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Fondazione Sozzani (Milano): fotografie di Paolo di Paolo e testi di Pasolini

La Fondazione Sozzani presenta due mostre del fotografo Paolo Di Paolo, a cura di Silvia Di Paolo, con il patrocinio del Centro Studi Pier Paolo Pasolini e la collaborazione di Bulgari (5 maggio – 29 agosto, 2021)

Fondazione Sozzani (Milano): fotografie di Paolo di Paolo e testi di Pasolini

La prima mostra, “LA LUNGA STRADA DI SABBIA” con fotografie di Paolo Di Paolo e testi di Pier Paolo Pasolini: centouno immagini, di cui molte inedite, video e documenti. Nel 1959 Paolo Di Paolo ha 34 anni e fotografa da cinque anni per “Il Mondo” diretto da Mario Pannunzio, Pier Paolo Pasolini è un promettente scrittore di 37 anni, ha pubblicato La meglio gioventù, Ragazzi di vita e Una vita violenta, non è ancora regista.In Italia il miracolo economico è appena iniziato. Alle famiglie italiane nei giornali si tende a prospettare un microcosmo di personaggi mitici, in alternativa al grigiore e alle paure della guerra, dell’emigrazione, della povertà da lasciarsi alle spalle. Arturo Tofanelli, direttore del mensile “Successo” e del settimanale “Tempo”, affida ai due autori, che non si conoscono, il servizio sulle vacanze estive degli italiani.
Lo scrittore e il fotografo partono insieme da Ventimiglia, con il progetto di percorrere le coste dell’Italia sino al sud e risalirle sino a Trieste. Ma hanno visioni diverse. “Pasolini cercava un mondo perduto, di fantasmi letterari, un’Italia che non c’era più – ricorda Di Paolo – io cercavo un’Italia che guardava al futuro. Avevo anche ideato il titolo La lunga strada di sabbia che voleva indicare la strada faticosa percorsa dagli italiani per raggiungere il benessere e le vacanze.” Nasce un sodalizio complesso, delicato, che li accomunerà solo per la prima parte del viaggio, ma che si consoliderà poi nel rispetto e nella fiducia reciproci.
La lunga strada di sabbia, lo straordinario racconto per immagini di Paolo Di Paolo accompagnato dai testi di Pier Paolo Pasolini verrà pubblicato da “Successo” in tre puntate (4 luglio, 14 agosto e 5 settembre 1959) e racconterà gli italiani in vacanza, dal Tirreno all’Adriatico;; da Ventimiglia a Ostia;; da Torvaianica alla Sicilia;; da Santa Maria di Leuca a Trieste.
Scrive Pasolini: “I monti della Versilia…ridenti o foschi? Ecco una cosa che non si può mai capire. Un poco folli, di forma, e inchiostrati sempre con tinte da fine del mondo, con quei rosa, quelle vampate secche del marmo che trapelano come per caso. Ma così dolci, mitici. Qui c’è la spiaggia del Cinquale. (…)”

Pier Paolo Pasolini, spiaggia del Cinquale, 1959, Versilia  ©Archivio Fotografico Paolo Di Paolo

La seconda mostra, “MILANO (fotografie 1956-1962)” è una selezione di immagini di Di Paolo dedicate alla città tanto amata dal fotografo perché così diversa da Roma: “Era come andare all’estero…”. Uno sguardo inedito su una bellissima Milano e le sue nebbie.
L’omaggio alla città di Milano prosegue nello spazio Bulgari di via Montenapoleone 2 con altri scatti inediti sui molteplici e poetici “volti” della città. Oltre alla capacità di ritrarre momenti di vita quotidiana, il talento di Paolo Di Paolo ha saputo cogliere il carisma e la bellezza delle grandi attrici della Dolce Vita che hanno fatto commuovere, ridere e sognare intere generazioni italiane o di quelle di passaggio in Italia per lavorare alle grandi produzioni hollywoodiane. Rincorse dai paparazzi, immortalate nelle occasioni mondane o nei momenti di vita privata, le attrici amano indossare i loro gioielli sul e fuori dal set come luminosi simboli di fascino e gusto personale.
A valorizzare l’alleanza con Bulgari per questo progetto, la libreria Fondazione Sozzani dedica un focus a Anna Magnani, Elizabeth Taylor e Gina Lollobrigida, ritratte da Di Paolo con i gioielli di Bulgari nel corso di feste e performance teatrali;; in mostra anche le riproduzioni dei bozzetti originali dei gioielli indossati, provenienti dall’Archivio Storico della Maison.
Nato nel 1925 a Larino in Molise, Paolo Di Paolo nel 1939 si trasferisce a Roma per conseguire la maturità classica. Nell’immediato dopoguerra si iscrive alla facoltà di Storia e Filosofia dell’Università La Sapienza. Frequenta gli ambienti artistici di Roma entrando in stretto contatto con il gruppo “Forma 1”. Sono i suoi amici artisti ad incoraggiarlo a sviluppare la sua vena creativa attraverso la fotografia. Lavora nell’editoria e nel 1953 viene nominato caporedattore della rivista “Viaggi in Italia”. L’esordio come fotografo avviene da dilettante, nel senso di «fotografare per diletto».
Nel 1954 viene pubblicata la sua prima foto sul settimanale culturale “Il Mondo” sul quale, fino alla chiusura del giornale nel 1966, Di Paolo risulterà il fotografo più pubblicato. Tra il 1954 e il 1956 collabora con “La Settimana Incom Illustrata” e nello stesso periodo inizia a lavorare per il settimanale “Tempo”. Numerose le inchieste e i servizi firmati con Antonio Cederna, Lamberti Sorrentino, Mino Guerrini, Luigi Romersa. Nei primi anni Sessanta da inviato viaggia in Unione Sovietica, Iran, Giappone, Stati Uniti, oltre che in tutta Europa. Documenta Pasolini durante le riprese dei film Mamma Roma con Anna Magnani e de Il Vangelo secondo Matteo.
Nel 1966 chiude “Il Mondo” di Pannunzio, poco dopo cambia anche la direzione di “Tempo”, con l’avvento della televisione e dei paparazzi l’informazione è orientata sempre più verso la cronaca e gli scoop scandalistici. Conclude la sua carriera fotografica collaborando ai servizi di Irene Brin, celebre giornalista di costume, con reportage esclusivi di moda e sul jet set internazionale.
Nel 1968 Paolo Di Paolo abbandona la macchina fotografica e si ritira in campagna fuori Roma. Torna agli studi filosofici e alla ricerca storica. Dal 1970 al 2015 cura progetti editoriali, tra cui il Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri.
L’archivio fotografico, oltre 250.000 negativi, provini, stampe e diapositive, resterà per decenni nascosto, perfettamente ordinato. Viene trovato per caso nei primi anni 2000 dalla figlia Silvia che scopre una parte sconosciuta della vita del padre e riporta alla luce la straordinaria lettura di un momento storico irripetibile.
Nel 2019 il museo MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, dedica a Paolo Di Paolo l’importante retrospettiva “Mondo Perduto”. È attualmente in produzione un film documentario sulla vita di Paolo Di Paolo diretto da Bruce Weber.

Immagine di copertina: Paolo Di Paolo, Comizio in Piazza del Duomo,1958 ©Archivio Fotografico Paolo Di Paolo

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