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Gestione dei rischi catastrofali: la lezione di Katrina a 10 anni dall’uragano

REPORT ALLIANZ – L’uragano Katrina ha migliorato la gestione dei rischi di catastrofe – Le principali lezioni apprese sono impatto degli uragani e demand surge, continuità aziendale e coperture assicurative – La gestione dei rischi pre e post-uragano può ancora essere migliorata – La preparazione è essenziale per ridurre l’aumento di perdite in futuro

Gestione dei rischi catastrofali: la lezione di Katrina a 10 anni dall’uragano

Morirono 4mila persone nella stagione degli uragani nel 2005, l’80% di New Orleans fu inondata, i danni complessivi ammontarono a 125 miliardi di dollari e le richieste di indennizzi a 1,7 milioni. L’uragano Katrina, che il 29 agosto 2005 colpì la Costa del Golfo americana rimane il più grave incidente dovuto a tempesta. Tuttavia, le perdite dovute a gravi tempeste non avvengono solo nel nord America; si tratta di un pericolo mondiale, e negli ultimi anni oltre 50 Paesi hanno subito importanti perdite per lo stesso motivo, come dimostrano le analisi delle richieste di indennizzo. Per ricordare il decennale di Katrina, il nuovo bollettino dei rischi di Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS) Hurricane Katrina 10: Catastrophe Management And Global Windstorm Peril Review analizza i rischi e le perdite dovuti agli uragani ed esamina la lezione appresa da Katrina per ridurre i prossimi uragani globali, visto l’aumento dell’aleatorietà meteorologica.

“Katrina sarà sempre ricordato come un disastro naturale straordinario che ha colpito in particolare milioni di persone e aziende, ma ha anche lasciato un segno indelebile nel settore globale delle assicurazioni,” afferma Chris Fischer Hirs, CEO di AGCS. “Le tempeste possono avere un effetto devastante sugli affari. Anche senza considerare l’influenza del cambiamento climatico, l’idea di un aumento delle perdite è più probabile in futuro a causa dello sviluppo economico in aree costiere urbane più soggette a rischi, in particolare in Asia e in generale nel mondo. L’organizzazione è un aspetto chiave per limitare l’esposizione agli uragani, e l’esperienza appresa dalle grandi catastrofi come Katrina può aiutare le aziende a ridurre l’impatto di eventi futuri.

AGCS sta lavorando a stretto contatto con i clienti e i responsabili ai rischi, mettendo a disposizione la propria competenza per assicurarsi che siano preparati al meglio”. A dieci anni da Katrina, anche se la consapevolezza della gestione dei rischi aziendali di fronte alle catastrofi è aumentato, ci sono ancora margini di miglioramento: in particolare, è necessaria una maggiore attenzione nella revisione della gestione dei rischi pre- e post- perdita. La pianificazione della continuità aziendale e le esposizioni indirette alla catena della fornitura sono aree che necessitano di maggiore attenzione. Se tali procedure non sono attuate o riviste, la portata delle perdite dovute ad uragani potrebbe aumentare in modo significativo.

IL 40% DEGLI INDENNIZZI DOVUTI A RISCHI NATURALI SONO DOVUTI AD URAGANI 

Che si tratti di uragani negli USA, tifoni in Asia o tempeste di neve in Europa, i forti venti possono facilmente provocare perdite per interruzione delle attività, come indica un’analisi di oltre 11.000 richieste di indennizzo ad AGCS da parte di importanti aziende in tutto il mondo (> 100.000 EUR). In questo periodo(2009-2013)si sono registrate più di 400 richieste di indennizzo dovute alle tempeste: pertanto le tempeste figurano in quinta posizione tra le 10 cause principali di perdite per le aziende sulla base del valore degli indennizzi. Secondo le analisi di AGCS, le perdite dovute alle tempeste rappresentano circa il 40% di tutte le perdite per rischi naturali per numero di indennizzi, e il 26% per valore.

Gli USA sono l’area principale, tanto da rappresentare quasi la metà (49%) degli indennizzi globali analizzati, seguiti da Europa (19%), Asia (6%) e America Centrale (3%). Si prevede che in futuro le perdite in Asia aumenteranno in modo esponenziale, con l’80% delle 10 principali aree esposte ad inondazioni costiere dovute a tempeste e vento previsti in questa regione nei prossimi 50 anni. L’aumento di esposizione sta superando di gran lunga l’accesso alla copertura assicurativa, provocando un divario crescente nella preparazione alle catastrofi naturali.

LEZIONI APPRESE DAL CASO KATRINA – DALLO STORM SURGE AL DEMAND SURGE 

Katrina e altri uragani come Sandy hanno contribuito a migliorare la ricerca e la misurazione dei rischi relativi alle catastrofi. Katrina ha dimostrato che l’impatto dello “storm surge” (ondata di tempesta) è spesso più pericoloso dei forti venti e che la dimensione dell’uragano può influire sull’inondazione stessa. Lo storm surge è stato un fattore importante per metà delle 10 perdite più costose dovute a tempeste nella storia americana, e queste cinque tempeste hanno, in tutto, provocato quasi 125 miliardi di $ di perdite assicurate. L’inondazione causata da Katrina ha anche dimostrato che lo stato delle dighe negli USA è di basso livello e necessita di riparazioni per circa 100 miliardi di $, secondo quando dichiarato dal Comitato Nazionale sulla sicurezza delle dighe.

Ci sono molti sistemi di dighe in tutti gli USA che dimostrerebbero debolezze simili se soggette allo stesso tipo di controllo di quelle di New Orleans. Katrina ha anche evidenziato l’esigenza di una migliore protezione dai danni dovuti al vento. La maggior parte dei danni dovuti al vento causati da Katrina si sono verificati nella parte esterna degli edifici, incluse le coperture dei tetti, pareti e finestre. “Se le norme relative agli edifici fossero state seguite correttamente, i danni dovuti al vento sarebbero stati molto ridotti”, dichiara Andrew Higgins, Direttore Tecnico, Americhe, Allianz Risk Consulting. “I principali colpevoli sono stati una mancanza di competenza e la scarsa qualità della manodopera”.

Dopo Katrina, Allianz ha sviluppato migliori indagini sullo stato dei tetti, controllando meglio le condizioni e l’età degli stessi. Altri importanti elementi di analisi da ricordare sono l’importanza della continuità aziendale a seguito di una catastrofe, sapendo esattamente cosa è coperto dalle polizze assicurative prima di una tempesta e l’influenza inattesa di un aumento di richieste. Katrina ha dimostrato che un aumento di domanda di materiali da ricostruzione post-catastrofe non solo porta ad un aumento dei prezzi e ad una carenza di riserve, ma può anche avere conseguenze secondarie, come si è visto dopo l’evento Katrina con l’uso di muri a secco di origine cinese di basso standard qualitativo. “Oggi, la Costa del Golfo è meglio preparata ad affrontare gli effetti di un uragano grazie ad una migliore istruzione, corrette linee guida di costruzione e una maggiore ispezione di terzi”, afferma Andrew Higgins. 

RIDURRE L’IMPATTO DI CRESCENTI PERDITE DOVUTE A TEMPESTE 

Se gli scienziati non riescono a dare risposte soddisfacenti rispetto al modo in cui i cambiamenti climatici agiscono sulle tempeste, la maggior parte di loro concordano sul fatto che la gravità delle tempeste cambierà in futuro. Sulla base dell’esperienza di Allianz, la gravità delle perdite per eventi meteo incluse le tempeste sta già aumentando. L’importo medio pagato dagli assicuratori tra il 1980 e il 1989 per eventi meteo estremi, incluse le tempeste, ammonta a 15 miliardi di $ all’anno. Tra il 2010 e il 2013 è aumentato ad una media di 70 miliardi di $ all’anno. Una corretta preparazione prima dell’arrivo di un uragano è cruciale per ridurre perdite potenziali, in particolare in aree come i siti di costruzione, estremamente sensibili. Esistono quattro aree essenziali per la riduzione delle perdite dovute ad uragani: 

Pianificazione pre-uragano, incluso lo sviluppo e il test di un piano complessivo di emergenza. Ispezione di tetti e delle parti esterne dell’edificio; ancoraggio di grandi attrezzature e preparazione a possibili inondazioni. 

Durante un uragano il personale di soccorso deve controllare perdite, incendi e danni. 

Dopo un uragano il sito deve essere reso sicuro per prevenire ingressi non autorizzati. Se considerata sicura, deve essere effettuata un’immediata valutazione dei danni. 

La gestione della continuità aziendale è essenziale poiché la produzione “just-in-time”, la gestione snella delle scorte e le catene globali delle forniture possono facilmente moltiplicare gli effetti negativi. I danni patrimoniali e le interruzioni delle attività sono solitamente coperti da polizze assicurative, ma spesso c’è una perdita di quote di mercato, fornitori, clienti e personale. Le aziende devono sviluppare e testare piani di continuità aziendale e la comunicazione a cascata, e avere polizze assicurative in un luogo sicuro e accessibile.

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