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Google, Apple e Meta: rischio multe miliardarie. Perché l’Ue ha aperto un’indagine

A poche settimane dall’entrata in vigore del Digital market act, la Commissione Ue ha aperto un’indagine di non conformità su Google, Apple e Meta. Vestager: “Nessuna società può aggirare le regole”

Google, Apple e Meta: rischio multe miliardarie. Perché l’Ue ha aperto un’indagine

La Commissione europea ha avviato un’indagine  di non conformità su Apple, Google (o meglio la sua casa madre Alphabet) e Meta (controllante di Facebook, WhatsApp e Instagram). Lo scopo di Bruxelles è verificare se i tre colossi del web siano conformi al nuovo regolamento europeo sui “mercati equi e contendibili nel settore digitale”, noto come Digital market act, entrato in vigore poche settimane fa. 

Cosa vuole verificare l’Ue su Google, Apple e Meta

Gli obiettivi della Ue cambiano in base alle singole aziende. In particolare, la Commissione vuole verificare se Google e Apple consentano agli sviluppatori di indirizzare i propri utenti verso i propri App Store alternativi e che i loro servizi non vengano privilegiati rispetto a quelli dei concorrenti. Su Meta, invece, lo scopo è quello di controllare se la società che controlla Instagram WhatsApp e Facebook consentaagli utenti una possibilità di scelta sufficiente per l’uso dei propri dati personali a scopi pubblicitari.

Le indagini rientrano nell’ambito Digital market act entrato in vigore a inizio marzo per contrastare il dominio dei cosiddetti “gatekeeper” digitali. “Possiamo già vedere dei cambiamenti nel mercato. Ma non siamo convinti che le soluzioni proposte da Alphabet, Apple e Meta siano conformi ai loro obblighi“, ha dichiarato lunedì il commissario europeo per il digitale Thierry Breton. La Commissione europea intende dunque vederci chiaro, facendo un’indagine approfondita che spera di concludere entro 12 mesi. 

Vestager: “Nessuna società deve aggirare le regole”

“Esprimiamo preoccupazione e continuiamo a monitorare attentamente la situazione. In generale, vogliamo che il Dma sia applicato con precisione e facciamo in modo che nessuna società cerchi di aggirare le regole”, ha detto Vestager in conferenza stampa, affermando che  la Commissione “lavora sempre con tutte le parti coinvolte per verificare se ci siano irregolarità”.

La commissaria ha spiegato che, per il momento, l’indagine è stata avviata a carico di alcune società, ma “non è detto che non siano coinvolte altri gruppi, se emergeranno criticità”. 

Cosa rischiano Google, Apple e Meta

Se, alla fine dell’indagine, verranno accertate violazioni, Google, Apple e Meta rischiano sanzioni salatissime. In base a quanto previsto, infatti, la commissione può imporre multe fino al 10 per cento del fatturato totale della società a livello globale. Le multe possono raddoppiare, e dunque salire al 20% in caso di violazione reiterata.

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