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Fincantieri, i nuovi orizzonti della cantieristica militare in Italia e nel mondo

La recente commessa da 3,5 miliardi di euro ricevuta con Finmeccanica dalla Marina Militare fa fare un salto di qualità e apre nuovi orizzonti alla cantieristica militare italiana – Ma il gruppo guidato da Bono, che oggi approva la trimestrale, è da tempo attivo nelle navi militari anche sul piano internazionale, specie negli Stati Uniti – Ecco i programmi

Fincantieri, i nuovi orizzonti della cantieristica militare in Italia e nel mondo

Cresce sempre di più il mercato di Fincantieri, uno dei primi gruppi cantieristici al mondo e operatore di riferimento nella navalmeccanica sia civile che militare italiana. Un nuovo salto di qualità arriva dall’accordo appena concluso con Finmeccanica, che prevede la maxi-commessa per il piano di rinnovamento della flotta della Marina Militare italiana: per la costruzione di sei pattugliatori con ulteriori quattro in opzione e una unità di supporto logistico, a Fincantieri e Finmeccanica andranno in tutto circa 3,5 miliardi di euro, di cui la quota della società dell’ad Giuseppe Bono è pari a circa 2,3 miliardi di euro.

La strategia di Fincantieri si espande però ben oltre i confini dell’Italia: in particolare negli Stati Uniti, dove nell’ambito del programma Littoral Combat Ship (LCS) della US Navy, la società italiana – in partnership con Lockheed Martin Corporation – ha di recente firmato un contratto per la costruzione di ulteriori due unità, per un valore complessivo che ora supera i 230 milioni di dollari. Il programma LCS è uno dei principali programmi di costruzione navale per la Marina degli Stati Uniti e prevede la fornitura di una nuova generazione di navi multiruolo di medie dimensioni, particolarmente innovative e adatte a essere impiegate sia per attività di sorveglianza e difesa costiera che per operazioni in acque profonde in diversi tipi di missioni.

Sempre negli States il gruppo italiano si è garantito, nel 2008, una importante operazione di M&A: acquisì la Manitowoc Marine Group (MMG) dalla società controllante The Manitowoc Company, Inc (quotata alla Borsa di New York) per 120 milioni di dollari. MMG è uno dei principali costruttori navali di medie dimensioni negli Stati Uniti e opera per clienti civili ed enti governativi, fra cui la Marina e la Guardia Costiera statunitensi con due cantieri nel Wisconsin e un cantiere per riparazioni a Cleveland (Ohio). Al momento dell’operazione MMG occupava circa 1600 persone e ha realizzato nel 2007 ricavi per circa 320 milioni di dollari.

Fincantieri opera anche nell’ambito del programma internazionale italo-francese FREMM (Fregate Europee Multi Missione), dove è attiva Orizzonte Sistemi Navali S.p.A., la joint venture tra Fincantieri (51%) e Finmeccanica (49%): ad aprile la società ha ricevuto da OCCAR (l’Organizzazione Congiunta di Cooperazione europea in materia di Armamenti) la comunicazione dell’esercizio dell’opzione per la costruzione della nona e decima unità, a completamento della fornitura alla Marina Militare Italiana di una serie di 10 navi. Il valore dell’ordine per Orizzonte Sistemi Navali S.p.A. è pari a 764 milioni di euro e la consegna è prevista per il 2020.

In tutto, grazie alla nuova Legge navale, lo Stato ha da poco stanziato 5,4 miliardi di euro per il rinnovamento della flotta della Marina militare. “Considerato lo sforzo che lo Stato italiano compie – ha di recente dichiarato l’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono -, ci attendiamo che i nostri lavoratori e quelli di tutte le aziende che beneficiano di queste commesse si adoperino al fine di consentire il raggiungimento di un livello di efficienza tale da permettere di ridurre i costi del prodotto finale, a vantaggio di tutto il Paese”. “Il programma italo-francese per le nuove Fregate Europee Multi Missione (FREMM) – ha aggiunto l’ad di Finmeccanica Mauro Moretti – è il più importante programma militare in ambito navale mai realizzato a livello europeo. I sistemi prodotti da Finmeccanica e imbarcati sulle diverse unità navali consentono di gestire scenari operativi diversi ed in continua evoluzione con tecnologie all’avanguardia”.

Oggi Fincantieri è attesa da un importante consiglio d’amministrazione, il secondo del 2015 e il primo dopo la nomina, avvenuta nella riunione del 16 febbraio scorso, del nuovo direttore generale Andrea Mangoni. La società, quotata a Piazza Affari dal 2014, presenterà anche i conti del primo trimestre.

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