Il mese sta terminando con un altro guadagno dell’indice regionale MSCI Asia Pacific, che segna un p/e di 13,7. Agli ulteriori progressi di Tokyo (+0,4% per il Topix) favoriti da uno yen che scivola ancora, a 102,8 contro dollaro, fa riscontro un leggero ripiegamento del resto dell’Asia. Tuttavia, i fondamentali rimangono solidi: delle società dell’indice regionale che hanno comunicato gli utili del secondo trimestre, il 60% ha segnato risultati migliori rispetto alle attese degli analisti.
Le tensioni geopolitiche consigliano prudenza, ma il mercato sta consolidando gli alti livelli raggiunti, come in America, dove Wall Street ieri ha chiuso sui livelli del giorno prima. L’oro, tornato sotto quota 1300, quota 1295 $/oncia. Le scorte di petrolio negli Stati Uniti rimangono elevate, ciò che ha spinto il greggio sotto quota 100: il WTI segna 99,7 $/b e il Brent 106,3.
In campo valutario, l’euro risente ancora della forza del dollaro (il Pil Usa del secondo trimestre è rimbalzato verso una crescita annualizzata del 4%) e quota 1,339. I futures azionari sono stabili su Londra e leggermente negiativi su Wall Street.
Allegati: L’articolo di Bloomberg
