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Fondazione Carisbo vende Psb a Syngenta

Il valore dell’operazione è di 20 milioni di euro circa e la Fondazione manterrà una golden share per i prossimi tre anni, con diritto di prelazione sull’eventuale vendita.

Fondazione Carisbo vende Psb a Syngenta

La Fondazione Carisbo fa cassa vendendo la società Produttori Sementi (Psb) a Syngenta, colosso svizzero dell’agro-industria quotato al listino di New York. Il valore dell’operazione, secondo quanto riferisce il Corriere di Bologna, è di 20 milioni di euro circa e la Fondazione manterrà una golden share per i prossimi tre anni, con diritto di prelazione sull’eventuale vendita. 

Si tratta di un’altra azienda storica del territorio che passa in mani straniere: fondata nel 1911 a Bologna, Psb è infatti una delle più antiche aziende di sementi in Italia, leader nella produzione di grano duro per la pasta, coltivato su oltre 330mila ettari. Un settore però non strategico per l’ente bancario bolognese. 

“La ricerca ha bisogno di investimenti – sostiene il presidente della Fondazione Leone Sibani – e Syngenta è un’ottima opportunità, perché ha un buon piano industriale e progetti di sviluppo per il laboratorio di Argelato, destinato a diventare un centro di raccolta e studi di grande valore”. 

Il gruppo svizzero d’altra parte vuole preservare le competenze specifiche di Psb. “Insieme – afferma John Atkin, direttore operativo di Syngenta – potremo accelerare l’innovazione nella produzione di grano duro di qualità e aiutare di più gli agricoltori a prosperare in un mercato italiano competitivo, promuovendo nel contempo l’espansione internazionale”.

La scelta della Fondazione arriva a pochi giorni dall’approvazione del bilancio 2013, che sarà votato dal Collegio d’indirizzo il 16 aprile prossimo. I conti dello scorso anno si chiuderanno in rosso per circa 4 milioni di euro, a causa di rettifiche del valore sul patrimonio immobiliare. 

“Per ragioni di trasparenza – prosegue Sibani – abbiamo voluto adeguare i valori a quelli di mercato”. La gestione ordinaria 2013 avrebbe prodotto un avanzo di 12 milioni di euro, ma la svalutazione per 16 milioni comporterà il disavanzo previsto. Niente che, almeno apparentemente, impensierisca via Farini, che guarda con fiducia al 2014 e pensa di mantenere invariati gli investimenti in cultura e nel sociale. “Intanto ci godiamo il successo della bellissima mostra La Ragazza con l’orecchino di perla, felici di aver contributo alla promozione del territorio bolognese”.

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