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Fisco e mutui, l’Europa si muove

Due iniziative della Commissione Ue utili per la crescita: “guerra” all’evasione fiscale, che costa all’Europa un miliardo l’anno, e nuove regole con maggiore flessibilità per chi chiede un mutuo immobiliare.

Fisco e mutui, l’Europa si muove

“Battersi contro l’evasione fiscale significa proteggere la competitività della nostra economia insieme con l’equità del nostro sistema fiscale e la solidarietà fra gli Stati membri dell’UE”, afferma Algirdas Šemeta, commissario europeo per il Fisco e le Dogane in occasione del recentissimo lancio della piattaforma europea per una migliore e più coordinata “governance” a livello europeo dei sistemi nazionali di tassazione. “La direttiva che introdurrà nuove e più stringenti regole a livello UE sui mutui immobiliari contribuirà a fermare gli eccessi che si sono registrati negli ultimi anni e a garantire meglio sia coloro che chiedono un prestito ipotecario per acquistare una casa sia le banche e gli altri istituti che lo concedono”, sostiene Michel Barnier, commissario europeo per il Mercato interno e i Servizi, all’indomani dell’accordo politico fra i negoziatori della Commissione, del Consiglio e del Parlamento europei.

La coincidenza temporale fra il lancio della piattaforma per una migliore “governance” fiscale e l’accordo per la direttiva sui mutui immobiliari, a ventiquattro ore di distanza l’uno dall’altro, con ogni probabilità è del tutto casuale. Ma, senza ombra di dubbio, confermano entrambi la svolta dell’Unione europea in direzione della crescita economica. Poiché, come ha ribadito lunedì 21 a Bruxelles il presidente della Commissione José Manuel Barroso, “senza abbandonare l’indispensabile politica di rigore nei conti pubblici, è necessario conciliare quella con una più forte enfasi per una ripresa della crescita nei tempi più brevi”.

Ed è in quest’ottica che si può comprendere meglio la sottolineatura del commissario Šemeta il quale, nel presentare la piattaforma per la “governance” fiscale, ha ricordato che l’evasione comporta per il complesso degli Stati membri dell’Ue mancati introiti fiscali per un miliardo di euro l’anno e obbliga i contribuenti onesti a pagare di più.

La piattaforma, uno degli strumenti principali indicati dal piano d’azione contro l’evasione lanciato dalla stessa Commissione nel dicembre scorso, avrà il compito di monitorare i progressi degli Stati membri nella “guerra” agli evasori e sarà costituita da rappresentanti delle autorità fiscali dei Ventisette e da esperti di alto livello scelti dalla Commissione fra coloro che avranno presentato una candidatura (preferibilmente on line all’indirizzo TAXUD-PLATFORM@ec.europa.eu). In totale una cinquantina di specialisti che si incontreranno per la prima volta a Bruxelles il 10 giugno.

Gli obiettivi principali, da raggiungere con l’approvazione di una direttiva che sarà sottoposta poi ai legislatori nazionali, sono due: i paradisi fiscali e gli artifizi (“attualmente sfruttati dalle imprese”, secondo la Commissione) per aggirare gli obblighi fiscali. E dunque, da un lato, il rafforzamento di una “posizione rigorosa” dell’Ue, che vada oltre le norme internazionali vigenti e che sia di stimolo per ciascuno degli Stati membri. Dall’altro, il contrasto a quella che viene definita “pianificazione fiscale aggressiva” facendo ricorso alle norme nazionali ed europee contro gli abusi fiscali.

Quanto alla direttiva sui mutui, l’iter legislativo è più avanti. Il raggiungimento dell’accordo politico fra i negoziatori delle tre istituzioni europee è considerato un passo importante. “Attendo ora con impazienza nelle prossime settimane – ha affermato il commissario Barnier – la conferma di questa intesa da parte del Parlamento e del Consiglio europei”.

I termini dell’accordo, che dovrà essere formalizzato con una direttiva (anche in questo caso da sottoporre all’approvazione successiva da parte dei Parlamenti nazionali), riguardano entrambe le parti contraenti di un mutuo immobiliare. Da una parte, quindi, chi concede un mutuo (che dovrà essere “autorizzato, registrato e sorvegliato da un’autorità nazionale”) sarà obbligato a fornire al richiedente informazioni comparative sulle opportunità disponibili, il costo complessivo, il tasso di interesse, la durata e le conseguenze finanziarie derivanti dal contratto di mutuo.

Inoltre le condizioni proposte dovranno tener conto delle disponibilità finanziarie  presenti e in prospettiva (in positivo o in negativo) del richiedente. Le regole riguardanti il livello di solvibilità presente e futura di quest’ultimo dovranno essere rafforzate. E ancora: dovranno essere vietati i “subprimes” e i contratti che prevedano l’obbligo dell’acquisto parallelo di un’assicurazione o di altri prodotti finanziari.

Al richiedente dovranno poi essere riconosciute alcune altre garanzie. Innanzi tutto una settimana di “riflessione” prima della firma del contratto o, in caso di sottoscrizione contestuale, sette giorni “franchi” per poter eventualmente ritirarsi senza spese. Al mutuatario inoltre dovrà essere consentito il rimborso anticipato senza dover pagare una penale, ma solo con una “compensazione equa” per il soggetto mutuante.

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