La moneta unica, dopo esser scesa a 1,186 contro il dollaro, è risalita, nel primo pomeriggio giapponese, sopra quota 1,19, ma la tendenza al ribasso continua, alimentata dalla situazione in Grecia e dal sempre più probabile avvio di operazioni di espansione quantitativa da parte della Bce. Nell’ultimo anno l’euro ha perso un 12% contro dollaro.
Un indice dei bond globali (Bank of America Merrill Lynch Global Broad Market Sovereign Plus Index) segnala un rendimento effettivo dell’1,30%, appena sopra il minimo storico (nel 2013) dell’1,29%.
La moneta americana si è rafforzata anche contro le altre principali valute, dalla sterlina allo yen, dal dollaro australiano allo yuan. I mercati azionari hanno performance miste in Asia, ma il ruolo più importante è quello della borsa cinese, che anche oggi mette a segno un forte aumento, superiore al 2% (indice CSI 300). Anche a Hong Kong la borsa chiude in positivo, dopo che il premier cinese ha approvato un collegamento fra i mercati azionari di Hong Kong e Shenzen (dopo quello già operativo con Shanghai).
L’oro rimane sotto quota 1200 (1192 $/oncia) mentre il petrolio scende ancora: 51,8 $/b il WTI, 55,5 il Brent. Stabili i futures azionari su Wall Street.
