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Forzare gli sbarramenti di Internet? Ecco i pro e i contro

Chi sbarra le strade di Internet? E perché? Una guida di FIRST Tutorial sui confini tra legalità e illegalità aiuta a evitare rischi e sanzioni

Forzare gli sbarramenti di Internet? Ecco i pro e i contro

Crescono le barriere del Web. E i “naviganti” prendono le contromisure. Efficaci ma rischiose. A piazzare gli sbarramenti sulla strada di Internet sono i regimi autoritari che temono il flusso di informazioni. Ma anche, e qualche ragione ce l’hanno, le piattaforme di streaming che vincolano gli abbonamenti alle singole nazioni. Ma se la tecnologia sbarra la strada, la tecnologia trova le “soluzioni”. Forzare i blocchi del Web è possibile ed è anche semplice. C’è TOR, il browser che nasconde sia la nostra identità che la nostra provenienza geografica; ci sono le Vpn, le reti virtuali che creano un tunnel in Internet come fosse una buca sotterranea, protetta e sicura, per navigare dove vogliamo. Ma qual è il confine del lecito e dell’illecito, dell’eticamente comprensibile e della semplice frode? Non tutto è chiaro. Perfino l’evoluzione delle normative mostra non poche zone d’ombra. Lo spiega un tutorial pubblicato da FIRST Tutorial realizzato grazie alla collaborazione di uno studio legale specializzato: Modo Legal.

Se uso una VPN per vedere le partite italiane attraverso una piattaforma Usa commetto certamente un illecito. “Perché i diritti di trasmissione sono territoriali e ciò vuol dire – spiegano gli avvocati Gianluca Fera e Valerio Vicenzi – che posso utilizzare il mio abbonamento esclusivamente in ambito nazionale, e per questo sono perseguibile”. Tant’è che “a livello europeo sono raccomandati accordi fra i player di questi servizi, che si assicurano che VPN e TOR vengano utilizzati solo su base territoriale. Si prova ad incentivare i comportamenti leciti e virtuosi perché perseguire gli illeciti in questo settore è molto complicato”. Comunque “le tecnologie mutano e dettano il mercato. La Siae sta investendo molto anche su tecnologie blockchain per non rimanere tagliata fuori. Il diritto degli autori deve essere garantito, ma sicuramente bisogna anche ripensare la logica del diritto stesso in questo campo”.

Ma possono rintracciarci se usiamo Tor o Vpn? “Di fatto una risposta è impossibile. E’ il classico caso di una tecnologia sempre più raffinata, contrastata da mezzi tecnologici altrettanto raffinati e mutevoli. Dal punto di vista normativo, poi, il rapporto tra il diritto e la tecnologia è come quello tra Achille e la tartaruga del famoso paradosso di Zenone, uno insegue l’altra, senza poterla mai raggiungere. Il diritto insegue le nuove tecnologie e difficilmente le anticipa”. E così anche usare una VPN extra-aziendale sul posto di lavoro per vedere siti altrimenti bloccati, può procurarci dei problemi. “Il dipendente che dovesse violare il divieto di uso privato di beni aziendali, si espone quindi ad una sanzione disciplinare la cui severità dipenderà naturalmente dalla gravità della violazione”. 

Pubblicato in: News

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