Condividi

Fed e Brasile mine vaganti sui mercati: l’America divisa sul rialzo dei tassi

A quattro giorni dalla riunione del comitato monetario, la Fed appare quanto mai divisa sul rialzo o meno dei tassi – Dopo il Brasile l’agenzia S&P declassa anche Petrobras: Telecom, Cnh e Tenaris ne fanno le spese – Gran recupero di Apple dopo le delusioni di mercoledì – Goldman Sachs prevede più acquisti della Bce nel Qe – Oggi asta Btp: novità in vista

Fed e Brasile mine vaganti sui mercati: l’America divisa sul rialzo dei tassi

A quattro giorni dall’inizio della riunione del comitato monetario, la Fed appare più che mai divisa sull’aumento del costo del denaro. O, quantomeno, è questa la sensazione dominante sui mercati finanziari, incerti sulla direzione da prendere, come dimostra l’andamento di Wall Street che ieri ha più volte cambiato direzione prima di chiudere in terreno positivo, a dimostrazione che sul mercato prevale seppur di poco la tesi che il rialzo sarà ancora volta rinviato: S&P 500 e Dow Jones +0,5%, Nasdaq +0,8%. 

Apple ha recuperatole perdite di mercoledì chiudendo con un rialzo del 2,2%. L’incognita Fed ha dominato anche la seduta asiatica. Rallenta Tokyo (-0,5%): il boom di mercoledì (+7,7%) non ha avuto seguito. Dal Giappone arriva un pericoloso concorrente per l’Io delle Poste Italiane. Il 4 novembre partirà l’offerta di Japan Post, la più importante privatizzazione degli ultimi trent’anni, da cui lo Stato intende ricavare 11,5 miliardi di dollari. 

Debole Shanghai, in lieve rialzo Shenzhen. Hong Kong sale dello 0,6. Petrolio Brent in recupero a 48,45 dollari al barile e Wti a 45,92. L’Opec si è detta più pessimista sull’andamento dei prezzi rispetto a qualche mese fa a causa dell’abbondante offerta di greggio e dell’indebolimento della domanda cinese.

LA SCURE DI S&P S’ABBATTE ANCHE SU PETROBRAS

Continua la pressione di S&P sul Brasile. Dopo aver abbassato il rating del Paese a BB+, a livello di junk (per giunta con outlook negativo) l’agenzia ha tagliato il giudizio su Petrobras, il colosso del petrolio al centro delle indagini per corruzione, a BB, con previsione di ulteriori revisioni al ribasso. La Borsa di San Paulo ha chiuso a -0,3%. 

EUROPA IN CALO. GOLDMAN PREVEDE PIU’ ACQUISTI DELLA BCE

Marcia indietro ieri delle Borse europee dopo tre sedute consecutive al rialzo. A Milano l’indice FtseMib è sceso dell’1%, la Borsa di Parigi ha perso l’1,4%, Francoforte -0,9%, Madrid -1,8%. In Europa i cali maggiori hanno riguardato i titoli delle materie prime (Stoxx del settore -3%), i petroliferi (-2,1%) e le utility (-1,8%). 

La buona notizia della giornata, la forte accelerazione della produzione industriale della Spagna, cresciuta a luglio del 5,2% contro una previsione di +4,3%, ha perso gradualmente appeal per le incertezze legate alla Fed, dalla Cina e dal Brasile.

Secondo un report di Goldman Sachs, alla luce degli scossoni in Cina e nei Paesi emergenti, la Bce potrebbe optare per estendere il Qe da settembre 2016 a inizio 2017, acquistando altri 360 miliardi di euro di bond. 

IN VISTA UN BTP 15 INDICIZZATO. OGGI IN ASTA IL NUOVO 7 ANNI

Il Tesoro offre stamane 6-7,5 miliardi di Btp a 3,7 e 30 anni. Il rendimento del nuovo settennale è indicato attorno a 1,43% sul mercato grigio. All’asta di ieri il rendimento del Bot a 12 mesi è salito allo 0,28% rispetto al minimo storico dello 0,11% dell’asta di agosto. Quest’anno il Tesoro non effettuerà altre emissioni di Btp Italia, mentre valuta il lancio di un titolo a 15 anni indicizzato all’inflazione europea.

MAL DI BRASILE PER TELECOM, CNH E TENARIS

Deboli ieri i titoli più legati al mercato brasiliano. Telecom Italia è scesa dell’1,2%, dopo il forte rialzo di mercoledì (+2,8%), innescato dal rafforzamento della posizione nel capitale di Vivendi. Ma resta alto l’appeal speculativo in attesa delle prossime mosse del socio transalpino. L’aumento della quota, secondo gli analisti, potrebbe essere una mossa per prevenire l’eventuale diluizione in caso di conversione delle azioni di risparmio in ordinarie, questione già definita dai vertici “importante ma non urgente”.

CNH Industrial è scesa del 2,4% a 6,59 euro, minimo dallo scorso febbraio. Sull’andamento del titolo pesa la crisi economica del Brasile, Paese dove la società realizza circa l’11% dei ricavi.

Ad agosto in Brasile le vendite di camion hanno subito una caduta del 46% sullo stesso mese del 2014. Secondo la stampa locale, diversi produttori stanno pianificando riduzioni di produzione: Iveco, società del gruppo Cnh Industrial, sarebbe intenzionata a fermare la produzione a partire dal 16 settembre perché le scorte di veicoli commerciali pesanti coprirebbero già le attese di vendita per l’intero 2015.

Debole anche Tenaris (-4%, a 11,21 euro). Il leader mondiale dei tubi per l’industria petrolifera soffre la volatilità dei mercati a causa del crollo del prezzo petrolio, principale mercato di riferimento dei suoi prodotti, e le paure di un rallentamento della crescita economica cinese. Il peso del Brasile è modesto (l’1% circa del fatturato) ma la crisi carioca potrebbe incidere sulle prospettive del Sud America dove il gruppo realizza il 18% dei ricavi. 

In calo i titoli petroliferi: Eni ha perso l’1,3%, Saipem -1,1%. In controtendenza Saras (+4,3%), miglior titolo di Piazza Affari, che da lunedì scorso ha accumulato un guadagno del 7%, recuperando così buona parte della perdita (-10%) della scorsa settimana. Il titolo beneficia di uno scenario positivo sia sul fronte dei margini sia sul fronte dei consumi.

Enel-1,9% e Snam -0,9%.

PRYSMIAN E CAMPARI, LE UNICHE CON IL SEGNO PIU’

Poche le blue chips in terreno positivo: Prysmian +1,2%, Campari +1,2% e Tod’s +0,1%. Nel resto del listino buona performance di Safilo (+3,8%). Bene anche Ovs (+2,6%) entrata nel paniere small caps di Equita Sim. Prezzo inchiodato per i tre titoli sotto Opa: Pirelli, Ansaldo Sts e World Duty Free. 

Fiat Chrysler ha perso lo 0,7%, StM -1,8%.

In calo i bancari: Intesa perde lo 0,1%, Unicredit -0,7%, MontePaschicede il 3,2%.

Commenta