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Fca: raddoppia l’utile adjusted con Ferrari. Senza il Cavallino, debiti industriali a 5 miliardi

Il gruppo chiude un anno in forte crescita e si prepara ad aggiornare il business plan del 2014, dopo la scissione di Ferrari. Vendite stabili a 4,6 milioni, boom di Jeep. Ricavi netti in progresso del 18% e Ebit adjusted + 40%. Oggi pomeriggio la conference call con gli analisti

Fca: raddoppia l’utile adjusted con Ferrari. Senza il Cavallino, debiti industriali a 5 miliardi

Fca batte se stessa e chiude il 2015 in crescita, con risultati superiori ai target dell’anno. Includendo Ferrari, i ricavi netti sono cresciuti del 18% a 113,2 miliardi di euro, l’Ebit adjusted è salito del 40% a 5,3 miliardi di euro e l’utile netto adjusted è aumentato del 91% a 2,0 miliardi di euro. I veicoli consegnati a livello globale sono stati 4,6 milioni di unità, in linea con il 2014, mentre continua il boom del marchio Jeep, con il livello record di 1,3 milioni di unità consegnate, in rialzo del 21%. La scissione di Ferrari ha permesso al Gruppo di iniziare il 2016 con un indebitamento netto industriale di 5,0 miliardi di euro.

Lo comunica il gruppo Fca con una nota nella quale si precisa che sarà rettificato il business plan 2014-18 in funzione dell’uscita di Ferrari avvenuta il 3 gennaio scorso. I dettagli saranno illustrati nel corso della conference call di oggi pomeriggio alle 16,30.

AGGIORNAMENTO 2016

I nuovi target sono stati valutati con delusione dagli operatori che hanno penalizzato il titolo Fca (arrivato a perdere oltre il 4%). In particolare, migliorano i ricavi netti a 110 miliardi di euro (111 miliardi è il consuntivo 2015 esclusa Ferrari) contro i 104 di piano, EBIT adjusted 5,0 miliardi  (contro 4,8 miliardi 2015). L’utile netto adjusted invece si colloca nella forchetta bassa di piano (da 1,9 a 2,5 miliardi) a quota 1,9 miliardi di euro (1,7 miliardi lo scorso anno). Invariato l’indebitamento netto industriale.  Il gruppo prevede in miglioramento le aree NAFTA ed EMEA mentre per LATAM è atteso il ritorno ad un leggero utile con lo stabilimento di Pernambuco a regime produttivo nel secondo semestre del 2016. La redditività di APAC è attesa in miglioramento nel secondo semestre del 2016 con il completamento della localizzazione produttiva di Jeep in Cina. La performance di Maserati è prevista migliorare nel secondo semestre 2016 a seguito del lancio del Levante. Gli investimenti rimarranno in linea con il 2015.

Tornando invece al 2015, l’Ebit adjusted inclusa Ferrari – depurato dalle compenenti straordinarie, minusvalenze/plusvalenze – è stato pari a 5,3 miliardi di euro, in crescita del 40% rispetto ai 3,8 miliardi di euro del 2014, con NAFTA che ha più che raddoppiato il risultato ed EMEA che è tornata al profitto con un anno di anticipo rispetto al piano. Tutti i settori di attività hanno registrato risultati positivi nel quarto trimestre 2015.

L’utile netto adjusted inclusa Ferrari è stato pari a 2,0 miliardi di euro, in crescita del 91% rispetto a 1,1 miliardi di euro nel 2014. L’utile netto di esercizio risulta in calo a 377 milioni di euro (632 milioni nel 2014) e “include gli oneri registrati nel terzo trimestre a seguito della variazione di stima effettuata per riflettere l’attuale contesto normativo e le campagne di richiamo – precisa il gruppo automobilistico – oltre agli oneri registrati nel quarto trimestre in relazione al pianificato riallineamento ai trend di mercato della capacità produttiva in NAFTA.

Al 31 dicembre 2015, l’indebitamento netto industriale era pari a 6,0 miliardi di euro, in diminuzione rispetto ai 7,7 miliardi di euro al 31 dicembre 2014. “La riduzione – precisa il comunicato – riflette per 9,7 miliardi di euro il flusso di cassa positivo della gestione operativa e per 0,7 miliardi di euro l’effetto positivo dei cambi di conversione, principalmente dovuto alla svalutazione del Real brasiliano, in parte compensati da 9,2 miliardi di euro di investimenti. La riduzione riflette inoltre incassi pari a 0,9 miliardi di euro relativi all’IPO del 10% di Ferrari e 0,3 miliardi di euro versati ai soci di minoranza. A seguito del completamento della scissione di Ferrari il 3 gennaio 2016, l’indebitamento netto industriale è sceso a 5,0 miliardi di euro”.

La liquidità disponibile è rimasta forte a 25,2 miliardi di euro.

A seguito del completamento della scissione di Ferrari, l’indebitamento netto industriale è sceso a 5,0 miliardi di euro e la liquidità disponibile è diminuita marginalmente a 24,6 miliardi di euro.

FERRARI E MASERATI

 

A seguito della scissione dal gruppo Fca, il debito di Ferrari è negativo per 963 milioni di euro a fine 2015. E’ quanto risulta dai dati finanziari pubblicati da Fca che, come indica la casa di Maranello in una nota, “non sono necessariamente coerenti con i dati finanziari che saranno comunicati da Ferrari (il 2 febbraio, ndr) in quanto quelli pubblicati da Fca riflettono allocazioni interne ed elisioni tra il gruppo Fca e Ferrari che non saranno applicate da Ferrari nella presentazione dei suoi dati finanziari consolidati separati”. Ferrari annuncerà separatamente i suoi conti 2015 e del quarto trimestre dopo l’approvazione del Cda in occasione del consiglio del 2 febbraio.

Nel suo comunicato, riferendosi ai principali settori di business, Fca specifica che le consegne di Ferrari sono risultate in rialzo nel 2015 a 2.596 unità (da 2.450 nel 2014), un Ebit adjusted attribuito alla Rossa è salito a 473 milioni (da 404 milioni) e l’utile netto cresciuto a 284 milioni (da 273 milioni).

 

 L’anno scorso Maserati ha registrato un calo del 13% dei ricavi a oltre 2,41 miliardi di euro (-22% a parità di cambi) verso un anno prima a causa dei minori volumi della Quattroporte legati alla debolezza della domanda nel segmento di riferimento in Usa e in Cina e un Ebit adjusted più che dimezzato a 105 milioni (da 275 milioni nel 2014) per effetto dei minori volumi, del mix sfavorevole e dei maggiori costi industriali relativi all’avvio produttivo del nuovo Suv Levante che sarà lanciato nel 2016. Le consegne della casa del Tridente erano in calo a 32.474 unità, da 36.448. Nel quarto trimestre i ricavi di Maserati sono saliti da 728 a 762 milioni, mentre l’Ebit Adjusted è scivolato a 14 milioni, da 65 milioni. Le consegne sono scese di 49 unita’ a 9.971. 

LE REAZIONI

Molto positivo il commento di Marco Bentivogli, segretario generale della Fim-Cisl che mette in rilievo “l’aumento della produzione +66% e dell’occupazione con +2850 stabilizzati. Il 16 marzo al Lingotto incontriamo Marchionne- afferma inoltre- per verificare gli obiettivi del piano 2018. I dati 2015 – conclude – evidenziano concretamente il 2015 come un anno di svolta per FCA, dopo un periodo di forte crisi del settore. E’ stato caratterizzato da una crescita elevata nei volumi e un incremento occupazionale stabile con un consistente calo della Cassa Integrazione dal 30% del 2013 a circa il 10% dello scorso anno”.

(ultimo aggiornamento alle 14,15)

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