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Giro delle Fiandre: trionfa Sagan

Sfida spettacolare nel finale tra il campione del mondo che centra la prima classica-monumento e lo svizzero che lo insegue arrivando secondo nell’ultima sua Ronde tra l’ovazione del pubblico

Giro delle Fiandre: trionfa Sagan

Sagan primo, secondo Cancellara. Uno spot migliore per il ciclismo è difficile da immaginare dopo quello offerto dal finale della centesima edizione del Giro delle Fiandre. Una festa popolare per il Belgio dopo settimane di paura con un milione di persone che si è riversato sulle strade della Ronde, uno spettacolo agonistico con i due superfavoriti della vigilia che hanno ingaggiato una sfida-mozzafiato, inscenando una sorta di cronometro, negli ultimi 15 km quando la corsa si incendiava per l’accelerazione di Peter Sagan che piantava secco prima Kwiatkoswki e poi Vanmarke mentre Fabian Cancellara cominciava sul Paterberg, l’ultimo muro dei 19 della Ronde, un inseguimento furioso, cullando il sogno di entrare nella leggenda con un favoloso poker.

Ma il Sagan di questa stagione è ben diverso da quello degli anni scorsi, sempre tra i primi ma che non sapeva quasi mai vincere: la maglia iridata gli ha dato una carica e una convinzione delle proprie forze che hanno trasformato lo spettacolare funambolo slovacco, grande classe, spavaldo ma poco tattico, in un corridore micidiale che sa cogliere il momento giusto di scattare dosando poi al meglio le energie come mai prima era accaduto. Un giovane fuoriclasse di fronte al quale anche un vecchio eroe delle classiche del Nord come Cancellara si è dovuto inchinare.

Lo svizzero era una locomotiva che si trascinava dietro uno stanco Vanmarke ma non riusciva a ricucire lo strappo pur intravedendo davanti, sui lunghi rettilinei finali, la sagoma del campione del mondo. Anzi i 10 secondi accusati al passaggio in cima al Paterberg diventavano 25” sul traguardo di Oudenarde. Uno show tra giganti, emozionante e unico. Ad avere la meglio questa volta era il campione più giovane che dopo il successo nella Gand-Wevelgem centrava la sua prima classica-monumento. Cancellara arrivava secondo, a braccia alzate salutando il pubblico che tributava la giusta ovazione al fuoriclasse elvetico che per l’ultima volta correva la Ronde dopo averla vinta tre volte.

Gioia di Sagan, delusione e commozione di Cancellara: erano questi i sentimenti che riempivano il dopo-corsa sul traguardo di Oudenarde. Archiviata la Ronde, è già tempo di pensare alla Roubaix di domenica con il suo terribile pavé. Mancherà un protagonista preannunciato come Greg Van Avermaet caduto in corsa con frattura della clavicola, ma ci saranno ancora loro, Sagan e Cancellara, per l’ennesima sfida con lo svizzero che farà di tutto per prendersi la rivincita puntando al poker di vittorie che lo porterebbe nel club dei primatisti fino a oggi riservato a due big belgi del passato come Roger De Vlaeminck e del presente come Tom Boonen.

A proposito di Tornado Tom, alla Ronde ha dato segni di risveglio arrivando 15esimo. Potrebbe anche lui, malgrado l’età che avanza, fare un pensierino su una leggendaria “manita”…

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