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Francia, ecco la squadra di Macron: all’Economia Le Maire

All’Economia è finito Bruno Le Maire, già ministro due volte con il repubblicano Fillon: il gollista accetta e viene espulso dal partito – Conferma per Le Drian (dalla Difesa agli Esteri), Bayrou alla Giustizia e il sindaco di Lione Collomb agli Interni – La lista completa.

Dopo la nomina di Edouard Philippe, ex braccio destro di Juppé, come primo ministro, si è completata oggi la composizione del nuovo governo dell’era Macron: in attesa delle elezioni legislative in programma tra un mese, il nuovo esecutivo è già all’insegna delle larghe intese (e delle quote rosa, visto che ci sono 9 ministri uomini e 9 donne). Uno dei dicasteri chiave infatti, quello dell’Economia, è andato al repubblicano Bruno Le Maire, ex capo di gabinetto di Dominique de Villepin e poi due volte ministro con François Fillon (presidenza Sarkozy), avversario di Macron alle ultime presidenziali. Le Maire vanta un prestigioso curriculum in ambito politico e diplomatico, ha 48 anni ed è il figlio del manager del gruppo Total Maurice Le Maire: il sì a Macron gli è però costata l’immediata espulsione dal partito.

Agli Affari Esteri è stato invece promosso Jean-Yves Le Drian, storico esponente del Partito socialista, originario della roccaforte Bretagna e ministro della Difesa uscente sotto la presidenza di Hollande. Le Drian è stato uno dei socialisti che per primi hanno sostenuto la candidatura di Macron, e per lui si era per un attimo prospettata anche la poltrona di primo ministro. Bretone e socialista è anche il nuovo ministro della Coesione Territoriale, Richard Ferrand, che è stato in assoluto il primo deputato a passare nel movimento En Marche, diventando di fatto un luogotenente di Macron.

Il centrista François Bayrou, che si è ritirato dalle ultime presidenziali proprio per lasciare campo libero a Macron, ha ottenuto in cambio un centinaio di nomine nelle liste per le legislative e una poltrona da ministro della Giustizia. Agli Interni è invece finito il sindaco di Lione Gérard Collomb, esponente del Partito socialista e figlio di un operaio e sindacalista.

Da segnalare anche la nomina di due personaggi molto popolari in Francia: la Transizione Ecologica è stata affidata al noto ambientalista Nicolas Hulot, storico presentatore del programma tv Ushuaia e da tempo impegnato in politica, mentre lo Sport è andato alla campionessa di scherma Laura Flessel, originaria della Guadalupa e plurimedagliata alle Olimpiadi.

Ecco la lista completa (18 ministri):

Gérard Collomb, Interni;
Nicolas Hulot, Ecologia;
François Bayrou, Giustizia;
Sylvie Goulard, Difesa;
Jean-Yves Le Drian, Europa e Affari Esteri;
Richard Ferrand, Coesione Territoriale;
Agnès Buzyn, Solidarietà a Salute;
Françoise Nyssen, Cultura;
Bruno Le Maire, Economia;
Muriel Pénicaud, Lavoro;
Jean-Michel Blanquer, Scuola;
Jacques Mézard, Agricoltura;
Gérald Darmanin, Conti Pubblici;
Frédérique Vidal, Insegnamento Superiore;
Annick Girardin, Territori d’Oltremare;
Laura Flessel, Sport;
Elisabeth Borne, Trasporti;
Marielle de Sarnez, Affari europei.

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