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Generali: l’utile cala per le svalutazioni russe, ma la raccolta premi e la redditività crescono

Le svalutazioni per 136 milioni degli investimenti russi pesano sull’utile, che si attesta a 727 milioni di euro nel primo trimestre 2022 – Raccolta e redditività in crescita

Generali: l’utile cala per le svalutazioni russe, ma la raccolta premi e la redditività crescono

Generali nei primi tre mesi del 2022 ha registrato un utile netto di 727 milioni (da 802 milioni dello stesso periodo 2021) dopo svalutazioni sulla Russia per 136 milioni (96 milioni per i titoli a reddito fisso russi detenuti direttamente dal Gruppo e per 40 milioni per la partecipazione in Ingosstrakh). Senza tale impatto, il risultato netto si attesterebbe a 863 milioni.

Le esposizioni in terra russa

Nella conferenza stampa successiva alla pubblicazione dei dati trimestrali , Cristiano Borean, CFO di Generali ha risposto ad alcune domande relative alla situazione in Russia. “Nello scenario peggiore l’impatto delle svalutazioni in Russia, che sara’ chiaro e definitivo solo con la semestrale, sara’ di 163 milioni, di cui 126 milioni legati alla partecipazione del 38,5% in Ingosstrack e 37 milioni ai titoli di Stato russi dopo quelli effettuati nei primi tre mesi dell’anno. Con la semestrale ci sarà una cristalizzazione definitiva dei valori e delle svalutazioni, in cui integreremo ulteriori informazioni e l’evoluzione della situazione russa, positiva o negativa… Certo, piu’ la guerra continua e diventa lunga, piu’ crea un contesto di tensione”.

Ha poi aggiunto che Generali e’ stata “estremamente rapida nel decidere e nell’annunciare l’uscita dalla Russia: ora, come gia’ detto, l’attivita’ a Mosca di Europe Assistance sarà progressivamente terminata compatibilmente con i tempi tecnici e le normative”.
Alla domanda se la quota in Ingosstrack fosse in vendita, Borean ha detto: ‘E’ congelata e considerata puramente finanziaria, dunque trattata come un normale attivo di investimento’.

Tiene l’utile operativo, il non operativo è in rosso

L’utile operativo ha tenuto a 1,6 miliardi (+1,1%), superiore agli 1,55 miliardi di euro attesi dal mercato, sostenuto dall’apporto del segmento Vita (+7,2%) e Danni (+1,2%), “anche grazie al contributo del gruppo Cattolica”, dice la nota.

Invece il risultato non operativo è in rosso di 375 milioni (da -275 milioni nei primi tre mesi dell’anno scorso), principalmente per le svalutazioni su investimenti russi, classificati come disponibili per la vendita.

I premi lordi del gruppo ammontano a 22,3 miliardi, in aumento del 6,1%, con il comparto Danni che cresce di 6,4% e il Vita del 6%. Il consensus degli analisti indicava premi lordi per 20,86 miliardi
La raccolta netta Vita, relativa alle linee unit-linked e puro rischio e malattia, è cresciuta del 19,3% a 3,9 miliardi vita e danni

“I risultati al primo trimestre confermano l’ottima performance di Generali”, dice Borean, nel comunicato, ”nonostante lo scenario caratterizzato dall’incertezza dovuta al conflitto in Ucraina. Lo sviluppo del business nei segmenti più profittevoli dimostra la costante capacità del Gruppo di generare valore, mantenendo una posizione di capitale solida e ai vertici del settore”.

A fine marzo il patrimonio netto di Generali ammontava a 25,64 miliardi di euro, in calo del 12,5% rispetto ai 29,31 miliardi di inizio anno. Il management ha spiegato che la variazione è dovuta alla diminuzione della riserva per utili attribuibili alle attività finanziarie disponibili per la vendita per 4,8 miliardi principalmente derivante dall’andamento dei titoli a reddito fisso.

Gli Asset Under Management complessivi del gruppo sono pari a 680,5 miliardi (-4,1% rispetto all’intero 2021), riflettendo principalmente l’andamento dei mercati finanziari, dice una nota della compagnia triestina.

Il Solvency Ratio (che rappresenta la visione regolamentare del capitale di gruppo e si basa sull’utilizzo del modello interno unicamente per le compagnie che hanno ottenuto la relativa approvazione da parte dell’IVASS, e sulla standard formula per le altre compagnie) risulta del 237%, sopra il 227% dell’intero 2021, miglioramento che riflette principalmente le positive varianze di mercato del trimestre dovuti all’aumento dei tassi di interesse e alla contrazione degli spread sui titoli governativi, spiega la compagnia Il Combined Ratio è a 90,4% (+2,4 p.p.) e New Business Margin eccellente a 4,94% (+0,53 p.p.)riflettendo principalmente la maggior sinistralità.

Generali ha confermato l’obiettivo di una crescita annua composta 2021-2024 degli utili per azione tra il 6% e l’8%. Inoltre, il management ha confermato l’indicazione di generare flussi di cassa netti disponibili nel periodo 2022-2024 superiori a 8,5 miliardi di euro e distribuire agli azionisti dividendi cumulati nel triennio 2022-2024 (in assenza di raccomandazioni regolamentari ostative) per un ammontare compreso tra 5,2 e 5,6 miliardi.
Articolo aggiornato alle ore 13 del 19 maggio 2022

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