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Export italiano 2025: saldo commerciale da record. Meccanica, agroalimentare e farmaceutica al top

L’Annuario Ice-Istat 2025 evidenzia un export italiano che cresce del 30% rispetto al 2019, con un saldo commerciale oltre 100 miliardi grazie al miglioramento del deficit energetico. Ecco i settori principali e i mercati di riferimento

Export italiano 2025: saldo commerciale da record. Meccanica, agroalimentare e farmaceutica al top

I dati dall’edizione 2025 dell’Annuario Ice-Istat mostrano un sistema Paese che, nonostante le difficoltà macroeconomiche, mantiene la propria posizione sui mercati internazionali, grazie a qualità, diversificazione produttiva e adattabilità. Nel 2024 gli scambi internazionali di beni sono cresciuti del +2,3% in valore e del +3,1% in volume, dopo le frenate legate alla pandemia e ai conflitti geopolitici. Tuttavia, la pressione inflattiva e le tensioni sui tassi di interesse hanno continuato a generare incertezza.

In questo scenario, l’export italiano di beni hanno raggiunto quota 623,5 miliardi di euro, in leggero calo rispetto al 2023 (-0,4%). Tuttavia, rispetto al 2019 (anno pre-pandemia) l’export italiano è cresciuto di circa il 30%. Non a caso uno degli elementi di maggiore rilievo dell’Annuario è il saldo commerciale italiano, che nel 2024 ha toccato livelli record. Il miglioramento del deficit energetico, sceso da -65,1 miliardi a -49,6 miliardi, ha contribuito ad un avanzo complessivo superiore a 100 miliardi, il più alto mai registrato dal nostro Paese.

Meccanica strumentale, agroalimentare e farmaceutica al top

Nel dettaglio settoriale, la meccanica strumentale si conferma leader dell’export italiano, rappresentando circa il 18% del totale. Seguono agroalimentare (9,5%) e farmaceutica (8,5%). Sul piano geografico, i principali partner commerciali restano GermaniaStati Uniti e Francia. Tuttavia, la Germania ha segnato una lieve battuta d’arresto, mentre le esportazioni verso gli Stati Uniti sono aumentate del +6,2%. Anche i flussi verso SpagnaRegno Unito,Turchia e Paesi del Golfo (soprattutto Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti) hanno mostrato una dinamica positiva, contribuendo alla diversificazione dei mercati di destinazione.

Nel 2024 le imprese esportatrici italiane sono state oltre 136mila, con le prime 500 che realizzano da sole oltre il 50% del valore totale dell’export. Le pmi e le microimprese (meno di 10 addetti) rappresentano oltre il 60% delle aziende esportatrici, ma incidono per meno del 10% del valore totale esportato. Ciò potrebbe indicare un grande potenziale ancora inespresso.

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Presenza italiana all’estero e investimenti

Il 2024, inoltre, ha visto un consolidamento della presenza italiana all’estero. Le realtà controllate da gruppi italiani attive nei mercati esteri sono state quasi 25mila, con una presenza in 157 Paesi. Complessivamente impiegano 1,8 milioni di persone e generano un fatturato superiore ai 600 miliardi di euro. Sul fronte degli Ide, le imprese italiane hanno effettuato nuovi investimentiall’estero per 31,5 miliardi. Al contrario, gli investimenti esteri in entrata sono calati a 20,1 miliardi, in calo rispetto ai 38,9 miliardi dell’anno precedente.

Nel 2024 le esportazioni di servizi hanno superato i 143 miliardi, con un saldo positivo di circa 12 miliardi. Tra i settori più dinamici: turismologisticaconsulenzainformatica. Sempre più imprese adottano strumenti digitali avanzati: secondo l’Annuario, circa il 45% delle imprese esportatrici usa piattaforme di e-commerce, Crm multilingua e soluzioni. 

Trend 2025 e sfide future

Nei primi cinque mesi del 2025, le esportazioni italiane hanno mostrato un segnale di risveglio: +1,6% rispetto allo stesso periodo del 2024. Tuttavia, restano aree da rafforzare: scalata dimensionale delle Pmi, diversificazione geografica, transizione digitale e la stessa attrazione di Ide.

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