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Exor: l’utile vola a 4,2 miliardi grazie alla cessione di PartnerRe, Nohria nuovo presidente

La posizione finanziaria netta consolidata è per la prima volta positiva per 795 milioni. Proposto dividendo da 0,44 euro per azione e ok a ultima tranche buyback da 150 milioni

Exor: l’utile vola a 4,2 miliardi grazie alla cessione di PartnerRe, Nohria nuovo presidente

Un 2022 da record per Exor che ha chiuso l’anno con un utile consolidato di 4,227 miliardi di euro rispetto ai 1.717 miliardi di euro del 2021. L’aumento netto di 2,51 miliardi si deve alla plusvalenza netta realizzata dalla cessione di PartnerRe (2,424 milioni di euro), parzialmente compensata dalla diminuzione della quota di risultato delle società controllate e collegate (1,174 miliardi di euro), comprese le minusvalenze non realizzate del portafoglio a reddito fisso di PartnerRe. Ma le novità non sono finite qui: stamane Exor ha infatti annunciato un cambio al vertice, con la nomina a presidente di Nitin Nohria.

Exor: Nav di 28,2 miliardi

Il Nav (valore degli asset della società) alla fine del 2022 era pari a 28,2 miliardi di euro, in calo del 7,6% a livello di Nav per azione, a causa principalmente dell’andamento negativo dei mercati internazionali. 

Il patrimonio netto consolidato attribuibile ai soci della controllante è salito di 3,868 miliardi a quota 20,627 miliardi di euro, mentre per la prima volta la posizione finanziaria netta consolidata del sistema holdings è positiva per 795 milioni di euro e riflette una variazione positiva di 4,719 miliardi rispetto alla posizione finanziaria negativa di 3,924 miliardi del 31 dicembre 2021. Anche in questo caso a incidere è il corrispettivo in denaro ricevuto per la cessione di PartnerRe (7,743 miliardi), ma anche i dividendi percepiti da partecipazioni (839 milioni), parzialmente compensati da investimenti (2,212 miliardi), riacquisto di azioni proprie (255 milioni) e dividendi distribuiti (99 milioni).

Andando avanti con i dati, al 31 dicembre 2022, a livello di Gav (gross asset value) le tre società partecipate che hanno più peso per Exor sono Ferrari (27,4% del totale), Stellantis (18,3%) e Cnh Industrial (16,9%), seguite – come singole partecipazioni – da Juventus (1,6%) e Iveco Group (1,3%).

Per quanto riguarda l’inizio del 2023, Exor ha implementato la sua strategia di investimento in fondi privati, investendo ulteriori 400 milioni di euro e impegnando fondi per altri 300 milioni. Inoltre, a febbraio ha investito ulteriori 50 milioni di dollari in Via Transportation, arrivando a detenere il 18% della società.

Exor: dividendo di 0,44 euro, ok a ultima tranche buyback

In virtù dei risultati conseguiti lo scorso anno, il cda di Exor ha proposto la distribuzione di un dividendo ordinario complessivo di 100 milioni di euro, pari a 0,44 euro per azione. Lo scorso anno il dividendo era sempre stato di 100 milioni (pari però a 0,43 euro per azione).

Il cda di Exor ha inoltre dato via libera alla prosecuzione del programma di acquisto azioni proprie da 500 milioni di euro, con la terza e ultima tranche da 150 milioni di euro, che sarà realizzata alla Borsa di Amsterdam, unica piazza dove le azioni della holding sono quotate dopo che è stato effettuato il delisting da Milano. Attualmente, Exor detiene 7.376.214 azioni ordinarie (3,15% del capitale ordinario o 1,01% del capitale includendo sia le azioni ordinarie sia quelle co diritto di voto speciale).

Sulla Borsa di Amsterdam il titolo Exor cede lo 0,39% a 77,48 euro per azione.

Exor: Nitin Nohria nuovo presidente

Il consiglio di amministrazione di Exor proporrà intanto all’assemblea generale la nomina del manager indiano Nitin Nohria alla carica di presidente e consigliere senior non esecutivo.

Sessantuno anni, ex preside della Harvard Business School e direttore non esecutivo di Tata Sons, Nohria prenderà il posto di Ajay Banga che, a seguito della sua nomina a prossimo presidente della Banca mondiale, non si ricandiderà nel consiglio di amministrazione di Exor. Saranno proposti inoltre i nomi di Sandra Dembeck e Tiberto Ruy Brandolini D’Adda come nuovi consiglieri non esecutivi. 

Elkann: cassa principale fattore della performance

“Il principale fattore che ha determinato la nostra performance quest’anno è stata la cassa, che a luglio 2022 rappresentava circa il 20% del nostro gross asset value (valore lordo degli attivi) a seguito della vendita di PartnerRe a Covea per un corrispettivo totale in contanti di 8,6 miliardi”. Lo ha scritto John Elkann, amministratore delegato di Exor, nell’annuale lettera agli azionisti, sottolineando che “alla chiusura dell’operazione, abbiamo ricevuto proventi in contanti pari a 3,9 miliardi pagati in dollari americani (al netto del nostro investimento in veicoli riassicurativi gestiti da PartnerRe per 0,7 miliardi di dollari e al netto del dividendo straordinario ricevuto pari a 0,2 miliardi) e 3,8 miliardi pagati in euro“.

 Nel 2022 Exor ha “approfondito la conoscenza nel settore della salute e ha investito quasi 1 miliardo di euro”, ha aggiunto il manager.

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