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Eurolega, Milano soffre ma continua la sua cavalcata

Con enorme difficoltà e giocando la partita più brutta delle sue Top 16, Milano però non fallisce il suo obiettivo e batte l’Efes Istanbul 76-69, cancellando la sconfitta beffa dell’andata e centrando l’ottavo successo (il quinto consecutivo) in undici incontri.

Eurolega, Milano soffre ma continua la sua cavalcata

Con enorme difficoltà e giocando la partita più brutta delle sue Top 16, Milano però non fallisce il suo obiettivo e batte l’Efes Istanbul 76-69, cancellando la sconfitta beffa dell’andata e centrando l’ottavo successo (il quinto consecutivo) in undici incontri. Una vittoria fondamentale, arrivata al termine di una gara che ha visto l’Olimpia quasi sempre ad inseguire gli avversari, in una serata che, per come si era messa, negli anni scorsi avrebbe portato ad una dolorosa sconfitta. Invece oggi la storia è diversa, questa è una vera squadra con attributi e cuore da vendere, e quando sembrava potesse essere vicina a rovinare questa sua cavalcata europea proprio sul più bello, dopo tutto il lavoro fatto nelle giornate precedenti, ha reagito alla grande, facendo tirare un sospiro di sollievo ai diecimila del Forum e regalando loro un’altra gioia.

Ma l’Efes, arrivato a Milano con quasi più nulla da chiedere vista la sua situazione di classifica, ha fatto di tutto per complicare le cose, rivelandosi ancora una volta un osso durissimo per i ragazzi di Banchi, come negli altri tre confronti stagionali, con due affermazioni dei turchi ad Istanbul e che avevano visto nel precedente al Forum l’Efes presentarsi all’ultimo quarto davanti. Esattamente come ieri sera, con la squadra turca sopra di quattro punti (ma ha toccato anche il +7) a dieci minuti dalla fine, grazie al suo gioco duro e fisico, non bello da vedere ma efficace. Ma nell’ultimo quarto l’EA7, fino a lì una squadra impacciata e bloccata, sorretta quasi esclusivamente da un solidissimo Samardo Samuels (14 punti e 12 rimbalzi, prima doppia-doppia in Eurolega), ha finalmente alzato il suo ritmo e l’intensità difensiva e ha trovato un Jerrells in versione Langford (il grande assente per infortunio e seduto in borghese in panchina a tifare per i suoi compagni), che ha tolto le castagne dal fuoco realizzando tre triple delle sue, ovvero apparentemente senza senso e da distanze siderali, che hanno portato Milano davanti a tre minuti e mezzo dalla sirena.

L’ex giocatore del Partizan, diventato in pochi mesi da un problema a idolo dei tifosi, è l’uomo partita ed è un’altra sua azione uno contro tutti a chiudere i giochi, dopo una tripla di Moss dall’angolo e una schiacciata in campo aperto di Gentile (che alterna giocate di talento ad altre troppo pasticciate) su passaggio di Hackett che fa esplodere il Forum. Questa volta Planinic non fa brutti scherzi e con una fatica bestiale, forse più di quanto ci si poteva aspettare, Milano ottiene quella vittoria che le consegna, anche se non ancora matematicamente, il biglietto per i quarti di finale in mano e mantiene il margine di due vittorie sulla terza in classifica, che ora è il Panathinaikos.

A tre turni dalla fine l’approdo ai playoff è ormai lì ad un passo (visti anche i vari incroci delle inseguitrici), ma anche il fondamentale secondo posto è vicinissimo, realisticamente ad una sola altra vittoria, complici anche due risultati favorevoli di questo turno, la sconfitta del Fenerbahce (il rivale più pericoloso e prossimo avversario dell’EA7) sul campo del Panathinaikos (ora sì secondo e con il doppio confronto con Milano a favore, ma nel prossima giornata impegnato a Barcellona) e il ko interno di Malaga col Barca (arrivato a 11 successi su 11). Ora al quarto ed ultimo posto c’è quindi un terzetto formato da Olympiakos (che non preoccupa più di tanto essendo 0-2 con Milano), Fenerbahce e Malaga, con Efes e Laboral ormai fuori dai giochi da tempo. Situazione di classifica forse impensabile qualche mese fa per Hackett e compagni, a cui quindi basta un ultimo sforzo, ma il calendario delle ultime tre giornate è tutt’altro che agevole e inizia con la durissima trasferta a Istanbul in casa del Fenerbahce settimana prossima (da affrontare ancora sicuramente senza Langford e cercando di difendere il +5 dell’andata). Più probabile chiudere il discorso nelle ultime due, anche se saranno contro il Barcellona (con i catalani che però dovrebbero arrivare al Forum già certi del primo posto) e infine in trasferta a Malaga (e lì bisognerà vedere come sarà la situazione di classifica degli andalusi).

Ma al di là degli avversari, forse il problema maggiore sarà l’assenza di Keith Langford, il giocatore con la miglior media punti di Eurolega e Serie A, fuori per una lesione muscolare del bicipite femorale sinistro. L’americano non si è dovuto operare (come sembrava in un primo momento e che avrebbe allungato i tempi di recupero), ma ha già iniziato il trattamento medico che lo dovrebbe rimettere in sesto nel giro di un tre settimane, percui con ogni probabilità dovrebbe saltare anche la sfida col Barcellona (anche se lui vorrebbe fare di tutto per esserci) e potrebbe tornare disponibile per l’ultima a Malaga, anche se la prudenza del caso potrebbe farci rivedere il numero 23 solo nei quarti di finale (in programma dal 15 al 25 aprile). Nonostante il successo finale e la grinta e voglia di vincere della squadra, la partita con l’Efes ha mostrato tutta l’importanza di Langford nel gioco offensivo milanese, senza la sua stella all’Olimpia manca quella fluidità e creatività  che ha portato gran parte delle vittorie di questa stagione, spesso decise proprio da alcune giocate decisive dell’ex Maccabi. Se in campionato la squadra ha già dimostrato, come nell’ultimo turno con Roma, di saper sopperire senza troppi problemi alla sua assenza, grazie anche ad una lunghezza e qualità del roster che le altre in Italia non possono avere, in Europa non è così e un Langford in più avrebbe fatto guardare ai prossimi ultimi tre appuntamenti con ancor più serenità e fiducia.        

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