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Fondazioni d’impresa: 49 miliardi per i giovani

E’ stata presentata la ricerca “Fondazione d’impresa per i giovani: come far crescere il vivaio” sull’attività realizzata da 49 enti. In quattro anni messi in moto 49 miliardi di finanziamenti su 184 progetti. Coinvolti 56 mila ragazzi e ragazze. Si va dall’alta formazione all’apprendistato, dalle start up al crowdfunding, per combattere l’esclusione sociale

Con la ricerca “Fondazioni d’impresa per i giovani: come far crescere il vivaio”,  Fondazione Italiana Accenture, Fondazione Adecco per le Pari Opportunità, Fondazione De Agostini, Enel Cuore Onlus, Fondazione Allianz UMANA MENTE , UniCredit Foundation e Fondazione Vodafone Italia, coordinate dalla Fondazione Bracco, presentano le iniziative delle corporate foundations italiane a favore dei giovani, fascia debole nel mercato del lavoro. 

L’indagine, prendendo come periodo di riferimento gli anni 2011-2014 e analizzando le attività di 49 soggetti, calcola 49 miliardi di finanziamenti. Nel 2012 le erogazioni raggiungevano gli 11 milioni di euro, mentre nel 2014 la previsione è salita a 12,6, indicando come le Fondazioni d’impresa siano in prima linea a sostegno del Paese. 

I 184 progetti censiti riguardano circa 56 mila giovani. Dall’indagine emerge una sorprendente ricchezza di nuove idee, prospettive e strategie d’intervento. Gli esempi offerti dalle Fondazioni d’impresa tracciano un paradigma innovativo, in grado di fungere da modello per ogni politica che voglia occuparsi dei giovani.

Nel dettaglio i fattori di maggior interesse risultano essere il coinvolgimento di gruppi generalmente poco considerati dalle politiche pubbliche, vale a dire giovani altamente qualificati ma anche quelli più esposti a un forte rischio di esclusione sociale; l’attivazione di nuove modalità e settori d’intervento (dalle start-up ad alto contenuto innovativo ai percorsi di alta formazione), un forte radicamento territoriale e nuove forme di finanziamento, crowfounding in primis, con un potenziale effetto leva sull’attivazione di ulteriori risorse.

L’indagine però evidenzia anche alcuni punti su cui le Fondazioni d’impresa dovranno impegnarsi per migliorare:la difficoltà di fare rete, l’elevata frammentazione degli interventi, la scarsa visibilità e valorizzazione del ruolo e delle competenze delle Fondazioni stesse, la carenza di sistemi di valutazione e monitoraggio strutturati.

A spiegare l’iniziativa è intervenuto, tra gli altri, Diego Visconti, numero uno della Fondazione Italiana Accenture: “Il nostro obiettivo principale è quello di far crescere – trasferendo competenze sia a livello formativo che professionale – una nuova leva di imprenditori sociali: giovani uomini e donne pronti a cogliere le opportunità che il mercato e la società offrono e che aspettano solo di essere sviluppate”.

Soddisfatto il commento di Diana Bracco, presidente dell’omonima Fondazione, che ha sottolineato il ruolo importante di tanti soggetti privati che “hanno lanciato a migliaia di ragazzi un appiglio per uscire dalla crisi, facendo sistema e promuovendo trasparenza e misurabilità nelle proprie iniziative.

 Patrizia Grieco, Presidente di Enel Cuore Onlus evidenzia l’importanza di “promuovere l’inserimento nel mondo del lavoro dei giovani con un occhio di riguardo verso quelli maggiormente esposti al rischio di esclusione sociale”.

Enrico Resmini, Vice Presidente di Fondazione Vodafone Italia, ha infine rimarcato l’importanza dell’innovazione e delle nuove tecnologie che rappresentano “una leva fondamentale per raggiungere in modo più efficace gli obiettivi di utilità sociale”.
 

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