Condividi

Finmeccanica: pronta una bad company per AnsaloBreda, ma la cessione è ancora lontana

Nasce una bad company per Ansaldo Breda: ideata dal management di Finmeccanica per far confluire i debiti e gli affari meno produttivi della società, dovrebbe rendere più appetibile il gruppo per i possibili compratori – Tuttavia, la cessione non sembra vicina.

Finmeccanica: pronta una bad company per AnsaloBreda, ma la cessione è ancora lontana

Finmeccanica dà vita a una bad company per AndaldoBreda, una scatola societaria nella quale far confluire i debiti, i business meno produttivi e i diversi contratti in sofferenza della società ferroviaria. Una soluzione individuata dal management di Finmeccanica per rendere la parte ‘sana’ di Breda appetibile.

Manca ancora la decisione operativa del board di AnsaldoBreda (una cui riunione è in programma domani), ma la certezza è che l’uscita del gruppo Breda dalla società ferroviaria non è ancora vicina.

L’idea della bad company è stata presentata oggi l’amministratore delegato di Finmeccanica, Alessandro Pansa, alla comunità finanziaria di Londra che attende da tempo novità in particolare su AnsaldoBreda. E le reazioni del mercato alla presentazione non si sono fatte attendere: Finmeccanica nelle ultime fasi della seduta ha strappato decisamente al rialzo chiudendo con un balzo del 4,9% a 5,33 euro.

La cessione di Breda sembra ostica. Le trattative con General Electric, che è fortemente interessata ad acquisire Ansaldo Sts, sono rallentate fortemente negli ultimi giorni perchè il gruppo americano non ne vuole sapere di acquisire anche Breda, come vorrebbe Finmeccanica.

La scorsa settimana Pansa parlando con gli analisti in occasione dei risultati dei nove mesi ha ribadito l’intenzione di andare avanti con la cessione del comparto ferroviario, sottolineando che Finmeccanica è pronta a cedere anche singolarmente le due aziende. L’unica strada percorribile, osservano le fonti, appare al momento quella di un polo civile dei trasporti nel quale far confluire le due società ferroviarie di Finmeccanica, magari unendole con la Fincantieri sotto la regia della Cassa depositi e prestiti, che controlla indirettamente il gruppo cantieristico.

Una strada solo ipotizzata al momento. Ieri il presidente di Cdp, Franco Bassanini, ha detto che solo a certe condizioni la Cassa è pronta “a dare una mano”.

Commenta