perso oltre il 50%. Al contrario hanno giovato di Panda Amazon (+5%), Android (+42%) e Facebook (+4%), ma anche il quotidiano Spiegel (+2%) e Webauto (+132,77%).

Oltreoceano si sono già levate numerose polemiche da parte di alcuni webmaster che hanno visto crollare i contatti nei loro siti e si sono lamentati del fatto che Google non sia in grado di valutare “la qualità”. Senza dubbio è un concetto difficile da definire in modo univoco. Ma prima di emettere sentenze aspettiamo i primi numeri sui siti italiani. Se il Panda premierà originalità, affidabilità e coerenza, allora sapremo che i numeri non ci deluderanno.

Fonte: LeFigaro, Search metrics 

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