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Generali: Greco e la sua sfida a S&P. Il ceo rassicura su previsioni e dividendi

Otto patti di sindacato in meno, un nuovo logo che varrà per tutto il gruppo e dividendo in crescita: Mario Greco è stato incoraggiante all’Investor day di Londra, ricordando il lavoro fatto fino a qui nell’ottica di più mercato – E senza risparmiare più di una stoccata all’agenzia S&P che ha messo sotto creditwatch il rating della compagnia

Generali: Greco e la sua sfida a S&P. Il ceo rassicura su previsioni e dividendi

Otto patti di sindacato in meno, un nuovo logo che varrà per tutto il gruppo e dividendo in crescita. Mario Greco parla dall’Investor day di Londra, annuncia un nuovo logo, rassicura sul dividendo e ricorda il lavoro fatto fino a qui nell’ottica di più mercato. E non risparmia più di una stoccata all’agenzia di rating S&P che ieri ha messo sotto creditwatch il rating della compagnia in relazione a una nuova metodologia di valutazione che considera Generali 100% italiana e che quindi subisce gli effetti del rischio Paese.

”Non mi occupo di politica, in Generali ho già abbastanza da fare – ha detto Greco – Quello che leggo dietro la decisione di S&P è un clamoroso errore”. Il manager che sta puntando molto sulla dimensione internazionale del Leone non ha usato mezzi termini: “Questi signori prima di tutto non guardano i numeri, quando i tre quarti degli investimenti sono fuori Italia”. E ancora: “O sono poco numerici o non capisco come funziona. Hanno scoperto adesso che c’è stata una crisi dell’euro. Lo scoprono nel momento in cui gli spread sono ai minimi degli ultimi anni, l’Italia sta uscendo dalla crisi, il deficit è sotto 3%, il pil risale” e Generali ha fatto 2,4 miliardi di dismissioni con i “risultati migliori degli ultimi cinque anni”. E ancora: “In questo contesto arrivano (le persone di S&P, ndr) e dicono fateci vedere cosa succede se l’Italia fallisce, dico: dove hanno vissuto in questi anni?” Ha infine precisato: “Non credo che dietro queste cose ci sia una grande mano, una grande intelligenza, è che affidiamo una responsabilità che è quella di giudicare” a queste persone. “Non so a che cosa serve che questi signori facciano questo lavoro”. Sul fronte dei titoli di Stato italiani, emerge dal materiale per l’Investor day, Generali avrà un’esposizione per 55 miliardi a fine 2013, dai 55,5 miliardi di fine settembre e dai 58,5 miliardi di fine 2012.

Per quanto riguarda le svalutazioni sugli investimenti nel private equity e nei fondi alternativi Greco ha rassicurato che non “non c’è nulla di sospeso in un limbo contabile”.

Sul dossier Sace Greco ha invece escluso un interesse. ”Non rientra nelle nostre priorità” e comunque ”nessuno ce l’ha proposta”, ha detto. Si dovrà poi attendeere per la nuova valutazione richiesta dall’Ivass sull’azione di responsabilità verso l’ex ceo Giovanni Perissinotto e l’ex direttore finanziario Raffaele Agrusti, che molto probabilmente non sarà all’ordine del giorno nel cda del 6 dicembre. “non credo, penso che sia troppo presto”, ha detto.

IL NUOVO LOGO UNICO
MENO 8 PATTI DI SINDACATO

All’Investor Day generali ha presentato un nuovo logo del gruppo. Il simbolo della compagnia, che raffigura il Leone di San Marco, utilizzato dalle Generali sin dal XIX secolo, non veniva modificato da oltre vent’anni ed era utilizzato sino a ora con diverse varianti, a seconda dei Paesi,accompagnando l’immagine del leone e il nome Generali a quello del paese. Ora è stato ridisegnato e andrà a unificare gli oltre 150 loghi del gruppo nel mondo in un unico “Leone”. Anche per le realtà diverse dalla capogruppo verrà quindi utilizzato dal 2014 il nuovo logo facendo quindi cadere l’utilizzo dell’immagine di un Leone “tagliato”.

Sul fronte dei patti di sindacato Greco ha ricordato che il Leone è già uscito ”da 8 patti di sindacato che arrivavano a scadenza e riacquisito la disponibilità degli asset per la loro gestione più opportuna”. In particolare il gruppo è uscito dai patti di Gemina, Prelios, Ntv, Telco, Mediobanca,Agorà, Rcs e Pirelli.

DIVIDENDO IN CRESCITA DA QUI AL 2015
CONFERMATO L’INDICE SOLVENCY 1 OLTRE 160% ENTRO IL 2015

Mario Greco, ceo di Generali, vede ”una politica di dividendi crescente nel tempo una volta raggiunti i target di capitale”. Il che però significa che i dividendi cresceranno anche da qui al 2015. “Non direi che i dividendi rimarranno stabili fino al 2015 – ha detto – anche perché farei fatica a capire stabili rispetto a cosa”. D’altra parte Greco ha voluto sottolineare “eccellenti progressi nella ricostituzione” del capitale del gruppo compiuti. “Confermiamo i target già fissati – ha detto – e introduciamo nuovi target in modo tale da presentare ai nostri azionisti un chiaro piano d’azione per ottenere rendimenti più alti nel breve termine”. Più del 60% del target di 4 miliardi di euro di dismissioni è stato completato e maggiore focus è stato mesos un sul core business assicurativo. Così il gruppo ha confermato l’indice Solvency 1 oltre il 160% entro il 2015. Il gruppo ha poi indicato un nuovo target sul debt leverage ratio (rapporto tra debito e attivo) inferiore al 35% entro il 2015, rispetto all’attuale livello al 40%.

ROE OPERATIVO AL 13% ENTRO IL 2015
GRECO OTTIMISTA SUL TRIMESTRE

Generali ha poi confermato il target di un roe operativo, la redditività del capitale proprio, al 13% entro il 2015. Il gruppo, come annuncia una nota, si attende benefici operativi lordi per 1,6 miliardi entro il 2015, grazie a un target di risparmio sui costi per 750 milioni entro il 2015 e 1 miliardo al 2016, e con 750 milioni di benefici lordi dalle iniziative per l’eccellenza tecnica al 2015. I risparmi si basano sull’individuazione di 9 programmi che vanno dal sales support al procurement, all’infrastruttura It, al facility management e alla gestione sinistri. La compagnia sottolinea poi di aver lanciato negli ultimi mesi 120 iniziative, che valgono il 60% sul totale dei risparmi attesi, consentendo 200 milioni di risparmi nel 2013. Greco ha escluso programmi di “ristrutturazione straordinaria del personale in nessun paese”. “Certamente – ha precisato – conterremo in alcuni paesi il livello occupazionale, ma lo facciamo in maniera ordinaria, lavorando sul turnover e su prepensionamenti”. In Italia i maggiori benefici della ristrutturazione “arriveranno dal 2015, non prima”. Escluse le acquisizioni. “Non stiamo guardando a un’espansione con acquisizioni” ha detto Greco, anche se la compagnia “deve crescere”.

Sul trimestre in corso Greco conferma l’andamento dei primi nove mesi affermando di non vedere “grossi cambiamenti rispetto ai trimestri precedenti, senza peggioramenti né evidenti miglioramenti”, e si dice “ottimista” sugli obiettivi al 2015.

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