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Financial Times: “Banchieri, fate come Maradona”

Il prestigioso quotidiano finanziario britannico rende omaggio a Maradona in modo originale collegando il suo estro alla politica monetaria: “Ci sono periodi in cui le banche centrali possono guidare i mercati senza muovere i tassi, ma solo agendo sulle aspettative”

Financial Times: “Banchieri, fate come Maradona”

“La sua lezione è servita a dar vita a una delle più memorabili spiegazioni di politica monetaria”. Il Financial Times rende omaggio stamane al genio calcistico di Diego Armando Maradona, scomparso mercoledì, rivelando le riflessioni nel board di sir Mervyn King, all’epoca (2005) governatore della Bank of England, in ricordo dei due goal del Pibe de Oro rifilati all’Inghilterra durante i Mondiali del 1986.

L’FT: BANCHIERI, SEGUITE L’ESEMPIO DI MARADONA

“Il primo, quello della mano di Dio – disse il banchiere – è un ottimo esempio di una di quelle scelte, memorabili, inattese e contro le regole che un banchiere centrale può esser chiamato a compiere”. Il secondo, quell’interminabile galoppata in cui cinque difensori vennero scartati come birilli prima del goal, non è meno istruttivo: “Maradona ha corso per sessanta yard in linea retta, senza deviare dal suo percorso. Com’è possibile che nessuno lo abbia fermato? La risposta è che tutti i difensori hanno cercato di capire se Maradona avrebbe deviato verso destra o verso sinistra. Ma lui ha tirato dritto, sorprendendo la difesa. La politica monetaria funziona nello stesso modo. Ci sono periodi in cui le banche centrali possono guidare i mercati senza muovere i tassi, ma solo agendo sulle aspettative”.

Questo ricordo cade nel bel mezzo di giorni caldi per la Fed, che ha pubblicato ieri i verbali dell’ultima riunione del board, e della Bce che lo farà oggi prima di svelare le prossime mosse contro la frenata dell’economia, specie dell’occupazione. Nell’attesa di capire le scelte di Christine Lagarde e di Jay Powell, i mercati rallentano la corsa.

A NOVEMBRE L’INDICE MONDIALE +12,7%

Il super indice MSCI World che ingloba 49 listini azionari guadagna un altro 0,1%, un incremento che porta il rialzo da inizio mese a 12,7%, performance mai vista nella storia.

La Fed ha scelto di temporeggiare, senza alcuna fretta di uscire dalla stagione dell’emergenza: “Presto” arriveranno segnali sul piano di acquisto titoli, ma non prima del 14/15 dicembre.

Ieri il Dow Jones (-0,58%) è sceso sotto quota 30mila, appena conquistata. Giù anche l’S&P (-0,16%). Sale invece il Nasdaq (+0,475%).

La chiusura di Wall Street oggi per la festa del Ringraziamento sta portando a una riduzione dei volumi e anche della volatilità in quasi tutti i mercati, con l’eccezione di quello delle criptovalute. La più nota, il Bitcoin, è in calo del 6%, a 17.730 dollari, la variazione negativa giornaliera più ampia degli ultimi tre mesi.

IL PETROLIO BRENT SFIORA I 50 DOLLARI

In Asia, stamattina, salgono il Nikkei di Tokyo (+0,5%), il Kospi di Seul (+0,6%) e il Giacarta Composite (+0,7%). Sulla parità Hong Kong e in lieve calo il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen.

Il petrolio intanto non smette di salire: il Brent si compra stamattina a 48,9 dollari il barile, in rialzo dello 0,7%. Ieri in chiusura il greggio di riferimento del Mare del Nord ha segnato un guadagno dell’1,6%. Le scorte di petrolio degli Stati Uniti sono inaspettatamente scese di quasi un milione di barili.

MILANO ANCORA AL TOP, OGGI LE MINUTE DELLA BCE

Piazza Affari non si ferma più. Ieri il listino milanese ha messo a segno l’ennesimo rialzo: +0,83%, a quota 22.329 punti, ai massimi da fine febbraio. Dal primo novembre è stato messo a segno un rimbalzo del 26%, particolarmente significativo perché ha coinciso con una seduta fiacca degli altri mercati del vecchio continente, già sintonizzati con il lungo fine settimana americano del Ringraziamento. A dare tono ha contribuito in mattinata la dichiarazione di Yves Mersch, membro della Bce, che ha lasciato intravvedere la possibilità che l’Eurotower possa rimuovere il divieto alle banche a pagare i dividendi. Oggi saranno pubblicate le minute dell’ultima riunione della banca, ultimo segnale prima delle decisioni di dicembre.

FRENA LONDRA. VON DER LEYEN: UE PRONTA ALLA BREXIT

Tutt’altro clima a Londra (-0,65%). Nei colloqui sulla Brexit sono stati compiuti “veri progressi”, ma il rischio che la Gran Bretagna lasci la Ue senza un nuovo accordo commerciale il 31 dicembre 2020 permane e l’Unione è preparata, ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

Il vicepresidente della Bce, Luis De Guindos, è sceso in campo ieri per caldeggiare il varo del fondo “next generation” Ue, fondamentale per i progetti dell’Unione.

Francoforte consolida le posizioni raggiunte (+0,2%), così come Parigi (+0,23%) e Madrid (+0,28%).

BTP, IL DECENNALE SCENDE A 0,55%

Finale contrastato per i Btp, con i segmenti a breve e medio in territorio negativo e il lungo invece sopra la parità.

In chiusura, lo spread sul Bund decennale è a 115 punti base, dai 114 di ieri.

Nel corso della seduta, il tasso del decennale ha toccato il nuovo minimo storico allo 0,55%, per poi attestarsi in area 0,58%, dopo aver chiuso allo 0,57%.

MA IL PORTOGALLO FA MEGLIO: 0,15%

Nuovo record anche per i bond del Portogallo, che conservano un discreto vantaggio su quelli italiani: il rendimento del decennale ha toccato il minimo a 0,016%.

Con l’asta di domani da otto miliardi, il Tesoro italiano dovrebbe essere arrivato con un mese di anticipo all’obiettivo di raccolta del 2020: 340 miliardi.

L’EFFETTO FERRAGNI CONTAGIA AEFFE (+17,7%)

E chi la ferma più? Chiara Ferragni, la bionda blogger bocconiana ha aggiunto una nuova tessera al suo network nell’abbigliamento in costante crescita grazie alla spinta dei follower. L’influencer cremonese, già protagonista di intese con Giglio Group (e-commerce) e Monnalisa (abbigliamento per bambini, +49% all’Aim), ha stretto ieri un accordo di licenza con Aeffe (+17,70%) attraverso la controllata Velmar su costumi da bagno e intimo.

INWIT E PRYSMIAN AL TOP INSIEME A TIM. FREDDA SNAM

La miglior blue chip di giornata è stata Inwit (+4%). Rimbalza forte anche De’ Longhi (+5%), dopo il tonfo della vigilia. Brilla Prysmian (+2,27%), che ha lanciato un nuovo progetto volto ad accelerare la sua corsa verso l’azzeramento delle emissioni nette di CO2.

Tra i titoli migliori, Tim (+2,5%) così come l’Eurostoxx Tlc, +1,8%, è il settore in maggior guadagno in Europa. Il ceo di Enel Francesco Starace ha confermato la disponibilità a cedere il 50% di Open Fiber (OF) in breve tempo, auspicando che il controllo dell’asset resti in mano pubblica e sia esercitato da Cdp, anche se esistono altre soluzioni.

I progetti sull’idrogeno di Snam (-0,3%) non scaldano il mercato. Nel piano industriale presentato iri sono previsti 7,4 miliardi di euro di investimenti nel giro di quattro anni, di cui la metà nell’idrogeno. La società del trasporto del gas prevede di arrivare a zero emissioni di anidride carbonica in circa vent’anni.

L’ATTESA DELLE CEDOLE SPINGE IL GESTITO

Tra le banche bene le Big: Unicredit+1%, Intesa Sanpaolo +1,2%. Banco Bpm -0,5%. Giù del 4% Monte Paschi, su cui pesa l’effetto collocamento di azioni oggetto di recesso, pari al 2,14% capitale, al prezzo di 1,162 euro, con uno sconto del 7,2% sulla chiusura.

Volano invece i titoli del risparmio gestito, i primi candidati al ritorno al dividendo se e quando la Bce darà il via libera: B. Generali +3%, Azimut +3,4%, Mediolanum +2,6%, Fineco +1,6%.

DIASORIN+1,45%: IL MINISTERO ASSOLVE IL TEST SIEROLOGICO

Hera -1,86%: l’azienda ha completato l’aggiornamento del programma di emissioni obbligazionarie a medio termine (Euro Medium Term Notes Programme), con l’incremento da 3 a 3,5 miliardi del plafond massimo.

Diasorin +1,45% in scia alle indiscrezioni di stampa secondo cui il Ministero della Salute italiano avrebbe confermato che la procedura per testare e approvare il test sierologico della società effettuata dall’Ospedale San Matteo di Pavia era corretta.

Realizzi su Autogrill (-6,1%). Debole Atlantia (-1,14%).

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