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Euro e titoli di Stato in calo dopo la Bce. L’occupazione Usa trascina i mercati. Milano inizia bene

Si riducono lo spread e i rendimenti sui titoli governativi europei, italiani compresi, dopo la mossa di Draghi, che non ha escluso in futuro nuovi tagli – Euro debole sul dollaro – Spinta positiva alle Borse dai dati sui sussidi di disoccupazione Usa – Sale Facebook, precipita Linkedin – Dopo la tensione ribassista di ieri, a Piazza Affari ritorna il sereno

Euro e titoli di Stato in calo dopo la Bce. L’occupazione Usa trascina i mercati. Milano inizia bene

EURO E RENDIMENTI IN CALO DOPO LA BCE
L’OCCUPAZIONE USA TRASCINA I MERCATI

L’appuntamento clou della giornata, il direttivo della Bce con il taglio del tasso di riferimento dell’euro, non ha fornito novità inattese. Abbassando il tasso allo 0,5% dallo 0,75%, la banca centrale europea ha sostanzialmente ratificato una decisione che era stata fatta ampiamente “digerire” nelle settimane precedenti ai mercati, come ormai vuole la “best practice” di comunicazione delle banche centrali.

Ma la mossa, a maggioranza, della banca centrale potrebbe non restare isolata: Draghi, infatti, non ha escluso nuovi tagli. Il messaggio ha avuto riflessi immediati sul mercato: il governativo tedesco è scivolato all’1,16%, lo Schatz a due anni a -0,03%, di nuovo in territorio negativo. Ai minimi storici i decennali di Francia e Belgio.

Lievi miglioramenti infine nelle quotazioni dei titoli di Stato con il Btp a 10 anni che rende il 3,78% e lo spread a quota 261 (in calo di 5 punti base).

L’euro ha perso terreno sul dollaro scendendo a 1,305 da 1,318. Stamane in Asia la moneta unica è trattata a 1,3073.

Per quanto riguarda Piazza Affari trova conferma il vecchio detto “sell on news”. Maggio inizia così all’insegna di “sell on may and go away”, ovvero vendi a maggio e stai alla larga…

Al termine di una seduta caratterizzata da svariati saliscendi, la Borsa di Milano evidenzia infatti un modesto calo dello 0,1% dell’indice FtseMib. Le altre Borse europee sono positive: Parigi e Londra salgono dello 0,1%, Francoforte +0,6%.

LAVORO OK, WALL STREET FESTEGGIA.
MA JP MORGAN E’ NEL MIRINO

Esplode un nuovo scandalo attorno a JP Morgan. Il New York Times rivela che la banca è al centro di una nuova inchiesta governativa, ancor più devastante del caso “balena bianca”. Sotto accusa “gli schemi manipolativi” con cui la banca ha falsato l’andamento della Borsa dell’energia trasformando “impianti produttivi in perdita strutturale in formidabili centri di profitto finanziari”.

In America Wall Street è in netto rialzo (Dow Jones +0,89%, S&P +0,94%, Nasdaq +1,26%) dopo il dato molto positivo sulle domande di sussidi di disoccupazione, scese sui minimi degli ultimi cinque anni.

Wall Street reagisce alla caduta delle richieste di nuovi sussidi di disoccupazione sui minimi degli ultimi cinque anni, una discesa a 324.000 unità del tutto inaspettata dagli economisti che si aspettavano 345.000 da 352.000.

Facebook sale del 3%. I ricavi del primo trimestre, annunciati stanotte, hanno superato le attese degli analisti raggiungendo quota 1,46 miliardi di dollari. Pare che il social network di Marck Zuckerberg abbia finalmente ingranato con la pubblicità destinata agli utenti via smartphone. L’utile per azione è stato di 12 cent contro un consensus di 13 cent.

Precipita Linkedin -10% dopo i dati trimestrali: l’utile per azione sale a 0,45 cent, contro una previsioni di 0,31 cent. Mala guidance per il resto del 2013 è negativa.

I listini asiatici si avviano, con l’eccezione del Giappone -0,7%, ad una chiusura positiva, sulla scia dei buoni dati americani: Hong Kong +0,69%, Shaghao +1,8%.

INSIDE PIAZZA AFFARI

Fra i titoli industriali, Fiat è salita ieri dello 0,5%. In serata, però, sono stati comunicati i dati di vendita del settore.

Come capita da 37 mesi il mercato dell’auto chiude con una flessione di vendite rispetto al mese precedente. Ad aprile la flessione è stata del 10,8% verso un anno prima a 116.209 unità. Nei primi quattro mesi dell’anno le immatricolazioni di nuove auto sono scese del 12,34% a 471.750 unità. Le immatricolazioni del gruppo Fiat sono scese del 14,1% in aprile verso un anno prima a 35.140 unita’ con una quota scesa dal 31,39% al 30,24%.

Fiat Industrial -1,5%. Finmeccanica ha guadagnato l’1,4%, StM+1,6%.

Fra le blue chip milanesi spicca la caduta di Tenaris che ha perso il 4,1% dopo avere annunciato risultati del primo trimestre inferiori alle attese del mercato.

Fra i petroliferi, Eni è scesa dello 0,2%, Saipem ha guadagnato lo 0,4%. Dopo avere perso ieri il 2,5%, il petrolio oggi è in recupero con il Brent scambiato a 100,7 dollari al barile (+0,7%) e il Wti a 91,4 dollari (+0,4%).

Al termine di diverse folate all’insù e all’ingiù, il panorama delle banche è prevalentemente negativo: Unicredit è scesa dello 0,3%, Intesa -0,2%, MontePaschi-1,1%, Mediobanca -0,1%. Guadagna Pop.Milano +1,2%.

Assicurazioni: Generali +0,9%, Fondiaria-Sai+1,8%.

Fra le utility forte rialzo di A2A +5,7%, mentre Enel ha chiuso invariata.

Forte rialzo di Mediaset +4,2%.

Rcs MediaGroup -2,31%. Enrico Cucchiani ha definito “irresponsabile” la scelta di non sottoscrivere l’aumento di capitale. In questa direzione sono però orientati Gilberto Benetton e Diego Della Valle.

Nei mesi scorsi il patron di Tod’s +0,73% ha inviato alcune comunicazioni al Cda e al collegio sindacale di Rcs RCSM,MI criticando, tra l’altro, il “mancato ricorso” alle procedure concorsuali previste dalla legge fallimentare nell’operazione di rinegoziazione del debito in scadenza. E’ quanto si legge nella relazione dei sindaci pubblicata in vista dell’assemblea el 30 maggio sulla ricapitalizzazione del gruppo editoriale, cui le banche creditrici hanno condizionato il rifinanziamento del debito.

Giornata di netto ribasso per i cementieri: Buzzi ha perso il 3,4%,Italcementi -1,5%: su entrambe è intervenuta Goldman Sachs tagliando il target price.

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