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Gnl, Eni firma un maxi-accordo con Venture Global: dagli Usa 2 milioni di tonnellate l’anno per 20 anni

Eni punta sul gas naturale liquefatto dagli Stati Uniti e firma un accordo ventennale con l’emergente Venture Global. La fornitura rafforzerà la sicurezza energetica italiana ed europea e diversificherà le rotte del Gnl in Ue

Gnl, Eni firma un maxi-accordo con Venture Global: dagli Usa 2 milioni di tonnellate l’anno per 20 anni

Eni rafforza la propria strategia di sicurezza energetica puntando sugli Stati Uniti. Il gruppo italiano ha annunciato la firma di un accordo ventennale per la fornitura di gas naturale liquefatto (Gnl) con Venture Global Lng, società americana specializzata nello sviluppo e nella gestione di impianti di liquefazione.

L’intesa prevede l’acquisto di 2 milioni di tonnellate all’anno di Gnl a partire dalla fine del decennio, nell’ambito della prima fase del progetto CP2 Lng, attualmente in costruzione a Cameron Parish, in Louisiana. Una volta completato, l’impianto avrà una capacità produttiva complessiva di 28 milioni di tonnellate l’anno.

Si tratta del primo contratto di lungo termine siglato da Eni con un fornitore statunitense. L’operazione rappresenta una tappa strategica nel percorso di espansione e diversificazione del portafoglio Gnl, con l’obiettivo di raggiungere 20 milioni di tonnellate annue contrattualizzate entro il 2030.

Oltre a consolidare la presenza dell’azienda italiana nei mercati globali del gas, l’accordo contribuirà anche alla diversificazione degli approvvigionamenti energetici europei, in un contesto geopolitico che impone di ridurre la dipendenza da forniture instabili. La solida esperienza di Venture Global nella realizzazione di infrastrutture di liquefazione è vista da Eni come un elemento chiave per sostenere la crescita delle proprie attività sia sul piano industriale che su quello del trading internazionale.

Chi è Venture Global: un gigante emergente del Gnl

Venture Global LNG è una società privata con sede ad Arlington, in Virginia, fondata da Robert Pender e Michael Sabel. Attiva nel settore del gas naturale liquefatto dal 2022, in pochissimo tempo si è affermata come uno dei player più ambiziosi e in rapida crescita del mercato globale. La capacità produttiva complessiva dell’azienda, considerando gli impianti già operativi e quelli ancora in fase di sviluppo o pianificazione, supera oggi i 100 milioni di tonnellate all’anno.

Il portafoglio della società comprende quattro progetti chiave negli Stati Uniti: Calcasieu Pass, il primo impianto operativo; Plaquemines LNG, attualmente in costruzione; CP2 LNG, in fase di sviluppo; e CP3 LNG, ancora in fase di pianificazione. Tutti questi impianti sono concepiti per integrare sistemi avanzati di cattura e stoccaggio della Co2, in linea con gli standard ambientali richiesti in particolare dai mercati europei, sempre più attenti alla sostenibilità delle fonti energetiche.

Nel primo trimestre del 2025, Venture Global ha registrato ricavi per circa 2,9 miliardi di dollari (+105% su base annua), con un utile operativo di 1,1 miliardi e un utile netto di 396 milioni. Nonostante un calo dell’utile netto rispetto allo stesso periodo del 2024, i numeri confermano la solidità e la crescita della società.

La società americana ha già avviato rapporti commerciali con altri importanti clienti europei, a partire da Edison, che nel maggio 2025 ha ricevuto a Piombino il primo carico di GNL proveniente dall’impianto Calcasieu Pass, sulla base di un contratto siglato nel 2017. Anche la Germania ha scelto Venture Global come partner strategico per la sicurezza energetica: la compagnia pubblica Sefe ha firmato un accordo di lungo termine per l’acquisto di 2,5 milioni di tonnellate annue di Gnl, un’intesa che è stata successivamente ampliata. Secondo quanto comunicato dalle autorità tedesche, Venture Global è destinata a diventare il principale fornitore di gas liquefatto del Paese.

Gli Usa principale fornitore di Gnl in Europa

L’accordo tra Eni e Venture Global si inserisce in un contesto geopolitico e commerciale ben preciso: la corsa europea alla diversificazione energetica, accelerata dall’invasione russa dell’Ucraina e dal progressivo azzeramento delle forniture via gasdotto da Mosca.

Nel 2024 gli Stati Uniti sono diventati il principale fornitore di GNL all’Unione europea, con oltre 45 miliardi di metri cubi esportati, pari al 45% del totale importato. Si tratta di un salto significativo rispetto al 2021, quando la quota americana era inferiore alla metà.

Per l’Italia, gli Stati Uniti hanno rappresentato il primo fornitore extraeuropeo con circa 5 miliardi di metri cubi di gas liquefatto importati nel 2024, su un totale nazionale di 14,7 miliardi. Il resto proviene principalmente da Algeria, Qatar e Norvegia.

Perché il Gnl è strategico per l’Italia e l’Ue

Il Gnl consente di trasportare il gas via nave da paesi produttori anche molto lontani, riducendo la dipendenza dai gasdotti e aumentando la flessibilità e la sicurezza energetica. Questa trasformazione però richiede investimenti massicci in infrastrutture come terminali di rigassificazione, stoccaggi e reti di distribuzione.

Tra il 2021 e il 2024, l’Ue è riuscita a ridurre la quota di gas russo da oltre il 40% a meno del 19% (considerando gasdotto e Gnl insieme), puntando su fornitori “affidabili” come Stati Uniti, Norvegia, Algeria e Qatar. Nel 2024 l’Ue ha importato oltre 100 miliardi di metri cubi di GNL, con Francia, Spagna, Italia, Paesi Bassi e Belgio tra i maggiori importatori.

Il gas resta quindi una fonte chiave per l’Europa poiché serve per la produzione elettrica, il riscaldamento domestico e i processi industriali, ed è ancora utilizzato da circa il 30% delle famiglie europee.

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