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FERROVIE DELLO STATO – Il presidente Marcello Messori lascia le deleghe sulla privatizzazione

Il presidente delle Fs, Marcello Messori, ha rimesso al Cda le deleghe speciali su privatizzazione e liberalizzazione che gli erano state conferite dall’azionista Tesoro all’atto della nomina – “Non c’è nessuna polemica ma è un atto di chiarezza affinché la privatizzazione sia avviata e arrivi a compimento nel 2015” come il Governo ha chiesto

FERROVIE DELLO STATO – Il presidente Marcello Messori lascia le deleghe sulla  privatizzazione

Due teste alla guida di un solo gruppo non funzionano mai. Ecco perché, per evitare – senza polemiche – i malintesi e le confusioni di ruolo, il presidente della Ferrovie dello Stato, Marcello Messori, ha rimesso al Cda della società le deleghe speciali, su privatizzazione e liberalizzazione, che l’azionista Tesoro gli aveva conferito all’atto della nomina avvenuta quattro mesi fa. Lo ha annunciato lo stesso Messori in un’intervista apparsa stamattina sul “Corriere della Sera”. Capo-azienda resta l’ad Elia. Messori manterrà le deleghe al controllo interno.

Messori, nelle intenzioni del ministro del Tesoro Pier Carlo Padoan, che lo ha fortemente voluto alla presidenza, avrebbe dovuto disegnare il percorso che porta alla privatizzazione di Fs e alla piena liberalizzazione del settore ferroviario, ma quando si è cominciato a discutere su che cosa privatizzare e se scorporare o no la rete delle Fs ai vertici della società sono subito affiorate diversità di opinioni tra lo stesso Messori ed Elia.

Per evitare di frenare il processo di privatizzazione o farlo affondare nelle polemiche, Messori ha fatto un passo indietro con un gesto che gli fa onore. Ma il presidente continuerà a battersi per centrare gli obiettivi indicati dal Tesoro.

Il punto chiave è decidere che cosa privatizzare: tutte le Fs o Trenitalia o solo l’Alta Velocità? C’è da augurarsi che la mossa di Messori provochi l’atteso chiarimento. E possibilmente in tempi brevi.

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