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Fed, Ucraina, Nasdaq: tre test per le Borse in attesa del Quirinale

Il rialzo del dollaro segnala l’avvio di una settimana ad alta tensione – Tensione sull’Ucraina – Grande attesa per il Quirinale e per le decisioni della Fed ma l’attenzione è rivolta al tentativo di ripresa del Nasdaq dopo il tracollo di venerdì – Oggi l’acconto dividendo di Enel e Snam

Fed, Ucraina, Nasdaq: tre test per le Borse in attesa del Quirinale

Il rialzo del dollaro segnala stamane l’incertezza diffusa all’inizio di una settimana ad alta tensione. Gli Usa hanno disposto l’evacuazione dei famigliari dello staff dell’ambasciata di Kiev e progettano l’invio di truppe nei Paesi Baltici. Ma la forza della valuta Usa, trattata a 1,1319, è legata anche all’attesa delle decisioni che la Fed annuncerà mercoledì sera. Nell’attesa sale il petrolio, precipita il Bitcoin. Ecco la cornice di un quadro generale in cui l’Italia occupa un posto speciale, in attesa dell’avvio, ore 15, delle votazioni per il Quirinale, l’appuntamento clou della politica europea. Ma l’attenzione è per ora più rivolta al possibile rimbalzo del Nasdaq. Dopo il tonfo di venerdì il future segnala in timido tentativo di ripresa.

GLI STRANIERI RISCOPRONO SHANGHAI, DEBOLE HONG KONG

  • La nota più incoraggiante arriva dalla Cina. Il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen guadagna lo 0,5%. Bloomberg segnala che nelle ultime settimane, a scegliere il listino azionario della Cina sono stati soprattutto i grandi investitori esteri: da inizio anno l’indice Hang Seng China batte del 10% l’indice CSI denominato in yuan. 
  • Positivi anche i grandi nemici di Taiwan +0,4% tra nuovi segnali che la crisi dei chips è destinata a durare almeno fino al 2024. 
  • Nikkei di Tokyo +0,1%, dal -1,3% di stanotte. Kospi di Seul -1,5%.  Hong Kong -0,9%.  S&P ASX200 di Sidney -1,1%.

POCO MOSSO L’ORO, VACILLA ANCORA IL BITCOIN 

  • Il petrolio WTI è in rialzo dello 0,8% a 85,8 dollari il barile. Poco mosso l’oro (+0,3% a 1,836 dollari), il Bitcoin è fermo attorno ai 35 mila dollari (contro il massimo di 69 mila). 

FERMI I BOND IN ATTESA DELLA FED

  • l Treasury Note a dieci anni trattano a 1,77%, circa. Negli ultimi giorni si è ridimensionata l’aspettativa di un rialzo tassi di cinquanta punti base già in marzo, il consensus prevede tre-quattro incrementi del costo del denaro nel corso dell’anno, ma non mancano quelli che se ne aspettano cinque o anche di più.

FUTURE USA IN LIEVE RIPRESA, ARRIVANO I CONTI DEI BIG

L’inizio delle votazioni per il Quirinale coincide con l’avvio di una settimana cruciale sia sul fronte geopolitico che per la politica monetaria. In una cornice, peraltro, ricca di appuntamenti societari che cadono dopo il peggior inizio d’anno per i mercati Usa dai giorni della crisi del 2008 per il Nasdaq (-16%) e dal marzo 2020 per l’S&P.

I riflettori dei mercati si concentreranno sul vertice del Fomc, il comitato monetario della Fed, in riunione domani e mercoledì. Jay Powell, secondo le previsioni, dovrebbe confermare un primo aumento dei tassi da marzo. Non è escluso che il presidente della banca centrale Usa annunci anche l’avvio della riduzione del bilancio federale (9 mila miliardi di dollari) dalla prossima settimana.

Le decisioni della Fed cadranno nel bel mezzo della campagna dei bilanci delle società leader dei listini Usa. In settimana sono previsti i conti di Apple, Microsoft, Tesla, Intel e Mc Donald’s per citare alcuni dei nomi più rappresentativi. La previsione è di una crescita media dei profitti del 24 per cento. Difficile però anticipare la reazione dei mercati, stressati dai risultati deludenti di Netflix.

OGGI I DATI PMI, PESA IL CARO ENERGIA

Al di là della politica monetaria, a dominare il calendario di pubblicazione dei dati saranno però gli indicatori del sentiment delle economie sotto la pressione di Omicron. Stamane usciranno gli indici Pmi sull’attività manifatturiera dei principali Paesi europei, l’occasione per valutare l’impatto delle chiusure, delle interruzioni alle catene di produzione e dell’impennata dei costi dell’energia.

“Con gli attuali prezzi abnormi dell’energia, i margini erosi, la scarsità di commodity e l’aumento dei contagi, il rischio è che il pil subisca uno stop nel primo trimestre: almeno -0,8% l’impatto del caro-energia sul Pil del 2022”, avverte il Centro studi di Confindustria: “Il rincaro dell’energia colpisce l’industria italiana” mentre “gli elevati contagi frenano i consumi di servizi”.

IN ARRIVO IFO E PIL USA

Sarà solo il primo degli indicatori economici della settimana. Martedì toccherà all’Ifo, uno dei dati più attesi perché la Germania ha registrato una ripresa modesta nel 2021. Ecco perché sarà importante scoprire se gli sconvolgimenti lungo le filiere e la quarta ondata di Covid-19 pesano sulla fiducia delle imprese oppure è lecito aspettarsi un netto rimbalzo nel 2022. Mercoledì negli USA verranno resi noti l’indice sulla fiducia dei consumatori. Giovedì a catalizzare l’attenzione saranno l’Indice GfK sulla fiducia dei consumatori in Germania e i dati sugli ordinativi di beni di consumo durevoli negli USA. A fine settimana sarà la volta dei dati preliminari sul PIL tedesco per il quarto trimestre 2021 e dell’Indice del sentiment dei consumatori dell’Università del Michigan. 

Venerdì è atteso anche il pil Usa del quarto trimestre: previsto +5,8%.

ACCONTO DIVIDENDO PER ENEL E SNAM

Il calendario di Piazza Affari prevede oggi il pagamento dell’acconto dividendo di Enel (0,19 euro) e Snam (0,1048). 

Venerdì verranno pubblicati i dati 2021 di Unicredit.

L’ESORDIO DI LABRIOLA AGITA LE TLC 

Comincia oggi la navigazione di Tim targata Pietro Labriola in attesa del cda di mercoledì in cui il manager presenterà il piano per la separazione tra l’infrastruttura di rete ed i servizi. Martedì debutterà anche il servizio di rete fissa di Iliad che punta, secondo indiscrezioni, ad un’alleanza (o addirittura ad una fusione in Italia) con Vodafone in funzione anti-Telecom.  

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