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Fattura elettronica: niente obbligo per le mini Partite Iva

L’obbligo di fatturazione elettronica tra privati scatterà dal primo gennaio 2019 ma non riguarderà le partite Iva più piccole, ossia quelle che hanno aderito al vecchio regime dei minimi o a quello forfettario.

Fattura elettronica: niente obbligo per le mini Partite Iva

Dal primo gennaio 2019 l’obbligo di fatturazione elettronica, già previsto per le forniture alla Pa, sarà esteso ai privati. Significa che la e-fattura dovrà essere utilizzata anche per gli scambi fra soggetti Iva e per le transazioni fra questi e i consumatori finali. Ma la novità – introdotta con la legge di Bilancio 2018 – non riguarderà tutte le partite Iva: rimarranno escluse dall’obbligo di fattura elettronica tutte quelle che applicano il regime di vantaggio dei minimi e quello forfettario. La precisazione è arrivata giovedì dall’Agenzia delle Entrate nel corso della 27esima edizione di Telefisco, evento organizzato dal Gruppo 24 Ore.

Vediamo in sintesi quali sono e come funzionano i regimi Iva che l’anno prossimo garantiranno l’esenzione dall’obbligo di fattura elettronica fra privati.

IL VECCHIO REGIME DEI MINIMI

Il vecchio regime “dei minimi”, entrato in vigore nel 2008, poteva essere adottato fino alla fine del 2015 e oggi è in vigore fino a esaurimento solo per chi ha aderito nei termini. È infatti prevista una scadenza: si può aderire al regime dei minimi al massimo per 5 anni o fino al raggiungimento dei 35 anni di età. Ad esempio, chi ha aderito nel 2015 all’età di 50 anni può utilizzare questo regime fino al 2020, mentre chi ha aderito lo stesso anno ma all’età di 25 anni può rimanere dentro fino al 2025.

Il regime dei minimi è stato pensato per le partite Iva più piccole: quelle delle persone fisiche che non conseguono ricavi né percepiscano compensi superiori a 30mila euro annuali.

Per quanto riguarda i benefici fiscali, il vecchio regime dei minimi prevedeva l’esenzione dall’Iva e dall’Irap e un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali regionali e comunali con aliquota fissa al 5%.

IL REGIME FORFETTARIO

I minimi sono stati sostituiti dal regime forfettario, che al contrario del suo predecessore non prevede scadenze né limiti d’età. Per poterlo adottare bisogna rispettare una serie di requisiti piuttosto stringenti, elencati nel dettaglio sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

I contribuenti che si avvalgono del regime forfettario sono esonerati dal versamento dell’Iva, usufruiscono di semplificazioni fiscali e contabili e beneficiano di agevolazioni previdenziali. In particolare, pagano un’unica imposta sostitutiva dell’Irpef, dell’Irap e delle addizionali regionali e comunali pari al 15%.

Per i primi cinque anni di attività, però, l’aliquota scende al 5% se il contribuente non ha esercitato attività artistica, professionale o d’impresa nei tre anni precedenti e la nuova attività non costituisce la prosecuzione di un’attività già svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo diverso dal praticantato per l’esercizio di arti o professioni.

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