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Faro sui conti delle banche Usa, Asia in ordine sparso

Si apre a Wall Street la stagione dei conti per gli istituti americani dopo l’accoglienza fredda a Citigroup – Borse asiatiche piatte – Giorno della verità per Von der Leyen – Atlantia e Astaldi sotto i riflettori

Faro sui conti delle banche Usa, Asia in ordine sparso

Apre con un tono incerto la stagione dei conti a Wall Street. Citigroup (-0,1%) la prima a rivelare ieri i numeri del trimestre, non ha certo riscaldato i mercati: i risultati (4,8 miliardi di utili contro i 4,5 dei primi tre mesi) sono stati migliori del previsto, ma gli operatori non si sono fatti impressionare. Oggi tocca a JP Morgan, Goldman Sachs e Well Fargo la difficile missione di scacciare la diffidenza dei mercati per le prospettive incerte della domanda globale che domina i listini nonostante i continui record. Più ancora si guarda ai dati sulle vendite al dettaglio che coincidono con il Prime Day di Amazon.

DAIWA: TRUMP SUI DAZI STARÀ TRANQUILLO FINO A OTTOBRE

Lo sguardo va comunque oltre gli appuntamenti di giornata, verso la riunione della Fed di fine luglio, quando, con ogni probabilità, ci sarà il primo taglio dei tassi dal dicembre 2008. Gli operatori si concentrano poi sulla guerra commerciale: “Non sappiamo ancora cosa aspettarci da Stati Uniti e Cina, ma ci sono vaghe aspettative che Trump rimarrà tranquillo durante l’estate e che il problema verrà messo da parte fino al vicino alla festa nazionale della Cina (inizio ottobre)”, ha detto Yukino Yamada, strategist di Daiwa Securities.

L’Europa, in attesa delle decisioni della Bce, è oggi concentrata sulla nomina del nuovo presidente della Commissione e osserva con stupore le evoluzioni della politica italiana, già scossa dal caso Savoini.

L’IRAGANO BRRY NON INFIAMMA IL PETROLIO

Borse asiatiche in ordine sparso stamattina, dopo la chiusura quasi invariata di Wall Street. L’indice MSCI Asia-Pacifico, escluso il Giappone, sale dello 0,1%. L’indice CSI 300 cinese cede lo 0,5%. Il Kospi della Corea del Sud guadagna lo 0,24%. L’indice azionario giapponese Nikkei 225, chiuso ieri per festività, perde lo 0,7%.

Quasi piatti i mercati Usa: Dow Jones +0,1%, S%P 500 +0.02%, Nasdaq +0,17%.

Arretra il petrolio: l’uragano Barry, il primo della stagione nel golfo del Messico, sta avendo un impatto modesto sulla produzione. Il greggio Wti scende a 59,58 dollari, Brent a 66,48 dollari (-0,36%).

In calo a Piazza Affari Saipem -1,41%, Tenaris -1,11%, Eni -0,77%.

APERTURA IN CALO PER L’EUROPA, PIAZZA AFFARI PIATTA

Le Borse europee anticipano un avvio cauto, future su Eurostoxx 50 e Dax di Francoforte -0,1%.

Il calo dello spread non è stato sufficiente a sostenere il rally di Piazza Affari, ieri fanalino di coda in Europa con un lievissimo ribasso dello 0,02% a 22.178 punti. Dopo un avvio brillante, culminato nei massimi dell’indice principale da 13 mesi, hanno così prevalso le prese di beneficio, soprattutto sui titoli su cui si è più speculato la scorsa settimana, a partire dalle banche.

Meglio di tutti, Francoforte, già bersagliata nei giorni scorsi da una vera e propria pioggia di profit warning, che approfitta della ripresa di Deutsche Bank in rialzo del 2%.

Modeste variazioni Parigi +0,1%, Madrid +0,3% e Londra +0,33%.

VON DER LEYEN PROMETTE FLESSIBILITA’ PER LA UE

Sono proseguite ieri per tutta la giornata le grandi manovre alla vigilia del voto di stasera per la scelta del successore di Jean Claude Junker alla guida della Commissione Europea. Ursula von der Leyen ha preso impegni importanti per conquistare i consensi necessari. Si è detta, in particolare, favorevole al salario minimo per tutti i lavoratori europei e al sussidio di disoccupazione complementare. Inoltre, nelle lettere indirizzate ai leader socialisti e democratici dell’assemblea, ha chiarito che le regole di bilancio Ue devono essere interpretate con maggiore flessibilità e seguire una linea che favorisca crescita nella zona euro.

Intanto sono arrivate buone notizie ieri per la finanza pubblica italiana: Bankitalia ha certificato il calo a maggio a 2.364,7 miliardi, 8,7 miliardi in meno rispetto al mese precedente.

LA PROMOZIONE DI DBRS AIUTA I BTP

L’agenzia di rating canadese Dbrs ha confermato venerdì sera la propria valutazione sull’Italia a BBB (High), con tendenza stabile. La valutazione prende in considerazione i progressifatti dal settore bancario, il miglioramento della qualità del credito, e la fiducia in una politica di bilanciopiù prudente.

Anche grazie a questi segnali i Btp hanno archiviato una seduta brillante, soprattutto nella parte lunga della curva, confermandosi tra i migliori governativi europei.

Il differenziale di rendimento tra Btp e Bund sul tratto a 10 anni è sceso a 190 punti base, nuovo minimo da maggio 2018, dai 198 del finale di seduta di venerdì.

Il tasso del decennale scende all’1,64%, dall’1,73% dell’ultima chiusura.

L’AZIENDA “DECOTTA” DOVRÀ SALVARE ALITALIA

Riflettori accesi stamane in Piazza Affari su Atlantia (ieri -0,16%) ma anche sul resto della galassia Benetton. Ieri sera, al termine di una lunga riunione, il consiglio d’amministrazione di Ferrovie dello Stato ha deciso di continuare la trattativa per Alitalia con la holding del gruppo veneto. “Valutate le conferme di interesse pervenute – recita una nota – è stata individuato Atlantia quale partner da affiancare a Delta Airlines e al ministero dell’Economia e delle Finanze per l’operazione Alitalia”. Escono così di scena Claudio Lotito, la famiglia Toto e l’imprenditore colombiano German Efromovich.

Al di là delle dichiarazioni ufficiali (“grande risultato – ha sottolineato il vicepremier Luigi Di Maio – ma sulle concessioni non indietreggiamo perché lo Stato continuerà ad avere la maggioranza assoluta dell’azienda e quindi anche il controllo della newco”) è evidente che la svolta è destinata ad avere un riflesso importante nel contenzioso sul ponte Morandi, su cui si registrano novità inquietanti: il Financial Times scrive che la società era a conoscenza di problemi del ponte fin dal 2009.

Ora si entrerà nella fase decisiva. Il nodo principale è quello relativo all’approvazione, e l’eventuale integrazione, del piano industriale già definito da Fs e dal partner industriale, il vettore Usa Delta. Per quanto riguarda le quote azionarie, ad Atlantia dovrebbe andare tra il 35 ed il 40%.

AL VIA ANCHE IL SALVATAGGIO DI ASTALDI

Novità in arrivo anche per il polo delle costruzioni. Ieri il consiglio di Salini Impregilo (-1,73%) ha deliberato una nuova offerta per Astaldi (+4,65%) nel quadro del cosiddetto Progetto Italia, che punta al consolidamento del settore delle grandi opere e delle costruzioni. La proposta, articolata in molti punti, prevede tra l’altro un aumento di capitale per cassa pari a 225 milioni riservato a Salini Impregilo, l’impegno alla concessione di alcune linee di credito e l’ipotesi di un aumento di capitale di Salini da 600 milioni con la partecipazione di banche e Cdp.

S&P PROMUOVE L’OUTLOOK DI UNICREDIT

A condizionare la seduta del mercato azionario è stata ieri la frenata del comparto bancario, a partire dai titoli reduci dalle performances migliori. Hanno lasciato sul terreno il 2% circa Ubi Banca e Banco Bpm. Male anche Finecobank, che resta comunque sopra quota 9,85, valore cui sono state vendute 116,1 milioni di azioni. Unicredit -0,9%. L’agenzia di rating S&P ha migliorato l’outlook a stabile da negativo per la migliore capacità di resilienza del gruppo ad un ipotetico default del debito sovrano italiano. 

In forte flessione Mps (-6%), che cede una parte dei forti guadagni precedenti: da metà giugno il titolo ha guadagnato circa il 60%. Schizza all’insù invece Banca Ifis (+4%), miglio titolo della seduta.

Tra le utilities, da segnalare il nuovo record assoluto di Hera: +1,14% a 3,55 euro. Enel +0,8%.

JUVENTUS, IL GIORNO DI DE LIGT

Nella galassia Agnelli avanzano Fca (+0,5%) e Ferrari (+0,88%):al 12 luglio la società deteneva il 2,76% del capitale in azioni proprie. Sotto i riflettori il titolo Juventus: oggi ci sarà a Torino la firma del contratto con il difensore dell’Ajax Matthjis De Ligt.

In grande evidenza anche Amplifon (+2,5%) e Recordati (+2%). Quest’ultima ha siglato un accordo con Novartis per l’acquisizione a livello mondiale dei diritti per il Signifor e il Signifor LAR, due farmaci per il trattamento della malattia di Cushing e dell’acromegalia.

FALCK, GIGLIO, RISANAMENTO, UN TRIS DI RIALZI

Falck Renew prosegue la sua cavalcata e con un progresso del +3,3% spinge la quotazione sui nuovi massimi da settembre 2008, a 4,43 euro. 

Nuovo balzo di Giglio Group (+3%), società attiva nel campo del commercio elettronico che ha reso noto di aver siglato un accordo con Del Mare 1911, storico marchio milanese, per ampliare il business digitale.

Su Risanamento (+12,7%), continua l’effetto dell’aggiudicazione a Milano-Cortina delle Olimpiadi invernali 2026, che dovrebbe valorizzare l’area di Santa Giulia.

Arretra Brunello Cucinelli (-4%), che la settimana scorsa ha comunicato i ricavi del primo trimestre.

Scattano le prese di profitto su Tinexta (-3,8%) dopo un +140% in 12 mesi.

Biesse (-2,6%) tocca nuovi minimi da tre anni. 

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