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Goldman Sachs, utili per 2,33 miliardi di dollari: in calo ma meglio delle attese

Nel quarto trimestre Goldman Sachs, quarta tra le grandi banche americane a pubblicare i conti dell’ultimo periodo del 2013, ha visto calare i profitti del 19% e scendere il fatturato: risultati comunque migliori delle aspettative.

Goldman Sachs, utili per 2,33 miliardi di dollari: in calo ma meglio delle attese

Nel quarto trimestre Goldman Sachs, quarta tra le grandi banche americane a pubblicare i conti dell’ultimo periodo del 2013, ha visto calare i profitti del 19% e scendere il fatturato, sulla scia del calo delle attività nel reddito fisso e a quelle di trading i valute e materie prime. I risultati hanno comunque superato le previsioni degli analisti.

Nei tre mesi terminati a dicembre, l’istituto ha messo a segno profitti per 2,332 miliardi di dollari, 4,60 dollari per azione, contro i 2,89 miliardi, 5,60 dollari per azione, dello stesso periodo dell’anno scorso. Escludendo il pagamento di dividendi su titoli privilegiati per 84 milioni di dollari, l’utile applicabile agli azionisti in possesso di titoli ordinari è di 2,248 miliardi, contro i 2,833 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso.

Il fatturato si è attestato a 8,782 miliardi di dollari, il 5% in meno rispetto ai 6,722 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso. Gli analisti attendevano profitti per 4,22 dollari per azione, su un giro d’affari di 7,71 miliardi.

Per quanto riguarda l’intero anno, la società ha riportato un fatturato netto di 34,21 miliardi di dollari, con un utile netto di 8,04 miliardi, 15,46 dollari per azione, contro i 14,13 dollari per azione del 2012. Nel 2013 il ritorno sul capitale è stato pari all’11 per cento.

Soddisfazione da parte dell’amministratore delegato Lloyd Blankfein: “Il lavoro fatto per migliorare le attività ai clienti e assicurare una disciplina nella gestione dei costi ci consentono di mettere a segno ritorni consistenti anche in un contesto in qualche modo problematico”, ha detto.

In particolare, le attività nel reddito fisso e quelle nel trading di valute e materie prime, motore cruciale dei profitti per oltre un decennio, hanno attraversato un anno difficile.

Per l’intero 2013 il fatturato della divisione è calato del 13% a 8,65 miliardi di dollari, il minimo dalla crisi finanziaria. Nel quarto trimestre il fatturato della divisione è calato del 15% a 1,72 miliardi di dollari (ma è salito del 32% rispetto al terzo trimestre).

La banca ha cercato di fare fronte al calo delle attività di trading riducendo i costi, in particolare gli accantonamenti per i compensi. Per l’intero anno stipendi e benefit hanno rappresentato il 36,9% del fatturato, meno del 37,9% del 2012.
Da segnalare che il fatturato netto della divisione di investment banking nel 2013 si è attestato a 6 miliardi di dollari, il 22% in più rispetto all’anno precedente.

In rialzo del 19% a 7,02 il giro d’affari 2013 della divisione che si occupa di prestiti e investimenti, grazie a un guadagno netto di 3,93 miliardi di dollari generato dagli investimenti in titoli. Il fatturato della divisione di investment management è salito del 5% a 5,46 miliardi.

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