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Fare affari con i microblog? Sì, in Cina

Un umile banchetto per strada che vende omelette cinesi (dan bing) ha ora 23mila clienti e smaltisce 200 ordini al giorno – Come? Tramite il microblog “Zhaijibang Fetch-and-carry” – Clamoroso anche il caso di Tong Keyi, studentessa universitaria che vende borsette di seconda mano: ora fattua 125mila euro.

Fare affari con i microblog? Sì, in Cina

Il più famoso dei microblog – Twitter – viene usato per condividere giudizi e commenti di varia umanità. Ma ci sono anche usi commerciali dei microblog, e in Cina ve ne sono interessanti esempi. Anche un umile banchetto per strada che vende omelette cinesi (dan bing) ne può fare buon uso. Un microblog che si chiama ”Zhaijibang Fetch-and-carry” offre un servizio a domicilio per le dan bing, che arrivano calde dal cliente.

Appena gli utenti iscritti al microblog ne hanno avuto sentore 40 ordini sono piovuti sul banchetto, che ha venduto tutte le omelette che riusciva a fare. Il servizio a domicilio costa di più di quel che costerebbe un pony (costa 15 yuan, un po’ meno di due euro) ma, come dice il 23enne Tao Jincheng, fondatore del microblog, i pony non consegnano pasti caldi 24 ore al giorno. Il microblog “Zhaijibang Fetch-and-carry”, che ha aperto l’anno scorso, ha ora 23mila utenti e smaltisce 200 ordini al giorno. 

Altro caso: Tong Keyi, una studentessa universitaria 22enne in Hangzhou, creò un anno fa un microblog per vendere borsette di seconda mano. Ora il suo fatturato è cresciuto da 10mila yuan (1250 €) a un milione (125mila €).

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