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G7 Ambiente, Galletti: “Piano per l’Africa e niente cuneo per i lavori verdi”

Tra una settimana a Bologna prendono il via le manifestazioni che si concluderanno con la riunione dei ministri ambientali dei Paesi G7 l’11 e 12 giugno. Il ministro italiano proporrà un pacchetto di misure che includono anche sgravi fiscali e un taglio dei sussidi dannosi per l’ambiente che vada a beneficio degli investimenti sostenibili. Una settantina di eventi con la partecipazione di gruppi come Eni, Edison, Terna, Unilever, Novamont, Conai

G7 Ambiente, Galletti: “Piano per l’Africa e niente cuneo per i lavori verdi”

E’ ancora viva la delusione del G7 di Taormina sui versanti cruciali dell’Ambiente e dell’immigrazione. Se Donald Trump si sfilerà o no dal Patto di Parigi lo si vedrà nelle prossime ore o giorni, ma è certo che il presidente Usa, in Sicilia, non ha neppure provato a ridimensionare il suo manifesto scetticismo e distacco dagli accordi del Cop 21. Tanto che Angela Merkel non lo considera più un alleato affidabile e l’Europa, afferma la cancelliera, farà meglio a prendere il destino nelle sue proprie mani. Con queste premesse parlare di G7 Ambiente sembra una mission impossible. Eppure il ministro Gian Luca Galletti non si dà per vinto:L’Italia e l’Europa andranno avanti nel perseguimento degli accordi di Parigi. Perché hanno sottoscritto un accordo e c’è un principio etico-morale da rispettare; ma non solo per questo. Perché noi che abbiamo già da tempo politiche ambientali e anche economiche, abbiamo capito che conviene farle. Oggi – ha proseguito Galletti – durante questa crisi, le uniche aziende che hanno prodotto più fatturato e più posti di lavoro sono proprio quelle della green economy. E in futuro, nella quarta rivoluzione industriale, le politiche ambientali saranno quelle che renderanno le aziende più competitive”.

Sarà dunque la spinta del mercato e della finanza, che ha già iniziato a spostare il suo interesse dall’economia fossile a quella rinnovabile, a spiazzare Trump? In parte sta già accadendo perché gli investimenti sull’economia verde stanno già crescendo in modo significativo negli stessi Usa: Tesla ha superato Ford, per capitalizzazione in Borsa. E la California ha adottato parametri europei. Ma se l’economia sembra decisa a salire sulla locomotiva verde, la battaglia politica comunque è in pieno svolgimento da una parte all’altra dell’Atlantico. Quale potrà essere il contributo del G7 Ambiente, a presidenza italiana, in programma per l’11 e 12 giugno a Bologna? Il ministro Galletti lo ha presentato lunedì a Roma e ha sottolineato che “l’Italia e` una ‘superpotenza’ della biodiversita` ed e` nostro interesse prioritario favorire una riconversione produttiva incentrata sull’economia circolare e sulla migliore gestione delle risorse della terra”. “Questa e` un’occasione – aggiunge Galletti – per lanciare alcune proposte di taglio economico e fiscale. Penso ad esempio a un Piano Marshall ambientale europeo per l’Africa, con l’obiettivo di favorire una crescita economica sostenibile dell’area subsahariana, con i conseguenti positivi effetti anche sul piano sociale e occupazionale e di contenimento alle migrazioni. Inoltre, va messo in campo un ‘New Deal ambientale’ basato sul taglio dei sussidi “dannosi” per l’ambiente e conseguente ricollocazione degli sgravi su investimenti imprenditoriali sostenibili. A livello italiano, ritengo opportuno predisporre un ‘pacchetto fiscale green’ che preveda, ad esempio, un taglio del cuneo fiscale premiale per i green job”. 

Per preparare la riunione dei ministri dell’Ambiente del G7, Bologna diventerà per una settimana, dal 5 al 12 giugno per l’appunto, la “capitale mondiale” dell’Ambiente con una serie di manifestazioni, una settantina in tutto, coordinate sotto il logo #ALL4THEGREEN. Non sono poche le aziende (oltre a istituzioni, università, associazioni) che hanno deciso di “metterci la faccia”: Eni con il suo piano d’azione, voluto dall’Ad Claudio Descalzi, per la riduzione delle emissioni Co2 , promozione dell’utilizzo del gas e sviluppo delle rinnovabili; Edison – spiega il direttore dei Servizi Energetici Paolo Quaini – sostiene la manifestazione bolognese “non solo per realizzare progetti ma anche per costruire sistemi più integrati e che tengano conto di tutte le possibili strade, anche quelle più lontane dalla tradizione ma che sono quelle richieste dalla dinamica del mondo moderno che è in estrema evoluzione”. E il colosso Unilever (169.000 dipendenti nel mondo), spiega l’Ad per l’Italia Angelo Trocchia “nella convinzione che quella della sostenibilità sia l’unica strada percorribile per creare valore” ha cambiato modalità di fare business. Ora il gruppo dei 400 marchi ha per obiettivo di dimezzare l’impatto ambientale dei suoi prodotti entro il 2030; migliorare le condizioni di vita e di salute “di milioni di persone entro il 2020”. Per il Conai – il consorzio italiano che si occupa di riciclo e recupero dei rifiuti in Italia con oltre 900.000 aziende associate e che nel 2016 ha riciclato 3,2 milioni di imballaggi raccolti con la differenziata urbana – il G7 Ambiente sarà l’occasione per fare il punto sul passaggio ad un modello in cui i rifiuti sono delle risorse”, afferma il presidente Roberto De Santis. E’ il tema dell’economia circolare quello che Galletti intende portare sul tavolo dei Grandi schierando un’Italia avanzata e sostenibile con gruppi come Terna (10 miliardi spesi per l’integrazione delle reti elettriche in Italia e Europa) o aziende pionieristiche come Novamont (sacchetti compostabili).

Gli altri argomenti da discutere saranno gli impegni dell’agenda Onu per lo sviluppo sostenibile, la lotta all’inquinamento marino, la finanza verde e, naturalmente gli impegni per il clima. Ma su questi ultimi la strada non sarà in discesa.

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