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Generali: mercati e tassi penalizzano il Vita ma non il dividendo

La volatilità dei mercati finanziari e i bassi tassi colpiscono le polizze Vita (-3,5%) mentre i premi dei Danni crescono e l’ad di Generali, Philippe Donnet, conferma che i dividendi della compagnia resteranno in linea con i target – In calo il risultato operativo e l’utile netto, ma meno del previsto: il titolo vola in Borsa

Generali: mercati e tassi penalizzano il Vita ma non il dividendo

Performance finanziaria ancora sotto pressione per la congiuntura dei mercati ma risultati tecnici del segmento Vita e Danni e redditività operativa solida. Questo il bilancio del gruppo Generali che ha diffuso questa mattina i dati sui primi sei mesi dell’anno. La compagnia assicurativa ha chiuso il periodo con un utile netto di 1,2 miliardi (-9,9% sullo stesso periodo del 2015) e risultato operativo a 2,5 miliardi (-10,5%) “per maggiori svalutazioni e minori profitti di realizzo frutto di una politica di gestione in linea con la strategia di preservare la futura redditività in presenza delle attuali condizioni avverse dei mercati finanziari”.

I premi complessivi si sono attestati a 37 miliardi (-2,1% sullo stesso periodo 2015): cresce il Danni (+1,3%), segmento Vita (-3,5%) ancora influenzato dalla volatilità dei mercati azionari. La raccolta Danni evidenzia una ripresa grazie all’andamento del settore Auto; in calo il Vita, che risente dell’attuale contesto dei mercati finanziari e del confronto con un primo semestre 2015 particolarmente favorevole. In crescita le performance tecniche di entrambi i segmenti:nel Danni il combined ratio è migliorato a 92,3% (-0,3 p.p.) e nel Vita il margine tecnico, al netto delle spese di gestione assicurativa, è aumentato del 49%. La redditività operativa si mantiene su elevati livelli con l’operating RoE annualizzato pari al 12,9%.

Nella nota sui conti il gruppo indica che “nonostante il citato miglioramento delle performance tecniche sia vita che danni”, il calo del risultato operativo “deriva dalla performance finanziaria che ha risentito dell’attuale contesto di bassi tassi di interesse, dalle maggiori svalutazioni operate nel secondo trimestre per effetto dell’andamento dei mercati azionari e dall’applicazione di una prudenziale politica che prevede un minore contributo dei profitti di realizzo. Tale politica, concentrata soprattutto nel comparto obbligazionario, è volta a sostenere i rendimenti futuri dei propri investimenti, a fronte del protrarsi delle avverse condizioni sui mercati azionari nel primo semestre 2016, rispetto al favorevole andamento nel 2015. Sul calo del risultato operativo pesa anche la contrazione del segmento Holding e altre attività che riflette il minor contributo della gestione finanziaria di Banca Generali motivata dal negativo andamento dei mercati, dai minori profitti netti di realizzo nel settore immobiliare e del private equity.”.

Il Regulatory Solvency Ratio (che rappresenta la visione regolamentare del capitale di Gruppo e considera l’utilizzo del modello interno alle sole compagnie per le quali è stata ottenuta l’approvazione dall’IVASS e per le restanti compagnie l’applicazione della Standard Formula) si attesta a 161%. L’Economic Solvency Ratio del Gruppo (he rappresenta la visione economica del capitale di Gruppo ed è calcolato applicando il modello interno all’intero perimetro) è pari a 188%. Una solida generazione ricorrente di capitale, ha spiegato il gruppo, ha permesso di mantenere la solvibilità ad un ottimo livello e di compensare parzialmente l’impatto negativo dell’avverso contesto economico.

“I risultati delle performance tecniche del nostro business dei primi sei mesi sono solidi ed incoraggianti, nonostante condizioni di mercato estremamente avverse – ha spiegato il group ceo di Generali, Philippe Donnet – Le nostre elevate competenze tecniche e la capacità gestionale ci consentono di fare fronte efficacemente a un periodo caratterizzato da una forte volatilità dei mercati, da bassi tassi di interesse e dalla persistenza di eventi catastrofali. Nel Vita, in termini di produzione, abbiamo perseguito la strada della disciplina privilegiando la qualità e la profittabilità, e non solo la crescita nei volumi. L’aumento dei premi nel Danni è stato significativo, tenuto conto del contesto altamente competitivo in cui operiamo, e ci consentirà di ribilanciare progressivamente il portafoglio verso questo segmento, nel quale dimostriamo eccellenti livelli di redditività. Questi risultati e il lavoro di tutti i nostri collaboratori nel mondo ci permettono di mantenere l’impegno di offrire ai nostri azionisti una remunerazione in linea con i target di piano”.

In apertura il titolo in Borsa di Generali guadagna il 4,5%, a 11,48 euro per azione, mettendo a segno il miglior rialzo del Ftse Mib.

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